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Un archivio fotografico per Ponza. Visioni di un mondo possibile

di Sandro Russo
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Vorrei introdurre questa idea partendo da due testimonianze ben più autorevoli della mia, espresse in due articoli che riporto in link.
La prima del sindaco di Ponza Franco Ferraiuolo che in data 20 marzo 2016 così si esprimeva:

Brevi riflessioni sull’ipotesi progettuale del Museo di Ponza del Prof. Vincenzo Padiglione
20 marzo, 2016
di Francesco Ferraiuolo
http://www.ponzaracconta.it/2016/03/20/brevi-riflessioni-sullipotesi-progettuale-del-museo-di-ponza-del-prof-vincenzo-padiglione/ [2]

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“Tutti ricorderanno che nel mio programma amministrativo sostenevo che bisognava mettere in campo un progetto di sviluppo socio-economico basato essenzialmente su tre punti:
1) ampliamento del porto di Ponza e realizzazione del porto turistico di Le Forna con la conseguente loro gestione;
2) sistemazione dell’area ex Samip e sua riconversione ad attività turistiche, sportive e ricreative;
3) avvio delle attività museali e bibliotecarie favorendo lo sviluppo delle attività culturali e di recupero delle tradizioni, la valorizzazione della nostra storia, delle esistenze archeologiche e naturalistiche da fruire anche attraverso specifici percorsi… (…)”.

Sul terzo di questi punti, operativamente, è tornato il Delegato al Museo Silverio Lamonica, non più tardi dell’ottobre 2018

Giornata culturale Scic a Ponza: il museo che verrà
13 ottobre, 2018
riceviamo in redazione da Silverio Lamonica e pubblichiamo:
http://www.ponzaracconta.it/2018/10/13/museo-giornata-culturale-scic-a-ponza-il-16-ottobre/ [4]

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Vorrei anche rimarcare che questo è stato l’ultimo articolo che Silverio Lamonica ha pubblicato su Ponzaracconta, poi per motivi imperscrutabili, ha interrotto la collaborazione con noi; nei commenti seguiti all’articolo traspare la delusione di Vincenzo Ambrosino e mia, che scrivevo, poco di un mese dopo:

Commento di Sandro Russo
7 Novembre 2018 alle 18:19

Come redattore di Ponzaracconta apprezzo e ringrazio Vincenzo Ambrosino per aver evocato il “fantasma” del Museo. Vincenzo, da irriducibile “segugio” dell’informazione e del dibattito, è bravo a stanare le lepri fuggitive.
Ci chiedevamo infatti perché dopo tutto il tam-tam per pubblicare locandine e rettifiche all’ultimo momento – di cui è testimone il commento precedente a quello di Vincenzo – poi sull’argomento fosse calato il silenzio.
Se il Museo deve essere espressione di tutta l’isola, i risultati del Convegno non avrebbero dovuto essere circoscritti alla pagina Facebookdel promotore, ma portati a conoscenza di un pubblico più vasto.
In attesa di spiegazioni e approfondimenti su “Il museo che non c’è, che vorrei, che verrà”, formuliamo l’auspicio che i lunghi mesi di stasi, da qui all’uscita dal letargo invernale, possano essere messi proficuamente a frutto per lavorarci sopra.
Ma – per favore – alla luce del sole e con la partecipazione di tutti!

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Da questi documenti – come si dice “consegnati alla memoria: scripta manent, ovvero: “carta canta!” – ciascuno può farsi un’idea delle persone e dei fatti in gioco.

Date queste premesse, e la mission del sito: – ”Prima che il tempo cancelli le tracce, raccogliamo insieme la storia e la cultura di Ponza e dei Ponzesi” – volevo fare una proposta, minimale quanto si vuole, ma indicativa per rimarcare quel che stiamo perdendo: in tempo, realizzazioni, brandelli di passato

Esistono a Ponza varie raccolte fotografiche di memorie – persone, eventi, paesaggi, feste, attività varie – messe insieme da persone dotate di entusiasmo e di buona volontà, sicuramente innamorate dell’antropologia dell’isola e del suo passato

Mi vengono in mente di primo acchito, l’archivio di Giovanni Pacifico;
la raccolta di foto, d’epoca e più recenti, di Silverio Mazzella (al Brigantino); il ponderoso corpus di documenti (anche fotografici) raccolti da Ernesto Prudente nella sua lunga e operosa vita. Altri ce ne saranno sicuramente; ho citato i soggetti che per primi mi sono venuti alla mente tra cui – ultimo, ma non meno importante – , le foto comparse su Ponzaracconta: 41.652 elementi, conteggio al 1° agosto 2019); molte certo non pertinenti, ma su quarantamila quante ce ne saranno di Ponza?

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In termini semplici la proposta è quella di costituire un Archivio fotografico che raccolga, ordini, uniformi e cataloghi questo immenso patrimonio.
Fatta la proposta, immediatamente mi si prospettano le difficoltà.
– In che modo si potrebbe ufficializzare la figura del curatore? Si potrebbe immaginare un collaboratore esterno del sindaco come Delegato alle Memorie Fotografiche per non sovraccaricare i compiti del Delegato al Museo?
– Come uniformare il materiale (problema tecnico per addetti ai lavori nel cui merito non entro) e immagazzinare i dati? Senz’altro con un data base ad hoc, che permetta la ricerca per nome, per data, per categorie, ecc…
– Altro grande problema (ovunque, ma a Ponza in particolare): il ruolo del curatore non dovrebbe avere in nessun caso una connotazione politica (…come il Museo, d’altra parte, che dovrebbe essere dell’isola e dei ponzesi, non di una parte di essi).

Come agire praticamente. Può suonare strano in un momento in cui sono tali e tanti sono i problemi per l’amministrazione che questo prenderà il tempo che trova… cioè nessuno! Ma è proprio seguendo questa logica che a Ponza da quarant’anni si parla di Museo e siamo ancora al punto di partenza. Mentre con una politica dei piccoli passi si potrebbe mettere un tassello oggi, uno domani, e prima o poi concretizzare un progetto globale.

E d’altra parte ai sognatori e ai poeti spetta fare il sogno; ai tecnici e ai politici realizzarli.
Naturalmente è una proposta. Ma ce ne sono altre che prevedano la costituzione di un archivio fotografico isolano, prima che per motivi diversi – non ultima la labilità delle persone -, se ne perda un pezzo oggi, un pezzo domani, fino a far sparire tutto nel giro di qualche decennio..?
Ne vogliamo parlare sul sito?

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