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Anzio e Nettuno. Com’erano una volta e come sono adesso

di Letizia Piredda
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Inizia la collaborazione con Ponzaracconta la nostra amica Letizia, amante di viaggi e cinema, psicologa, logopedista, animatrice del blog di cinema “Odeon.home.blog [2]”.
Benvenuta Letizia

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Sono le consuete passeggiate estive sulla spiaggia tra Anzio e Nettuno, e l’osservazione delle case che dalla roccia si affacciano sulle falesie e sul mare, a porre le basi di questo libro. Gli autori tracciano un itinerario, suddiviso in quattro tappe, mettendo a confronto passato e presente, evidenziando i principali cambiamenti, morfologici e urbanistici, avvenuti in un arco di tempo che va dai primi del novecento alla seconda guerra mondiale.

[3]Villa Ferrajoli

Si parte dall’Arco Muto, attraverso i ruderi della villa imperiale e il faro di Capo d’Anzio fino alla riviera di Ponente; dal porto, lungo la riviera di levante fino a Punta Borghese; da qui, proseguendo senza soluzione di continuità, attraverso scogli, calette e spiagge, fino al Forte Sangallo di Nettuno; e infine dal forte e dal borgo medioevale e lungo il porto turistico e le spiagge successive, fino al moderno Santuario di Santa Maria Goretti.

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Tre i differenti periodi storici a cui afferiscono le residenze di villeggiatura prese in esame: la villa imperiale di età romana; le ville cardinalizie d’epoca barocca; i villini belle epoque e degli anni venti e trenta. Un riguardo particolare viene dedicato a due edifici assurti a simbolo delle due località balneari: il Paradiso sul Mare, per Anzio, e il Forte Sangallo, per Nettuno.

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Il libro evidenzia come, a partire dal secondo dopoguerra, sia stata attuata, con qualche rara eccezione, una speculazione edilizia sconsiderata.

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La riflessione che emerge man mano da questo libro, corredato di bellissime immagini, sulle trasformazioni spesso riduttive, se non addirittura deteriori, operate su questo territorio, è preziosa e apre la strada ad una possibile pianificazione attenta non solo alla valorizzazione del territorio, già presente almeno in parte, ma anche alla tutela dell’ambiente e del mare.

[7]Una foto dello stabilimento Tirrena, del 1935

[8]Il Tirrena, oggi

Ci auguriamo che libri come questo riescano a raggiungere le amministrazioni locali e le portino ad operare i cambiamenti necessari nel rispetto e nella salvaguardia del paesaggio urbano e naturale nella sua globalità.

[9]Un bunker, al tempo dello sbarco di Anzio

Dore Tommaso, Voce Francesco. Anzio e Nettuno, la costa ieri e oggi  – Italus Edizioni, 2019
Il libro è disponibile in tutte le principali librerie e edicole di Anzio e Nettuno, oppure si può richiedere direttamente alla casa editrice: http://www.italusedizioni.blogspot.com/ [10]