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Dopo averlo scritto e riscritto più volte, la dizione: “amato scoglio” fa parte della nostra quotidianità e con un certo pudore misto ad orgoglio, la vedo riportata da tanti amici ed estimatori sia nel loro linguaggio parlato che in quello scritto.
“Amato scoglio”, scoglio amato: da chi?”
Dalla stragrande maggioranza dei ponzesi certo che no, se lo maltrattano e lo sviliscono ad ogni occasione.
Dalla stragrande maggioranza dei turisti certo che no, e lo si vede da come lo sporcano e da come lo lasciano alla loro dipartita.
Dalla maggior parte degli amministratori e dai politici certo che no, e si fa fatica a pensare il contrario.
Dalla maggior parte degli operatori turistici (di tutte le categorie) certo che no, e lo si vede da come si comportano e da come lo usano solo per i loro personali interessi.
Ed allora “scoglio amato”: da pochi ponzesi, da pochi turisti, da pochi amministratori, da pochi politici e da pochi operatori turistici.
Troppo pochi per pensare che “l’amato scoglio” possa durare ancora a lungo.
D’altra parte l’amore è un sentimento quasi sempre impalpabile e poco si confà alla vita reale di ogni giorno.
Ma se l’amore non si concretizza in opere buone e costruttive proiettate al futuro, anche il poco amore dei pochi innamorati dell’amato scoglio rimarrà solo un sogno nel cassetto.
Innamorati, unitevi e uniamoci!
Silverio Guarino, ancora innamorato…