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Carissimi Sara e Danilo,
mi rivolgo a voi due come rappresentanti di due movimenti giovanili, AttivaMente Ponza e Punto di Svolta, impegnati quotidianamente per migliorare la qualità della vita su questa isola, affinché il mio messaggio possa arrivare anche ai vostri amici.
Quello che state facendo a Ponza vi fa onore.
Dopo avere fatto la scelta controcorrente di vivere la nostra isola per tutto l’anno, state facendo di più: state agendo quotidianamente nel sociale, nella protezione ambientale, nell’organizzazione di iniziative ludiche e ricreative.
Tutto questo è importante per la sopravvivenza quotidiana su quest’isola. Tra l’altro “fare e dare” in prima persona, prodigandosi per il bene comune – gli altri e l’ambiente – può dare felicità, ma alla lunga questo impegno può venir meno per stanchezza, per incomprensione, perché strumentalizzato da chi ha fatto successo dimostrando, al contrario che a Ponza le aggregazioni che possono durare sono quelle costituite da un numero dispari di soci inferiore a 3.
Vedete cari giovani, non basta quello che degnamente state facendo: dovete fare di più se volete dare continuità alla vostra positiva volontà di vivere su questa isola.
Sara, tu su Ponzaracconta, analizzando lo spopolamento invernale hai affermato: “Le motivazioni che inducono i ponzesi a lasciare la propria casa sono molto soggettive e diverse, bisognerebbe avviare un’indagine tra coloro che non sono più sull’isola per poter avere da loro le diverse convinzioni che li hanno indotti a lasciare casa. Dal mio personale punto di vista credo che in ordine di importanza le cause siano: istruzione, lavoro, servizi e svago oltre che la possibilità di fare nuove conoscenze. Due sono le condizioni fondamentali per una vita dignitosa: un buon lavoro e una casa…… A Ponza mancano entrambe queste due sicurezze, oltre tutto ciò che vi si può costruire attorno (scuola, servizi, sociale ecc…).” e poi hai concluso: “A parte il mio personale punto di vista, ritengo ci sia da fare molto, bisogna tutelare chi custodisce l’isola e ne preserva le sue bellezze se vogliamo che Ponza non diventi un villaggio turistico.”
E’ vero, quello dello spopolamento è un problema che di anno in anno si sta aggravando e la situazione continuerà a peggiorare malgrado i vostri sforzi sul piano sociale e culturale. Bisogna capire che per arrestare lo spopolamento invernale bisogna modificare il modello di sviluppo economico-turistico.
E chi lo può fare questo?
Le generazioni che vi precedono si sono adattate al vecchio modello per cui non vi aspettate da loro miracoli.
Ecco che voi giovani dovete passare dalla sola azione sociale e culturale anche ad una azione politico programmatica.
Danilo D’Amico con il suo movimento Punto di Svolta ci sta provando, infatti ha annunciato che a breve presenterà il suo Progetto per l’Isola in cui propone un nuovo modello di sviluppo economico compatibile con le risorse ambientali.
Lo sforzo teorico-politico sviluppato dal movimento di Danilo è certamente utile ma deve essere solo un punto di riferimento aperto a contributi di idee che vedano tutti i giovani impegnati a creare il loro futuro su quest’isola.
Quindi io dico che:
- Il problema per i giovani rimane la sopravvivenza in questa isola: per consentire questo – l’ha detto Sara – bisogna creare nuove possibilità di lavoro e migliori condizioni di vita.
- Questa sopravvivenza si va a scontrare con il modello di sviluppo economico-turistico imposto dalle passate generazioni e gestito dalle varie Amministrazioni Comunali che si sono succedute per cui – l’ha detto Danilo – bisogna arrivare a proporre un progetto politico.
- Ecco l’importanza della vostra generazione di unirsi e trovare la sintesi delle vostre necessità sociali economiche e culturali da inserire in un nuovo modello turistico-economico- ambientale.
Cara Sara e caro Danilo,
è fondamentale capire questo: se voi pochi giovani attivi e determinati non superate le artificiose barriere ideologiche – che non solo non vi appartengono, ma che altri vi impongono di alzare – sarete risucchiati in breve tempo ad emulare ciò che oggi combattete: l’egoismo, l’individualismo, l’opportunismo, oppure deciderete anche voi di partire per altre mete in cerca di quello che la vostra terra non vi ha riconosciuto.
Per concludere utilizzerò un vecchio proverbio di vita isolana: “Nessuno ti dirà mai lavati la faccia che sembrerai più bello di me”.
Bene, io invece vi sto dicendo proprio questo: diventate più belli e lungimiranti di noi, unitevi, discutete dei vostri problemi, diventate capaci di determinare il vostro futuro nell’interesse del bene comune.