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Il mondo secondo Garp

di Sandro Russo

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Come redattore, ma soprattutto come lettore di Ponzaracconta mi pongo alcune domande circa l’ultima, lunghissima intervista di Vincenzo Ambrosino al giovane D’Amico per l’uscita del suo libro.

È evidente che qualunque persona, con una discreta capacità di mettere insieme le parole e un ego adeguato alla bisogna, si possa produrre in una performance oratoria o scrittoria di tutto rispetto. Non a caso lo Speakers’ Corner (in italiano: angolo degli oratori) in Hyde Park a Londra, viene portato ad esempio di democrazia e di libertà di opinione.


Quindi D’Amico può continuare a fare il suo lavoro in santa pace; solo, piuttosto che continuare a sputare veleno contro chi (grazie a Vincenzo) gli dà ospitalità sul sito, ringrazi e apprezzi il lavoro di persone – impegnate nell’informazione, seppur con finalità opposte alle sue – che senza secondi fini (posso assicurarlo senza tema di smentite) propongono la loro visione del mondo e dell’isola.

Ma questo scritto si rivolge piuttosto a Vincenzo e ai membri effettivi e delegati dell’Amministrazione.
Salta agli occhi come gli ultimi articoli di Vincenzo abbiano dato visibilità sul Sito solo a membri di una certa fazione – diciamo “di destra” per usare un eufemismo – che fino ad allora poteva sproloquiare finché voleva su Facebook, ma là restava.
Così abbiamo ospitato – con scarso piacere, ma la libertà di espressione è una scelta che si è fatta una volta per tutte – oltre all’ineffabile Vigorelli, tutte le volte che (Vincenzo) ha potuto, con varie acrobazie dialettiche, di link e di copia-incolla -: Eva La Torraca (leggi qui); Maria Sandolo (leggi qui); Franco Ambrosino (leggi qui – in Commento)… e buon ultimo Danilo D’Amico (leggi qui).

I casi sono due: o Vincenzo ha una predilezione per questi temi e questi rappresentanti politici, oppure tutti gli altri personaggi pubblici (della sponda opposta rispetto ai precedenti) declinano più o meno gentilmente la sua offerta, visto che ormai, come l’Emiliofede della situazione, si è fatto spudorato cantore di parte.

A costoro chiedo: se non volete andare nel “salotto” di Vincenzo, l’alternativa è esporre “in proprio” – direttamente, tramite Ponzaracconta – il vostro pensiero, la vostra visione del mondo e dell’isola: mai il silenzio.
Non è che vogliamo passare dalla parte del torto per un difetto di comunicazione..!?

2 Comments

2 Comments

  1. vincenzo

    9 Maggio 2019 at 10:47

    Caro Sandro siamo alle solite.

    Io provo a dialogare con chi fa politica a Ponza. Ho provato a farlo con Gennaro Di Fazio senza risposta, con Mimma Califano senza risposta, con Enzo Di Giovanni senza risposta; con Franco Ferraiuolo ho avuto una risposta indiretta. Per la verità Gennaro di Fazio una volta ha risposta ad mia domanda di quale fosse il suo programma in qualità di Presidente del Arcipelago Ponziano, mi rispose che a questa domanda lui solo alla fine avrebbe risposto con i fatti.

    Sai se tutti i politici rispondessero così alle domande?
    “Senta signor Ministro lei che ha intenzione di fare?” Risposta: “Non rompa, ci vediamo alla fine del mandato”.
    Domanda: “E se il suo governo cade prima?” Risposta: “A quel punto non avrà l’occasione di conoscere le cose che potevo realizzare”.
    “Grazie Signor Ministro!”

    Quando Vigorelli faceva il Sindaco, io gli proposi delle interviste a lui e alla sua squadra; non ebbe perplessità né per lui né per la sua squadra. Su Ponzaracconta ci sono quelle interviste che possono essere rilette per ricordare e verificare la distanza tra le cose dette e le cose realmente realizzate.

    Ho intervistato la vice Sindaco di questa Amministrazione, e lei ha accettato volentieri di spiegare la sua scelta di aderire ad un Partito – Fratelli d’Italia – che poco prima aveva presentato una interrogazione parlamentare contro la maggioranza di cui lei era vice Sindaco.

    Poi è stato presentato un libro dal coordinatore di Fratelli D’Italia. Presentato nella sala consiliare, dove è intervenuto anche un Senatore della Repubblica italiana che ha avuto l’occasione di parlare del suo progetto di legge sulle Zone franche che interessa da vicino anche i pescatori ponzesi. A quell’incontro partecipa, in prima fila, anche il Sindaco del Comune di Ponza.
    Questa occasione di incontro ravvicinato tra i Fratelli d’Italia e il Sindaco Ferraiuolo è stato anche un momento di chiarificazione politica tra Ferraiuolo e D’Amico, cioè è stato a mio avviso un riconoscimento reciproco dell’importanza dei loro rispettivi ruoli: rappresentante di Partito di opposizione e Sindaco di una Comunità.
    Da questo riconoscimento alla presenza di un Senatore della Repubblica gli interlocutori si sono detti qualcosa di nuovo: “Nel rispetto dei ruoli e delle funzioni vediamo cosa si può fare ora per migliorare i nostri rapporti nell’interesse dei ponzesi!”

    Quindi se le cose le si vedono nell’insieme, possiamo dire che tra l’amministrazione Ferraiolo e il partito Fratelli d’Italia qualcosa si è mosso: adesione di tre consiglieri a Fratelli d’Italia benedetta da Tiero, poi l’incontro tra il coordinatore D’Amico con Ferraiuolo, benedetto da Calandrini.

    E dall’altra parte c’è il libro di Danilo, che spara a zero contro gli speculatori edilizi, contro i malloppisti, contro i “tromboni” che strombazzano contro l’amministrazione quando devono difendere i propri interessi e strombazzano a favore dell’amministrazione quando i loro interessi sono stati appagati. Sono sempre gli stessi “tromboni”.

    Questo ragazzo, caro Sandro, sta facendo politica e lo fa con la sua faccia e con il suo impegno quotidiano. Magari ci fossero altri giovani, magari del Pd, che producessero una politica per Ponza… Sarei felicissimo di evidenziare il loro impegno sempre su Ponzaracconta.

  2. Sandro Russo

    9 Maggio 2019 at 21:06

    Ho ricevuto alcune richieste di chiarimento per il titolo del mio articolo, ripreso da un libro di successo (1978) di John Irving (suo anche Le regole della casa del sidro; 1985) da cui è stato tratto successivamente un film, con Robin Williams (1982).
    L’analogia con l’articolo – che effettivamente può essere oscura – deriva dall’impressione complessiva che mi ha lasciato il libro, interessante ma prolisso, punteggiato da episodi tanto bizzarri da sembrare surreali; in estrema sintesi la vita di uno scrittore coinvolto in situazioni (tragicomiche) più grandi di lui e dominata dall’assurdità del caso.

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