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La brutta notte della Signora del Vento

di Luigi Pellegrini
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E’ una domenica di profonda commozione, si intravede una lacrima sul viso rugoso di qualche vecchio marinaio venuto a far visita all’ormai malridotta vecchia Signora del Vento.
Nel silenzio attonito che avvolge i numerosi curiosi venuti a farle visita, c’è una profonda compartecipazione e condivisione per ciò che è accaduto questa notte. Raffiche di vento e pioggia battente, flagellando la costa tirrenica del sud pontino con una forte mareggiata, hanno spezzato due alberi del maestoso veliero ormeggiato al porto di Gaeta.

La Signora del Vento, vanto della nautica italiana e gaetana, suscita, ora arenata, un solo sentimento, intenso, profondo, amorevole, in quanti hanno, nella propria vita, conosciuto il mare.

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Muti e sgomentati, seguiamo la tetra danza della vecchia Signora ormai in balia del suo triste destino.
Il sontuoso veliero a 3 alberi  italiano di 85 metri, nasce nel 1962 e opera per circa 30 anni nei mari del Nord. A partire dagli anni ’90 il veliero viene impiegato come Nave Scuola nei mari di tutto il mondo.
Nel 2007 approda nel Mediterraneo e viene ristrutturato completamente nel 2017 la nave viene nuovamente ristrutturata.
La Signora del Vento dispone di 19 cabine doppie/matrimoniali predisposte per accogliere fino a 36 passeggeri. Un salone interno a disposizione per l’organizzazione del pranzo/cena, ampi spazi esterni.

Nel dicembre del 2016 il veliero è stato donato, dalla Società M.AR.TE., all’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Giovanni Caboto” di Gaeta che, con finanziamenti ottenuti dal MIUR nell’ambito dei “Laboratori territoriali per l’occupabilità”, lo ha rivisitato e adattato per essere impiegato per attività di addestramento a bordo.

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