Ambiente e Natura

L’Europa ci collega al mondo ma non a Formia, Terracina e Anzio

di Vincenzo Ambrosino

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Cari Giovani Ponzesi,

ho letto il Comunicato della Casa dei Ponzesi, “L’Unione fa la Forza”.
 Che dire? – “Va bene! Una comunità deve essere solidale. Il forte aiuta il piccolo, i piccoli si mettono insieme e collaborano con il forte, il Saggio governa il tutto. È una verità Aristotelica non c’è che dire”.
Ma noi popoli occidentali siamo stati abituati a delegare. La politica partitica ancora adesso accetta questa delega perché gli piace.

Sandro Pertini, qualche anno fa,  alla domanda dei giornalisti sul perché  avesse concesso l’amnistia agli anarchici rispose:
“Come potevo non farlo? Vede, io sono un vigliacco. Tutti noi siamo dei vigliacchi. Quando parliamo di democrazia siamo tutti in malafede. Democrazia significa governo del popolo, ma se governasse il popolo non governeremmo noi. Lo facciamo perché il governo è più facile dell’autogestione, più comodo. E perché, ammettiamolo, un po’ ci piace avere tutto questo potere. E continueremo a governare. Ma l’amnistia è un atto dovuto, visto che hanno ragione loro. E una parte di me spera che prima o poi vinceranno”.
Ecco, lo diceva il Presidente più amato degli italiani che il potere piace ai politici ma a quei tempi in qualche modo si poteva servire il popolo, in modo clientelare oppure ideologico ma comunque un po’ tutti beneficiavano dei denari che c’erano e ci si permetteva addirittura di sprecarli.

Con questo coacervo che è l’Europa, che impone leggi e trattati agli Stati, si governano ormai gli interessi delle multinazionali e solo con quel che resta si fanno le elemosine al popolo.
I politici Italiani gestiscono ormai la cassa delle elemosine. Ma pur sapendo di gestire la cassa dell’elemosine fanno i politici prospettando un futuro roseo ai loro amministrati come se fossero politici in uno Stato Sovrano.

Non sanno che è arrivata la Bolkestein che ordina la liberalizzazione in tutti i settori di interesse economico. Libera concorrenza. Non ai monopoli. Non agli aiuti Statali.
È bello questo principio della liberalizzazione: ma come si fanno a governare le comunità piccole che hanno centri storici da valorizzare e conservare, che hanno da far vivere poche persone aggrappate ad uno scoglio?

Per esempio nei collegamenti marittimi noi avevamo prima la Caremar con sovvenzioni Statali che recuperava le corse, poi siamo passati alla Laziomar con sovvenzioni Regionale che perdeva le corse, oggi siamo in un limbo: una Laziomar privata a sovvenzione regionale che fa come gli pare.

La Regione Lazio versa denaro pubblico alla Laziomar privata per gestire le linee di collegamento sulle isole ponziane e anche le corse supplementari.
Ma questa stranezza, ha dato modo all’assessore Michele Civita della Regione Lazio fino all’anno 2016, di affermare che “erano aumentate le corse, aumentati i passeggeri e rinnovate in meglio la qualità delle navi e i mezzi veloci per Ponza”.
Con questa dichiarazioni “l’ente pubblico Regione Lazio – la politica di Zingaretti – dimostrava, senza ombra di dubbi, che era vicina sia alle posizioni degli imprenditori privati  che dei cittadini e dei sindacati”.

Inoltre parole : “Malgrado la legge che impone la privatizzazione per la libera concorrenza, i politici riescono ad accontentare  tutti: cittadini, privati, sindacati e lavoratori”.
Ma questo miracola all’italiana poteva mai avvenire con le leggi europee?
Non mi sembra, infatti:

  • i cittadini di Ponza e Ventotene protestavano contro questa Laziomar privata che non rispettava il contratto di servizio;
  • i sindacati marittimi, protestavano e scioperavano perché vedevano ridotti diritti acquisiti.;
  • i Cinque Stelle facevano tre interrogazioni al presidente Zingaretti;
  • la Corte dei Conti della Regione Lazio, dopo indagine della finanza, condannava la conduzione economica dell’affare Laziomar.

Al di là dei politici nostrani, il problema di gestire la cosa pubblica con la cassa delle elemosine è molto difficile oggi.
Ma i politici seri dovrebbero dirlo  chiaramente ai cittadini e agli imprenditori: “Cari Cittadini non ci sono più soldi o siete capaci di competere sul mercato con le vostre forze e abilità o lasciate stare: andate a chiedere l’elemosina davanti a qualche chiesa che è pronta ad accogliere i buoni e i cattivi”.

L’altra strada è quella annunciata da questa amministrazione senza averne la consapevolezza:  “l’Unione fa la forza!”
Ma questo motto non deve seguire l’emergenza del momento; deve anticipare un concetto generale: Ponza è e sarà sempre in emergenza: rischia lo spopolamento d’inverno ma attenti, rischia l’isolamento per cui rischia di uscire fuori dal circuito turistico nazionale e internazionale”.

Se questo discorso non parte dall’Amministrazione – che è fatta da politici che credono ancora di poter gestire con merito la delega dei cittadini – deve partire dalle organizzazioni economiche e sociali che rischiano sulla loro pelle.
Vanno riorganizzate le associazioni di categoria a cominciare dai “Balneari” e insieme alla Confcommercio e agli albergatori devono trovare una sintesi economica per salvare l’economia turistica di questa isola.

Solo dalla vera Unione tra Amministratori intelligenti e imprenditori altrettanto intelligenti si possono rintuzzare i rischi di queste “leggi ruspa”, di questa Europa dei Mercanti.

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