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La Nave

proposto e tradotto da Silverio Lamonica
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Trovo naturale ricordare le varie ricorrenze scandite dal nostro calendario. Non potevo quindi non ricordare la ricorrenza del 2 novembre, giorno dedicato al culto dei defunti. In questa occasione propongo un componimento del poeta inglese Charles Brent, vescovo anglicano, di cui apprezzo la metafora: la nave, una volta lasciato il porto, sparisce all’orizzonte. Del resto un vecchio adagio recita: “Partire è un po’ morire”

The Ship
by Charles Brent (1862 – 1929)

What is dying
I am standing on the seashore, a ship sails in the morning breeze and starts for the ocean.
She is an object of beauty and I stand watching her till at last she fades on the horizon and someone at my side says: “She is gone”.
Gone!
Where
Gone from my sight that is all.
She is just as large in the masts, hull and spars as she was when I saw her, and just as able to bear her load of living freight to its destination.
“She is gone”
there are others who are watching her coming, and other voices take up a glad shout:
“There she comes!”
and that is dying.

[2]
La Nave

Cos’è morire
Sto in riva al mare, una nave salpa
nella brezza del mattino
e verso l’oceano si avvia.
È qualcosa di bello e la guardo
finché all’orizzonte svanisce.
Qualcuno a me accanto dice:
“Se n’è andata”
Andata!
Dove
Se n’è andata dalla mia vista.
Ecco tutto.
Erano pure grandi l’alberatura, lo scafo e i longaroni,
quando l’ho vista,
e davvero capace di sopportare il suo carico di merce vivente
verso la sua destinazione.
“Se n’è andata”
Ci sono altri che osservano il suo arrivo
e altre voci in un grido di gioia prorompono:
“Eccola là arriva!”
E quello è morire

[3]