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San Giuseppe (… to be continued)

di Martina Carannante

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Secondo programma a quest’ora ero al cambio d’abito, dal post processione alla serata musicale, e invece sono qua, davanti al pc, a fare la cronaca della giornata più festosa della mia contrada, con ben 5 ore di anticipo.

Oggi è San Giuseppe, la contrada di Santa Maria doveva essere viva, con i Granpavese a sventolare, la musica della banda e l’odore di noccioline caramellate nell’aria; invece, tutto silenzio.

Forse è proprio oggi che accusiamo come primo giorno le restrizioni del governo a causa del Coronavirus. Qui a Ponza, da settembre a Pasqua, è tutta una restrizione, è tutto un coprifuoco al di là dei virus in terraferma; ma da San Giuseppe in poi, l’isola si sveglia, diventa scoppiettante e anche più bella del solito, merito della primavera, delle giornate che si allungano e della luce maggiore… tutto questo da domani ci sarà, perché la natura ovviamente non si ferma; ma la festa no e gli animi isolani rimarranno ancora un po’ nel torpore invernale.

Eh! Per questa festa, San Giusè, avevamo fatto le cose in grande; pure il tuo trono era più bello e maestoso del solito, eppure tutto il lavoro è stato posticipato, ma la tua festa è oggi! Tu, maestoso al centro del tuo trono, la chiesa che profuma di primavera, tutto pulito e sistemato come ad accogliere chissà quante persone; non arriverà nessuno, o forse sì… di fedeli ne hai tantissimi e probabilmente contravvenendo alle regole, oggi un saluto te l’hanno portato tutti.

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San Giuseppe, padre di Gesù, cardine della famiglia; probabilmente oggi, diversamente da quanto possiamo pensare, abbiamo festeggiato secondo il tuo volere: a casa, con i genitori, tutti intorno al tavolo: certo a famiglia ristretta, ma in fondo pure voi eravate… tu, Maria e Gesù.

Per questo giorno è andata così: non c’è stata diana, non c’è stata processione, non ci sarà la serata danzante e non ci saranno i fuochi finali, tutto rimandato al 1° maggio.

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La zeppola, però, ce la siamo mangiata e tutto il giorno abbiamo pensato e sognato a come sarebbe potuto essere in un giorno normale che sicuramente presto arriverà, quindi non ci resta che aspettare e… continuare allora!… to be continued