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Trust is good, not trusting is better. La mia esperienza con le fake news

di Emilio Iodice (traduzione a cura della Redazione)

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Vorrei commentare qui l’importante articolo di Giuseppe Mazzella (leggi).

Mi sono preso del tempo per rifletterci su, perché il problema riguarda ciascuno di noi e ogni giorno.
Il fatto è che diventiamo noi stessi, allo stesso tempo, vittime e diffusori di menzogne, se non siamo attenti e informati.
Le fake news polarizzano l’attenzione pubblica, sono capaci di provocare panico e possono determinare un violento estremismo, odio e, in definitiva, minano la libertà e la democrazia.
Quando i giornalisti dicono che i governi dovrebbero multare o mettere in galera coloro che spargono false informazioni per mezzo di internet, già abbiamo raggiunto il punto di crisi, perché il rischio è: cosa ne è della libertà di stampa e della libertà di parola? La stessa democrazia allora è in pericolo.


In qualità di persona sinceramente coinvolta e interessata a mettere on line solo la verità, ho analizzato come agire e reagire.

Cosa fare?

  1. Istruzione: Gli insegnanti devono addestrare gli studenti a distinguere e ad essere critici nei riguardi delle informazioni prese da internet. Conoscenze informatiche e sui media devono far parte del curriculum. Gli educatori stessi devono essere ben addestrati sul tema specifico e una collaborazione tra gli organi regionali e del governo centrale e le scuole è di importanza vitale.Stiamo in guardia quando la notizia è troppo buona per poter essere vera. Se la storia attira la nostra attenzione per qualunque ragione, allora ci riguarda. C’è qualcosa dietro di essa. Molte volte è un messaggio politico subliminare contro un paese, un gruppo o una nazionalità. Può implicare estremismo, allarmismo o una deliberata disinformaziome. Se sembra incredibile, generalmente è proprio così. La buona informazione muove i sentimenti, mentre il cattivo giornalismo crea sensazionalismo. Chiedere sempre: “DOVE SONO LE PROVE”. Sono necessarie fonti di prima mano, come: documenti legali, interviste e citazioni dirette, documenti riservati, comunicati stampa. Guardare ai fatti. Se non ci sono i fatti, non c’è credibilità.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       Coloro che diffondono fake news sfruttano il nostro desiderio di vedere una trama in ogni cosa. Nella mia esperienza, in generale, la gente non è così abile a creare trame elaborate, e neanche le Agenzie governative, malgrado quel che leggiamo nelle storie di spionaggio
  2. Cerca un collegamento, prima di crederci. Le fonti possono essere dovunque. Una persona racconta in un nuovo programma una storia che sembra stupefacente. Qual è il retroterra politico di quelle persone? Cosa stanno cercando di fare? Nella maggior parte dei casi stanno diffamando un nemico o seminando menzogne nelle nostre menti contro un paese o un altro, senza fatti reali, come quelli citati sopra. Coloro che sono autorevoli e competenti di solito mettono il loro nome e il titolo a una storia. Se non è così, in molti casi, è una bugia.
  3. Controlla la data della storia. Spesso ci vengono propinate vecchie storie che sembrano nuove, specialmente ora che l’informazione sul Coronavirus sta creando una valanga di fake news. Inoltre, con le nuove tecniche fotografiche è facile creare false foto, filmati e altre informazioni.
  4. I media devono sempre vendere qualcosa. Ricorda sempre che internet e i media sono delle attività commerciali. Più storie leggi, anche se sono false, più compri. La motivazione che c’è dietro a tutto, è il denaro. Qualcuno sempre ci deve guadagnare, da quella storia.

Come ho notato, è raro che i governi democratici creino delle fake news. Non che non potrebbero farlo; è perché essi hanno un controllo interno e interno che i media non hanno.
Inoltre le persone al governo in una posizione di potere non sono così intelligenti, abili e sagge come noi possiamo credere.

Trust is good, not trusting is better

I comment Giuseppe Mazzella for this important article.

I have taken time to reflect on it because it effects all of us, each and every day. We make ourselves victims and distributors of LIES if we are not careful.

Fake News polarizes public opinion, creates panic and promotes violent extremism, hate and ultimately undermines democracy and liberty.

When journalists say governments should fine or put imprison those who disseminate false information over the internet, then we have reached a true crisis because the risk is what happens to a free press and free speech? Democracy itself is in danger.

As a person who is truly concerned and interested in putting only the truth online, I have analyzed how to react and act.

What to do?

  1. Education: Teachers have to train students to distinguish and be critical of information from the internet. Media information literacy must be part of the curriculum. Educators must be well trained in the subject and partnerships with regions and the central government and schools is vital.

Be worried when it is too good to be true: If the story grabs our attention for any reason, we should be concerned. Something is behind it. Many times it is a subliminal political message against a country, a group or a nationality. It involves hyper partisanship, fear-mongering, and deliberate disinformation. If it seems incredible, it usually is. Good information brings out feelings but bad journalism creates sensationalism. Always ask, “WHERE IS THE PROOF.” First hand sources are needed like: A legal filing, interviews and direct quotes, leaked documents, a press release. Look for the facts. No facts, no credibility.

Those who spread Fake News appeal to our desire to see a plot in everything. In my experience, people, in general, are not that smart to create elaborate plots and neither are government agencies, despite what we read in spy novels.

  1. Check out the Link before you believe it: The source is everything. A person reports in a news program a story that seems astonishing. What is that person’s political background? What are they trying to do? In most cases, they a vilifying an enemy or planting lies in our minds against one country or another without real facts, like those noted above. Someone who is an expert is willing to give their name and title to a story. If not, it is, in most cases a lie.
  2. Check the date of the story: Many times we see old stories that look new, especially now with the Corona Virus information that is creating an avalanche of Fake News. Also, with new photographic techniques it is easy to forge false photos, films and other information that seems real. We need to look for gaps in a story and ask questions.
  3. The Media is ALWAYS Selling Something: Always remember that the internet and the media are a business. The more stories you read, even if lies, the more you buy. The motive behind it all is money. Someone is always gaining by the story.

As I noted, it is rare that democratic governments creates Fake News. It is not that they could not do it. It is because they have inner and exterior controls that the Media does not. Also, those people in government power positions are not as intelligent, cunning or wise as we think.

Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio

1 Comment

1 Comment

  1. silverio lamonica1

    2 Aprile 2020 at 10:57

    Molto interessanti, come sempre, gli articoli di Emilio Iodice.
    Complimenti ai redattori di Ponzaracconta per l’ottima traduzione.
    Credo utile passare in rassegna le “bufale” più eclatanti del 2017, a mo’ di esempio (abbiamo tutto il tempo che vogliamo).
    https://www.wired.it/attualita/media/2017/12/25/migliori-bufale-2017-fake-news/?refresh_ce=

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