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Una canzone per la domenica (63). Mare mare

proposta da Francesco De Luca
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Dal diario di un maestro.

“Ero a Serrone (Frosinone). Inverno.
Gli alunni pendevano dalle mie parole. E quelle erano di un giovane che pretendeva di dare luce agli avvenimenti della Storia. Che arroganza! Pensava che nell’uomo la mente ha la supremazia!
Una sera, nel chiuso della stanza, la stufa a legna tentava di ostacolare il freddo di quella solitudine; senza televisione, ma con la radiolina che contribuiva a scaldare l’ambiente con la musica. Irruppe Mare d’ inverno di Loredana Berté.

[2]

Il paesino addossato al monte Scalambra divenne liquido e la spiaggia di Santantuone, desolata per la sabbia sputata dal levante prese forma. Con le onde che martellavano, e il chiuso delle case a far barriera, e le luci fioche del bar Onda Marina, e i visi induriti dei compaesani: chi sollecito a galleggiare nell’indifferenza di un bicchiere, chi premuroso a rispondere ai tocchi delle campane, chi incattivito contro un cane disobbediente. Tutto trovava specchio nei miei occhi lucidi.
Anch’io mi sentivo strappato come un manifesto della pubblicità in balìa del vento. Che veniva dal mare.
Quale mare? Quello cui agognavo, quello che potesse portarmi via”.

[3]

Il mare d’inverno è un brano di Enrico Ruggeri, interpretato da Loredana Bertè, pubblicato nel 1983 all’interno dell’album Jazz.

Il mare d’inverno

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Il mare d’inverno
È solo un film in bianco e nero
Visto alla TV
E verso l’interno
Qualche nuvola
Dal cielo
Che si butta giù
Sabbia bagnata
Una lettera
Che il vento
Sta portando via
Punti invisibili
Rincorsi dai cani
Stanche parabole
Di vecchi gabbiani
E io che rimango
Qui solo
A cercare un caffè
Il mare d’inverno
È un concetto che il pensiero
Non considera
È poco moderno
È qualcosa che nessuno
Mai desidera
Alberghi chiusi
Manifesti già sbiaditi
Di pubblicità
Macchine tracciano
Solchi su strade
Dove la pioggia
D’estate non cade
E io che non riesco nemmeno
A parlare con me
Mare mare
Qui non viene mai nessuno
A trascinarmi via
Mare mare
Qui non viene mai nessuno
A farci compagnia
Mare mare
Non ti posso guardare così
Perché
Questo vento
Agita anche me
Questo vento
Agita anche me

Passerà il freddo
E la spiaggia lentamente
Si colorerà
La radio e I giornali
E una musica
Banale si diffonderà
Nuove avventure
Discoteche illuminate
Piene di bugie
Ma verso sera
Uno strano concerto
E un ombrellone
Che rimane aperto
Mi tuffo perplesso
E momenti
Vissuti di già
Mare mare
Qui non viene mai nessuno
A trascinarmi via
Mare mare
Qui non viene mai nessuno
A farci compagnia
Mare mare
Non ti posso guardare così
Perché
Questo vento
Agita anche me
Questo vento
Agita anche me
Mare mare
Qui non viene mai nessuno
A trascinarmi via
Mare mare
Qui non viene mai nessuno
A farci compagnia
Mare mare
Non ti posso guardare così
Perché
Questo vento
Agita anche me
Questo vento
Agita anche me

Compositori: Enrico Ruggeri / Luigi Schiavone