Ambiente e Natura

La serata di lunedì con Christine Whittemore e Santa Domitilla

di Rosanna Conte

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Tirava un po’ di maestrale sul piazzale della chiesa, lunedì sera. Christine era preoccupata della serata che si apprestava ad offrire a chi era interessato alla narrazione e alla figura di Santa Domitilla: un pubblico amico a cui bisognava preparare una calda accoglienza, non poteva essere tenuto ai refoli freddi del vento di nord ovest.  Era questo il suo assillante pensiero nell’ora precedente il montaggio del telo per proiettare e la sistemazione del service. Si è tranquillizzata solo quando, con l’avallo di don Ramon, è stata presa la decisione di svolgere l’incontro in chiesa.

E la serata è stata veramente accogliente. Dopo i saluti di apertura di Enzo Di Giovanni, delegato alla Cultura del Comune di Ponza, Franco De Luca ha raccontato ai presenti come Silverio Lamonica abbia scoperto Christine Whittemore e il suo romanzo storico, in lingua inglese, su santa Domitilla, Inscription, come si siano incontrati su Ponza racconta e come sia nata l’idea di presentare il libro a Ponza.

Su  Santa Domitilla già gli antichi si dividevano, ma questo succede spesso con personaggi che sono entrati nell’agiografia cristiana: la ricerca storica cozza davanti a fonti che danno indicazioni diverse se non contrastanti e solo la forza creativa della narrazione può superare i bivi che la storia pone davanti. Christine Whittemore ha scelto la sua Domitilla, quella legata a Ponza

Molto gradevole e ricco di spunti è stato l’intervento della scrittrice accompagnato dalla proiezione delle immagini che hanno stuzzicato in lei, fin da bambina, l’interesse per il periodo storico in questione  e, successivamente per Domitilla, complici le sue due venute a Ponza risalenti a circa diversi decenni fa.

Le immagini ci hanno suggerito anche che la verosimiglianza storica è riscontrabile  nelle piccole cose, come le  penne, i codici e le pergamene citati  nel brano letto successivamente nella traduzione italiana di Silverio Lamonica.

Non sono mancate immagini di ragazze di duemila anni fa che hanno consentito a Christine di immaginare una fisionomia della sua Domitilla il più vicino possibile a quella probabilmente esistita.

Don Ramon, contentissimo di questo momento culturale che portava anche le impronte della fede, ha detto poche ma significative parole per porre in rilievo l’importanza della tradizione martirologica cristiana.

Al termine tutti i presenti, in una processione molto irregolare e sparpagliata, si sono recati a visitare la grotta ritenuta la cella di Santa Domitilla, dove ogni 12 del mese don Ramon celebra la messa.

Intanto il vento si era calmato: il maestrale aveva lasciato solo un’aria fresca, preludio dell’autunno.

1 Comment

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  1. christine

    17 Settembre 2019 at 13:04

    Grazie a Rosanna Conte per queste parole sulla serata! E’ vero che avevo paura del vento, perché speravo un pubblico seduto in conforto e senza più difficoltà nel capire il mio italiano già imperfetto! Vorrei aggiungere che ho molto apprezzato ogni persona del pubblico venuto; mille grazie. Mi è dispiaciuto di non avere abbastanza copie del libro per tutti coloro che, con mia sorpresa, ne volevano una (si trova su amazon.it sia in versione Kindle che con copertina flessibile, e l’anno prossimo sarà nella libreria ‘Al Brigantino’). Rosanna non ha menzionato che è stata lei a leggere, in modo chiaro ed evocativo, il brano del libro tradotto da Silverio Lamonica. Grazie a Rosanna, ed anche a Enzo Di Giovanni, Franco Di Giovanni, Franco De Luca, Don Ramon, Gennaro Mazzella, e soprattutto Silverio Lamonica. In questa mia terza visita, Ponza è stata più accogliente che mai, e spero di tornare presto.

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