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Non lo sopporto, ma lo leggo!

di Francesco De Luca
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Un conoscente, per principio, non scrive su Ponzaracconta. Qual è il principio?
È che non tollera che il suo nome stia accanto a quella di una “sbarbatella” (ha detto così) che compila il pezzo su di un evento culturale come un compitino scolastico. Troppa differenza… ci perde di dignità. Però poi… più in basso sono riportati articoli di Michele Serra, ripresi da la Repubblica. Questi trattano argomenti vivi nel dibattito pubblico… e non mancano né di acume né di spessore. Ed essi ben figurano accanto ad articoli di cronaca paesana. E allora..?

Allora si palesa la qualità tutta isolana, la ’uallera: disprezzare senza calarsi nel confronto; timorosi perché insicuri.

E però… quanto svelano delle persone le posizioni assunte nei confronti di pareri espressi sul Sito..!
Ponzaracconta dice di noi ponzesi più di quello che noi vorremmo fosse conosciuto. Sto dicendo che, oltre al suo impegno dichiarato – prima che il tempo cancelli le tracce, ecc… – il Sito svolge anche il compito di mostrare chi siamo noi Ponzesi, di quale pasta (umana) siamo fatti.
E dunque non soltanto informa, tramanda, raccoglie, plasma (una sorta di opinione pubblica), forma (in senso educativo) anche, perché dice agli altri chi siamo, e a noi palesa la nostra natura.

C’è gente che legge Ponzaracconta soltanto per disprezzare chi vi scrive e ciò che v’è scritto. E vi pare poco ai fini della democrazia, della diversità di pareri?
Ce n’è altra che come primo atto mattutino dà uno sguardo al Sito; altra ancora rinnova il suo legame con l’isola attraverso quelle pagine.

Lunga vita a Ponzaracconta!