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Anche “una figlia di Procida” contro il coronavirus

di Rosanna Conte

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Procida oggi è salita agli onori delle cronache grazie ad una sua “figlia”, come l’ha definita l’articolista Guglielmo Taliercio sul blog “Il Procidano”.

Che il “coronavirus” sia stato isolato da un team guidato appunto da Maria Rosaria Capobianchi, riempie di orgoglio i procidani che nell’arco della loro storia hanno avuto diversi personaggi di origine locale ai vertici di luoghi decisionali rilevanti.
Potremmo dire che ci sono abituati?

Procida ha dato i natali ad ammiragli di squadra ai vertici della carriera, a senatori del Regno come Antonio Scialoja, a qualche martire del 1799 come il parroco Scotto di Galletta, ad armatori vari, ad  attori e attrici come i Barra, a direttori dell’osservatorio vesuviano come il fisico Giuseppe Imbò, che predisse l’eruzione del Vesuvio del 1944 e non parliamo dei validissimi comandanti e direttori di macchine che hanno solcato i mari del mondo.
Maria Rosaria Capobianchi, da ieri, è andata ad allungare la schiera dei procidani illustri.
Certo non è per caso. Sulla piccola isola, sempre con una densità abitativa molto elevata, la naturale inventiva e operosità locale hanno sempre trovato terreno fertile, per diventare lievito e occasione di crescita, grazie al confronto e alla collaborazione.

Procida, domani va a presentare la sua candidatura di “Capitale italiana della Cultura 2021” presso la città metropolitana di Napoli. Non sappiamo se ce la farà. E’ una piccola isola, ma densa di storia e cultura, dove le tradizioni si conservano e rinnovano nello spirito del tempo. Ha le sue carte e ce l’ha in regola.

Il Comitato promotore formato da realtà associative pubbliche e private che collaborano da anni con le realtà istituzionali dell’isola era già pronto per suggerire l’idea e far funzionare la macchina operativa.

Al project manager supervisor Agostino Riitano, lo stesso che ha portato a Matera la vittoria per il 2019, è stato affidato il lavoro direttivo della candidatura, ma l’apporto di tutta la cittadinanza è considerato fondamentale. E’ stato organizzato un percorso di co-creazione, “Procida Immagina”, sviluppato intorno a tre tavoli di lavoro riguardanti i temi dell’inclusione sociale e accessibilità, giovani e nuove tecnologie, turismo culturale e de-stagionalizzazione, guidati rispettivamente da tre esperti che supporteranno i cittadini nelle riflessioni e nel processo di creazione collettiva.

Inoltre, contro qualsiasi previsione di chiusura su di sé, l’amministrazione comunale di Procida prevede un’azione comune con le isole minori per generare un pensiero critico dal basso sulle politiche e la produzione culturale nelle isole minori. Sarà coinvolta l’ANCIM (Associazione Nazionale Comuni Isole Minori) con l’invito a 21 cittadini delle 36 isole minori.

Se questo è il naturale modo di procedere dei procidani, non ci meravigliamo se poi le congratulazioni a Maria Rosaria Capobianchi da parte del giovane sindaco, Dino Ambrosino, non sono di quelle scoppiettanti e roboanti di chi “ha dato” grandezza, ma semplici e dosate di chi “riceve”: “Complimenti a Maria Rosaria Capobianchi, alla dottoressa dello Spallanzani esprimo un caloroso ringraziamento a nome dei concittadini procidani”.

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Maria Rosaria Capobianchi è l’ultima a destra, nella foto

Il team che ha fatto fare un balzo in avanti alla lotta al “Coronavirus” è formato da due uomini e tre donne, donne del sud: Maria Rosaria Capobianchi, Francesca Colavita, Concetta Castilletti, Fabrizio Carletti e Antonino Di Caro.

A tutti loro va il nostro grazie.