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Il ragazzo del Mali e la pagella

di Rosanna Conte

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E’ notizia di qualche giorno fa. Ma giusto perché è stata pubblicata in un libro da chi l’aveva scoperta.

Un ragazzo del Mali di 14 anni, annegato nel suo tentativo di arrivare in Europa, il 18 aprile del 2015, aveva cucito nel suo vestito, dove in genere i migranti nascondono le cose più care per non farsele portare via, la sua pagella.

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Certamente non era uno che pensava di venire in Europa a godersi la pacchia tanto declamata da Salvini. Quella pagella era il testimone dell’essere stato cittadino di un paese che non gli garantiva nemmeno più la sopravvivenza e di voler diventare cittadino del nuovo paese che l’avrebbe accolto.

Considerato il basso livello di alfabetizzazione del paese,  il ragazzo del Mali, un paese soggetto a frequenti guerre civili, a malattie gravi endemiche, ad un’economia piuttosto povera, doveva essere consapevole del valore della cultura. Forse molto più dei tanti nostri ragazzi che vivono nel benessere.

Questo è il caso che ha colpito di più, fra i tanti raccontati in “Naufraghi senza volto” da Cristina Cattaneo, anatomo-patologa, che dal 2013 esegue le autopsie delle vittime di naufragi nel Mediterraneo. E’ stata lei a scoprire la pagella, come ha scoperto le tante cose che i migranti si portano dietro, nascoste nelle pieghe dei loro abiti.

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La notizia si è sparsa immediatamente e qualche giorno fa, l’ultranovantenne Aldo Masullo, un grande filosofo napoletano,  coscienza civile e politica sempre vigile e presente,  con grande capacità di impatto per la sua chiarezza nei ragionamenti, ha scritto una poesia sul ragazzo del Mali che dal punto di vista poetico non raggiunge le vette, ma dal punto di vista della riflessione ci dice molto…

La portavi cucita sul petto
– medaglia al tuo valore
risorsa estrema per avere almeno
un poco di rispetto –
l’orgogliosa pagella di scolaro
tu, solitario ragazzino
perso nell’immensa incertezza del migrare
corpicino in balia d’infide forze.
Non t’è servita a salvarti la vita
ma t’è rimasta stretta sopra il cuore
fedele come il cane di famiglia
a custodir del tuo abbandono l’onta
e finalmente sbatterne l’orrore
in faccia all’impunita indifferenza
della presente umanità d’automi

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