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Nuova Delegazione Fai di Latina: responsabile Gilda Iadicicco

segnalato da Luisa Guarino

 

La scelta di fondare una nuova Delegazione Fai a Latina rispecchia la precisa volontà  del Fondo Ambientale Italiano regionale di rafforzare la rete territoriale dando vita a un nuovo punto di riferimento, che raccoglierà tutto il lavoro svolto finora e che ci si augura possa essere un centro propulsore ancora più efficace per la valorizzazione e la promozione della città e del territorio pontino. Per la circostanza si è svolto presso il museo Cambellotti del capoluogo un convegno, con il patrocinio e la collaborazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti; del Comune di Latina, della Fondazione “Roffredo Caetani”. Sono intervenuti: il sindaco di Latina Damiano Coletta, il presidente regionale Fai Giuseppe Morganti, il presidente della Fondazione Caetani Tommaso Agnoni, il presidente della Provincia Carlo Medici.

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Vice Capo Delegazione Antonello Merolla (in piedi). Al tavolo: il sindaco di Latina Coletta,
Gilda Iadicicco, presidente regionale Fai Morganti, presidente Fondazione Caetani Agnoni

Durante le conclusioni dell’incontro l’assessore alla cultura Silvio Di Francia ha rinnovato l’interessamento e l’impegno da parte del Comune di Latina per una futura collaborazione con il Fai.

Hanno partecipato all’incontro il sindaco di Sermoneta Pina Giovannoli, il sindaco di San Felice Circeo Giuseppe Schiboni, i funzionari della Soprintendenza e diversi rappresentanti del panorama culturale provinciale. Tutte le autorità presenti hanno lodato l’iniziativa della creazione di un nuovo Coordinamento Fai a Latina, e hanno dato piena disponibilità alla partecipazione per gli eventi futuri.

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Il presidente della Provincia Carlo Medici, il sindaco di Sermoneta Giuseppina Giovannoli,
la direttrice amministrativa Assessorato Cultura Comune Latina, Elena Lusena
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Francesco Di Mario, funzionario archeologo della Soprintendenza
Ha presentato la propria Delegazione la presidente Gilda Iadicicco, la quale ha sottolineato l’importanza della collaborazione con la Soprintendenza e con gli enti locali, al fine di salvaguardare e rendere fruibili i beni culturali del nostro territorio. La Delegazione è in procinto di organizzare le Giornate Fai di Primavera, per le quali  si vuole invitare alla partecipazione attiva tutti i cittadini, per quello che da ben 27 anni è il più grande evento nazionale del Fai.

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Gilda Iadicicco e il presidente regionale Fai, Giuseppe Morganti

Grande interesse hanno riscosso tra i presenti le relazioni svolte dagli esperti. Il funzionario archeologo Francesco Di Mario, insieme al capo Delegazione Gilda Iadicicco hanno raccontato, con un percorso attraverso le immagini, le importanti attività svolte in collaborazione tra Fai e Soprintendenza in provincia di Latina. Di grande spessore gli interventi sulla storia dell’Agro Pontino illustrata da Mario Federico Rolfo, paletnologo, docente dell’Università di Tor Vergata; e da Michele Campisi, storico dell’architettura, i quali hanno suscitato grande interesse e curiosità nell’uditorio, trattando il tema da diversi e peculiari punti di vista.

La straordinaria cornice del Museo Cambellotti è stata molto apprezzata e valorizzata dagli Apprendisti Ciceroni del Liceo Artistico “Michelangelo Buonarroti” di Latina, i quali hanno accompagnato i visitatori in un percorso che dal museo si è allargato alla storia della Piazza San Marco su cui il Museo Cambellotti affaccia, con i suoi monumenti e le loro caratteristiche architettoniche.

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Apprendisti Ciceroni e volontari al lavoro

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L’atrio del Museo Cambellotti con il Banco Fai e gli Apprendisti Ciceroni

E proprio in quest’ottica di valorizzazione del contesto storico del sito della piazza e della città, il Museo ha ospitato per l’occasione una mostra d’arte contemporanea dell’artista di Latina Giuliana Bocconcello. Infine gli ospiti sono stati allietati dalla degustazione di vini locali offerti dalla Strada del vino, e da una performance musicale a cura del gruppo Musicantiere, che ha voluto ripercorrere, attraverso musiche tradizionali, la storia del rapporto tra i Monti Lepini e le genti venete giunte in territorio pontino dopo la cosiddetta Bonifica Integrale.