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“Impressioni”, di Gabriella Moriondo

di Rosanna Conte

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Al Brigantino, la libreria sul Corso Pisacane, bisogna sempre fermarsi e guardare con attenzione perché nel suo piccolo spazio puoi trovare, oltre alle pubblicazioni presenti in tutte le grandi librerie, anche delle piccole chicche. Stavolta, ferma sulla soglia e intenta ad ascoltare quanto diceva Silverio Mazzella, il nostro libraio, mi stava sfuggendo un libricino che desideravo leggere da tempo. Credo che questa sia stata una delle poche volte in cui non ho mosso lo sguardo tra gli scaffali alla ricerca del libro che avrebbe potuto interessarmi.

L’ha fatto, invece, la persona che mi accompagnava e, stendendo il braccio verso la fila ordinata di libri in esposizione, ha tirato fuori Impressioni di Gabriella Moriondo.

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Il libro pubblicato nel 1890 col titolo Ponza: studio rapido ed impressioni, si trova solo alla Biblioteca Centrale di Firenze, ma Silverio Mazzella l’ha ristampato attribuendogli il numero 1 della collana che intende sviluppare, quella della Piccola Biblioteca Ponzese.

Di Gabriella Moriondo parla Silverio Corvisieri in “All’isola di Ponza” e mi ha sempre incuriosita questa maestra di origine milanese di fine Ottocento, arrivata giovanissima sulla nostra isola, che scelse di metterci radici sposando il notaio Giovanni Coppa.

Nel libricino ci sono diverse informazioni su Ponza e i ponzesi alla fine del XIX secolo, inframmezzate con riflessioni di tipo moralistico, religioso ma anche storico, e con le impressioni legate al paesaggio.

Troviamo, a titolo di esempio informazioni sul colera nel 1887, sulla bontà dell’acqua locale come del vino, sui costi contenuti della vita, sull’arrivo dell’impianto telegrafico con cavi sottomarini nel 1888, sulle famiglie che avevano le cappelle sul cimitero, sul tradizionale pianto pubblico in occasione di funerali, sull’uso della calce per la pulizia delle case-grotte.

Gabriella Moriondo, innamoratasi di Ponza a prima vista, viveva l’isola in tutte le sue pieghe e nel 1890, a soli tre anni da suo arrivo, non poté fare a meno di scriverlo in questo libricino profondendovi tutta se stessa.

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Il professor Ezio Coppa, figlio di Gabriella Moriondo