di Francesco De Luca
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Nell’animo umano c’è posto per la ragione laica come per il sentimento religioso. Riporto questa canzone di don Luigi Dies in ricordo di Aniello De Luca.
Ha un testo velato di mestizia, anche perché trae dall’atmosfera del tramonto (il dì che muore) ispirazione per ricorrere alla fede come ultima, incrollabile àncora di salvezza.
La prediligeva mio fratello Aniello, ieri defunto, che la tolse dall’oblìo e me la presentò. Non è una fra le canzoni rivolte alla Madonna cantate di frequente, anzi è una di quelle neglette. Più bella perché più umana.
Con l’amico Nino Picicco le demmo nuova evidenza.
Col dì che muore
Col dì che muore
l’anima stanca
di palpitare vien meno e manca.
Par che si spenga a poco a poco
della speranza l’ultimo fuoco.
Se non mi porgi la bianca mano
se non sorreggi il cuore umano
sono perduto, dolcezza mia:
Salvami tu, Vergin Maria.
Qui di seguito la versione cantata:
http://www.ponzaracconta.it/wp-content/uploads/2019/02/Col-di-che-muore.mp3 [3]