Ambiente e Natura

Publia & Circe

di Rita Bosso

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Se vi piacciono i linguaggi artistici delicatamente allusivi, sottilmente simbolici, le velature e i chiaroscuri, allora tenetevi alla larga da Publia Cruciani.
Espressiva/espressionista, esplicita, trasgressiva per natura, Publia interpreta il tema di Circe portandolo alle estreme conseguenze, con consapevolezza e lucidità.

Il viaggio di Odisseo – è stato detto infinite volte e in modi migliori di quanto possa fare io – è innanzitutto un viaggio attraverso le molteplici dimensioni dell’Essere. “In Ciclopi e Lestrigoni non incapperai se non li porti dentro” – scrive Kavafis, e Publia traccia con pastelli dai colori accesi la Circe che queste estati-staggioni convulse e meretrici si portano dentro.


Ancor più che l’opera finita parlano i disegni preparatori; Circe non è una misteriosa, enigmatica lady che usa le sottili armi della seduzione ma un puttanone allegro e sguaiato, pube e cosce nudi in esposizione, corpetto strizzatissimo a contenere il seno generoso, chioma lunga e rossa in puro nylon, bocca siliconata, un petagno come verga-scettro, una cintura di rosei maialini in cuorcete (sugheri) galleggianti alla giusta quota.
La Circe omerica dispone di tempo e di sapienza grazie ai quali intruglia erbe e prepara farmachi tristi.
La Circe di Publia va ’i pressa, alla bisogna estrarrà dalla borsetta una pillolina azzurra. Si offre a rapporti brevi, occasionali: i due o tre giorni del turista medio, le poche ore di una gita giornaliera, la botta e via di un bagno a Palmarola. Seduzione e incantamento abitano altrove, qui siamo al consumo rapido, mercenario e avanti il prossimo.

Circe è una delle opere con cui Publia Cruciani partecipa a Lo Stracquo di Circe, alla Porta del Parco della Torre dei Templari di San Felice Circeo; l’inaugurazione – a cui si riferiscono le foto – è avvenuta venerdì 19 luglio; l’esposizione si concluderà il 28 luglio e proseguirà a Ponza a fine agosto.
All’inaugurazione hanno partecipato Monia Sciarra e Franco Schiano (ideatori de Lo Stracquo, l’arte che viene dal mare nel 2014 e dell’edizione 2019) e Gennaro Di Fazio.


Come sempre, lo Stracquo ha entusiasmato i partecipanti; Miriam Cipriani, direttore cultura e politiche giovanili della regione Lazio, ha espresso giudizi molto lusinghieri.

Publia sa essere anche tenera e delicata come in Salvatore Pacifico, una delle opere che espone presso la Cappella Orsini di Roma nella mostra Fatti e Ritratti: poche tavole di legno, due ruote, qualche francobollo a evocare il tempo in cui le amiche le scrivevano da Roma indirizzando “A Publia – Ponza” e Salvatore recapitava senza problemi.

Con Publia, con lo Stracquo (e con i premi Ponziano Benemerito e Ponziano Letterario) l’appuntamento è a Ponza, nell’ultimo fine settimana d’agosto.

 

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