Attualità

Ci vedremo a Filippi!

di Francesco De Luca

 

Tempo di delirio questo che stiamo vivendo ora, come scritto qualche tempo fa, ma anche di rinvio. Delirio per attivismo, e rinvio perché? Perché adesso i Ponzesi debbono pensare ad accogliere i turisti, a soddisfarne le richieste. Il groppo dei problemi, dei pensieri, delle soluzioni da prendere, è rimandato a settembre.
– Ci vedremo a Filippi! – mi ammonisce zi’ ’Ntunino.

A Filippi diede appuntamento il fantasma di Giulio Cesare al figlioccio Bruto, che macerava dentro di sé l’assassinio del suo ‘padrino’ Cesare. La tragedia stava per abbattersi su Bruto che, perseguendo il suo ideale di repubblica aveva introdotto il suo pugnale nel corpo già colpito a morte di Cesare. Ma Shakespeare frugò nel suo intimo, scavò nelle profondità dove il sentimento confligge con la ragione e tormenta il giovane Bruto, nella notte insonne. – Ci vedremo a Filippi…, come a dire… a settembre i conti verranno evidenziati e il dare e l’avere saranno resi noti a tutti .

Quando parla così – lo confesso – ’Ntunino mi fa paura. Anch’io sono incline al dramma ma lui ci gode a tinteggiare l’atmosfera di un’attesa spasmodica.

Si allude, ormai è chiaro, allo stato della nostra Amministrazione. Alla sua maggioranza che, fatto salvo il riferimento alla storia romana, sta vivendo di palpitazione. A settembre un chiarimento si attende.
Un chiarimento che tolga la vita del paese dall’immobilità in cui è immersa.
Immobilità di sostanza, connaturata alla struttura interna della compagine amministrativa, perché poi ci sono progetti che stanno procedendo, itinerari burocratici che stanno muovendosi, finanziamenti che si stanno definendo ma… il tutto senza un collegamento sostanziale, strutturale.

C’è chi si ostina a fare paragoni fra questa Amministrazione con quella precedente. Ognuno è libero di operare con la sua mente a suo piacimento ma il paragone è viziato da una differenza di fondo. Quella precedente utilizzava la compattezza per fini contrari ai Ponzesi. Si mostrava risoluta per finalità che avrebbero danneggiato l’isola in modo irreversibile. Questa ha a cuore la sorte dei Ponzesi ma si muove con titubanza e insicurezza.

A settembre non sarà come a Filippi. Non ci saranno ‘cadute’ mortali. Ci sarà un confronto proficuo.
– Ma tu come fai a dirlo? – mi rimprovera ’Ntunino.
– ’Ntuni’ – rispondo – io pe’ chi voglio bbene
                                      desidero
                                      chello ca cunviene.

 

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