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Sabir, a Lecce il festival delle culture del Mediterraneo

segnalato dalla redazione; ripreso da la Repubblica on-line
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Sabir, dal 16 al 19 maggio a Lecce il festival delle culture del Mediterraneo

Uno spazio costruito insieme a reti, associazioni, movimenti e organizzazioni sociali e sindacali, espressione di mondi diversi, per praticare la condivisione e la contaminazione culturale
16 maggio 2019

ROMA. Il Mediterraneo ormai è diventato un muro, uno spazio di negazione dei diritti dove si contano a migliaia i cadaveri. Le persone che vogliono partire per l’Europa, in cerca di lavoro o di protezione, costrette da leggi e politiche europee a rivolgersi ai trafficanti e a chi gestisce i viaggi per attraversare le frontiere, rischiano la vita e sono sottoposte a trattamenti disumani e degradanti.

Dal 16 al 19 maggio Lecce proverà a dare risposte diverse con il festival Sabir [2], dedicato alle culture diffuse del Mediterraneo.
Sabir, questo il nome della lingua franca dei marinai nei porti del mare che bagna l’Italia, rappresenta infatti uno spazio di riflessione, l’inizio di un’alleanza civica per ricostruire un linguaggio comune delle comunità che si affacciano su un mare comune.
Uno spazio costruito insieme a reti, associazioni, movimenti e organizzazioni sociali e sindacali, espressione di mondi diversi, proprio per praticare la condivisione e contaminazione culturale.

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Giunto alla sua quinta edizione, il festival è promosso da ARCI, Caritas Italiana, ACLI e CGIL, con la collaborazione di ASGI, A Buon Diritto e Carta di Roma e con la presenza di molte reti e organizzazioni nazionali e internazionali.

“Mentre i governi e le istituzioni europee costruiscono muri e finanziano dittature ed eserciti per respingere milioni di persone e condannarle alla fame, alla morte o a subire trattamenti disumani e degradanti, – dice Filippo Miraglia, presidente di ARCS (Arci Culture Solidali) e dirigente nazionale Arci – la società civile, come incitava a fare Antonio Gramsci, studia, si organizza e si agita, collettivamente. Per un futuro del Mediterraneo più giusto”.

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A pochi giorni dalle elezioni europee, in più di 80 eventi organizzati in uno dei centri storici più belli del bacino del Mediterraneo, convergeranno centinaia di militanti di reti e organizzazioni, operatori del diritto e sociali, giornalisti e esponenti delle ONG, dirigenti di quel terzo settore di cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha tessuto le lodi.

Il festival nasce a Lampedusa, nell’ottobre del 2014, a un anno dalla strage che vide la morte di 368 persone, diventata il simbolo delle stragi da frontiera alle quali siamo oramai assuefatti. È stato ospitato, dopo quella prima edizione, a Pozzallo nel 2016, Siracusa nel 2017 e a Palermo nel 2018.
Quest’anno approda in quella Puglia che è ed è stata, storicamente, protagonista di risposte civili, dal basso, all’arrivo dei migranti nel nostro Paese.

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Sul sito, articoli delicati al Sabir:
– di Sandro Romano: http://www.ponzaracconta.it/2014/10/06/la-lingua-del-mare/ [6]
– segnalato dalla Redazione: http://www.ponzaracconta.it/2014/10/09/sabir-il-festival/ [7]
– proposto da Sandro Russo: http://www.ponzaracconta.it/2015/07/08/promettimi-il-mare-col-sale-un-canto-in-sabir/ [8]

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