Ambiente e Natura

Il Piano Regolatore Portuale

di Francesco De Luca

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Giorni fa ho partecipato alla presentazione al pubblico del Piano Regolatore Portuale. L’iniziativa tende a sollecitare l’iter per la sua approvazione definitiva.
Questo P.R.P. è nato una quarantina d’anni fa, e durante questo tempo, come è stato illustrato nella riunione, ha ottenuto taluni pareri positivi, non tutti. Perché?
Perché per procedere il cammino c’è bisogno di una ulteriore approvazione del Consiglio comunale.
Oggi il P.R.P. è stato rispolverato, presentato alla cittadinanza, che può proporre rilievi, e presto sarà portato al vaglio del Consiglio comunale.

Sto riportando quello che ho capito dalla riunione. E cosa ho capito?
Che il P.R.P. è uno strumento amministrativo importante perché disciplina le attività e le funzioni del porto-rifugio di Ponza. Disciplina e disciplinerà nel futuro il commercio, i trasporti, la pesca, il turismo dell’isola, e insieme, la sopravvivenza della comunità.
Cosa che avviene attualmente ma senza uno strumento normativo aggiornato alla realtà economico-sociale dell’isola.

Quello che si vuole approvare in verità, anch’esso tanto attuale non è perché è datato di 40 anni, pur tuttavia un qualche adeguamento alle ‘novità’ ricettive lo prevede (mi riferisco ai pontili). In più permetterà, una volta accolto dal Consiglio comunale e dagli altri Organi, interventi per aggiustamenti ed interventi migliorativi.
Nella situazione di oggi, senza P.R.P., si possono operare soltanto interventi straordinari (come la scogliera alla Caletta originata in seguito alla disastrosa mareggiata ).

Insomma questo P.R.P., pur nella sua carenza, rappresenta un notevole passo in avanti nell’adeguamento delle funzioni portuali dell’isola in risposta alle richieste economico-sociali.
Cosa prevede il nuovo P.R.P.?
Come appare dalla planimetria scaricata dal sito del Comune prevede lo spostamento dell’attracco dei traghetti in una banchina nata di fronte alla Russiella, a Giancos. Al di fuori del depuratore. Esposto al mare di levante che però sarà fermato da due scogliere: una va dalla Punta Rossa (dietro la Caletta) e una va da fuori al Casocavallo. Due bracci che proteggono tutto l’incavo da Santa Maria a Santantuono.

Da sito istituzionale del Comune di Ponza.
In appendice le tre foto che compongono l’immagine, presentate separatamente, e in file .pdf

E l’attuale attracco? Quello sarà libero, insieme alla Banchina Nuova.
Libero… per cosa? Si vedrà in seguito. E tutto quello che ora opera e si muove nell’attuale situazione: pontili… attracchi per barche da pesca… attracchi per le Forze Armate… attracchi per i noleggiatori… attracchi abusivi vari… concessioni varie? Tutto rimane invariato, per non stravolgere il quadro attuale che, in qualche modo funziona, e che manda avanti la macchina turistica.
Questo ho capito.

Dunque la cosa è stata presentata come qualcosa da approvare senza ripensamenti e con urgenza perché fortemente in ritardo sulla realtà e che, tutto sommato, non cambia quasi nulla.
Ma allora… come mai è stata presentata in fretta e furia? Sarebbe stata gradita, penso, una maggiore delucidazione sui problemi connessi, e sulle implicazioni che porta lo spostamento dell’attracco in un luogo privo di facile accesso e di spazi in grado di recepire il grosso traffico (merci e taxi e auto e camion)?
Quale viabilità di scorrimento è prevista? Quella attuale dovrà essere sostituita o ampliata. In quale modo? In questo nuovo porto sono previsti attracchi per gli affitta-barche fornesi? E i residenti proprietari di barche potranno avere un attracco legittimo?

Ragiono da profano, senza polemica.
1) Il P.R.P. è importantissimo per amministrare;
2 ) si è in forte ritardo sui tempi. E perché allora non parlarne diffusamente dimostrando d’aver esaminato le implicazioni di una decisione tanto condizionante? Più ha vicinanza con la gente più l’Amministrazione è gradita.
Come si sta procedendo mi appare una procedura alla chetichella in cui si dice e non si dice, come se per alcuni sia vitale e per tutti gli altri sia un optional.

Si sta gettando il sasso nel pantano, ma la mano di chi è?


In file .pdf: PRP-porto-ponza


Appendice dell’8 febbraio 2020

riceviamo in Redazione le segg. osservazioni di Carlo Marcone alla proposta di Piano Regolatore Portuale dell’isola di Ponza.
L’originale del documento (in file .pdf) è riportato in fondo al testo:

Prot. Comune di Ponza 06.02.2020

Al Sindaco del Comune di Ponza

Oggetto: osservazioni alla proposta di Piano Regolatore Portuale dell’isola di Ponza.

PREMESSO

– che con decreto nr. 6469 del 21.07.2017 mi sono state conferite dalla S.V. le competenze prepositive di collaborazione e di consulenza in materia di Affari Generali, Demanio e PUA;
– che, sia con Avviso Pubblico sia con comunicazione interna all’Amministrazione, solo il 21 gennaio 2020 sono stato messo a conoscenza di un incontro da tenersi il 23 del medesimo mese alle ore 18:00, nel corso del quale sarebbero state illustrate le linee programmatiche per la redazione del nuovo Piano Regolatore Portuale dell’isola di Ponza;
– che mai prima di quel momento ero stato messo a conoscenza del lavoro che i tecnici incaricati dalla Regione stavano portando avanti per l’elaborazione del Piano. E comunque non ho mai avuto notizia alcuna che si siano tenuti incontri pubblici o di categoria con operatori turistici, gestori di attività legate alla pesca – né ai trasporti o attività commerciali, delle attività edili o dei servizi — o con tecnici locali, forze dell’ordine, personale tutto interessato alle attività portuali (ivi compresi i comandanti e gli equipaggi dei mezzi di trasporto pubblico e privato che operano nel porto di Ponza e ne conoscono ogni problematica);
– che nel giorno in cui ho ricevuto l’Avviso mi trovavo fuori Ponza per una serie d’impegni – anche comunali – improcrastinabili, e di conseguenza non ho potuto essere presente all’incontro

CHIEDO

1) come mai il Piano sia stato pubblicato e presentato senza che sia stata messa a disposizione di tutti, e neppure dei Consiglieri, una relazione tecnica e storico descrittiva;

2) se il Piano presentato sia un Piano originale o faccia riferimento ad altri piani precedentemente elaborati e già presentati e variamente discussi o commissionati dal Comune di Ponza;

3) di sapere a quale Piano Regolatore Portuale e quando approvato si faccia riferimento nella intestazione della tavola presentata;

4) quando sia stato deliberato di richiedere un P.R.P in variante. Se ci si riferisca forse a quello richiesto con delibera consiliare nr. 1 del 2003, oppure alla Delibera di Giunta nr. 42 del 17.03.2016.

Comunque anche solo con le scarne informazioni messe a disposizione, già dalle tavole presentate, pur senza poter disporre di opportuna e necessaria relazione, preliminarmente

OSSERVO:

1) che sia stata prevista una viabilità alternativa in tutta l’area centrale dell’isola, che ne modifica completamente il traffico. Questo senza un’analisi dei gravissimi riflessi facilmente prevedibili nei flussi del traffico cittadino e dei danni che potrebbero derivarne alla già precaria orografia dell’isola.

2) che non ci sia nessuno studio collegato per valutare quale possa essere l’impatto dell’attracco “Draghetto”, forse si voleva dire “traghetto”, a ridosso dello scoglio di Frisio. Visto che si tratta dell’unico porto, commerciale, non si prevede in alcun modo dove potrebbero manovrare e come potrebbero essere direzionati i camion e i mezzi pesanti che dovessero imbarcare o sbarcare sull’isola. Come potrebbero transitare attraverso le due gallerie?

3) che non è previsto nessuno spazio demaniale da cui il Comune potrebbe attingere un reddito, o mettere a disposizione dei suoi cittadini. Né adesso né per gli anni a venire;

4) che sia stato forse previsto uno spazio eccessivo, rispetto alle disponibilità rilevate, anche per le necessità delle forze dell’ordine operative sull’isola;

5) che, almeno apparentemente, siano stati già nel Piano formalmente attribuiti ai concessionari attuali gli spazi demaniali. Questi dovrebbero invece poter essere, almeno nel futuro, assegnati attraverso bandi di gara che prevedano per tutti la possibilità di concorrere e quindi garantire ricavi maggiori per il Comune da spendere per l’economia di tutta l’isola.

Quindi in questa situazione, a parte ulteriori verifiche, è impossibile valutare positivamente la congruità del piano rispetto alle esigenze dell’isola. Anzi attualmente queste esigenze sembrano proprio non raccolte e interpretate da questo Piano.

Il Consigliere delegato
(Geom. Carlo Marcone)

 

Allegato file .pdf del documento originale: Geom. Carlo Marcone. Osservazioni al PRP

2 Comments

2 Comments

  1. Enzo Di Fazio

    8 Febbraio 2020 at 09:41

    Proprio nella Rassegna stampa on line di ieri, che curo ogni mattina, ho riportato un articolo (leggi qui), ripreso da h24notizie, in cui si annuncia che l’amministrazione comunale di Formia illustrerà ai cittadini il 13 febbraio prossimo, in un incontro pubblico, le linee progettuali del nuovo piano regolatore portuale.
    Istintivamente ho pensato a quello di Ponza e all’anomalia riscontrata fin dal momento in cui ho appreso, attraverso l’informativa di un amico, che sul sito del nostro Comune era stato pubblicato il nuovo PRP dell’isola, seguito ad un incontro pubblico tenutosi – senza averne data grande risonanza per quanto io sappia – il 23 gennaio, con un termine di appena 15 giorni per presentare eventuali osservazioni.
    Altre informazioni non ce n’erano né relazioni di accompagnamento. Unica cosa possibile: cercare di interpretare i disegni/grafici e quanto scritto nelle legende sugli stessi riportate. La circostanza, poi, che della questione se ne parli da 40 anni e che, quindi, si diano per scontate e note tante cose, è, a mio avviso, un’aggravante. Il tempo trascorso e il dibattito che c’è stato negli anni richiederebbero una sintesi e, a maggior ragione, una chiara rappresentazione.
    Ho trovato perciò la cosa urticante e poco trasparente, o quanto meno poco intellegibile, ma l’esserci un po’ abituati – colpevolmente – a questo modo di comunicare del Comune ha fatto decadere momentaneamente la curiosità di saperne di più. Aggiungo di non essere addentro alla materia e se non si leggono carte e interpretano documenti c’è il rischio di dire fesserie.
    Ma, come dicevo in premessa, e visto gli interrogativi che pone Franco, mi accorgo che il mio non è un atteggiamento anomalo e porsi delle domande è piuttosto normale e lecito.
    Franco se ne pone tante e sarebbe opportuno che il comune desse ad ognuna di esse una risposta.
    La considerazione con cui chiudo questo commento è che forse un modo diverso di approcciare le grandi questioni da cui discendono dei grossi cambiamenti per l’isola, sia sotto l’aspetto operativo che economico-sociale, c’è ed è quello di rendere partecipe la collettività dei passi che si fanno coinvolgendola nelle scelte di cambiamento. Anche per trarne utili suggerimenti. Come, mi pare, stia facendo egregiamente il comune di Formia

  2. Carlo Marcone

    8 Febbraio 2020 at 12:11

    Osservazioni alla proposta di Piano Regolatore Portuale dell’isola di Ponza.
    Al Sindaco del Comune di Ponza.

    Il testo in chiaro ed il relativo documento in formato .pdf sono stati riportati a cura della Redazione nell’articolo di base

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