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Le feste stanno per finire, ma nei miei ricordi i pastori continuano a girare…

di Tonino Esposito

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Gentile Redazione,
poco fa sono andato su Ponzaracconta. Come sempre leggo volentieri le vostre informazioni dell’isola che trovo interessanti e sono – soprattutto per noi che viviamo fuori -, un aggiornamento continuo.

Mi sono soffermato in particolare sull’articolo di Franco De Luca Bastasse un augurio” e come sempre c’è l’accenno alla nostra isola e agli isolani sempre più disgregati.
Certo io dall’esterno sono il meno indicato a giudicare, ma è vero che col passare degli anni si è pensato esclusivamente al benessere o interesse personale, dimenticandoci di “Ponza” e di tutta l’umanità e la fratellanza che si doveva e si poteva avere, con un pizzico di buona volontà.
Forse sto uscendo dal seminato, e mi fermo qui, perché non era questo il motivo per cui vi ho scritto; però l’articolo di Franco mi ha dato di riflettere su quanto sia importante godere oggi delle piccole cose di ogni giorno che domani forse non ci saranno più.

Volevo scrivere che le feste stanno per terminare e siccome avevo promesso di ritornare con un altro brano a quel famoso concerto di Natale del 1996, desidererei proporre (o riproporre) a tutti – gli amici e i paesani tutti -, un altro canto del famoso coro del ’96; una canzone che il parroco don Luigi M. Dies compose negli anni 40: “Pastorelli che vigilate”.
Di questo brano, ricordo un particolare che probabilmente ricorderanno anche altri amici.
Fu nel periodo di un Natale di tanti anni fa, stavamo imparandolo a cantare  insieme al parroco don Luigi. Lui ad un tratto si alzò dall’armonium e facendo un giro completo su se stesso con la sua mole disse: “…pastorelli che vigilate nella steppa il raccolto gregge” e non “…pastorelli che vi girate nella steppa in raccolto gregge”
E poi aggiunse: – Li immaginate i pastori che si raccolgono e si girano intorno?!

Capimmo così perché don Luigi si era alzato e si era messo a girare; ridemmo piacevolmente alla battuta.
Sicuramente lo ricorderà bene Tommasino De Luca, perché la sua voce squillante aveva fatto sentire bene al parroco quello che noi erroneamente cantavamo…
Questo è un altro dei nostri ricordi di ragazzi che allora avevamo dai 10 ai 15 anni, ma allora però ci volevamo veramente bene come fratelli. Invio questo brano a voi tutti cari amici ed amiche di allora e di adesso, cosi purea voi tutti  miei paesani, augurando a tutti un anno di gioia e di serenità nel cuore.

Un abbraccio, che Dio vi benedica e che l’Epifania faccia dono a tutti noi di una maggiore concordia.
Un saluto a tutti e alla redazione di Ponzaracconta
Tonino

Questa la cantata in file .mp3:


Pastorelli che vigilate

Pastorelli che vigilate nella steppa il raccolto gregge
alti gli occhi nel ciel levate scende un angelo ad annunziar:
Nato è Gesù, Dio salva voi,
correte a Betlemme c’è Dio con noi (2 volte)

Stella, stella che brilli in cielo sei la stella del Figlio mio,
chiama, chiama a conoscer Dio i sapienti lontan, lontan.
Verranno i Magi innanzi a te
dolce bambino, neonato Re (2 volte)

Cuore, cuore che batti in petto, al dolcissimo figlio mio,
tu sei il cuore del grande Iddio che degli uomini ebbe pietà.

Verranno gli uomini t’adoreranno,
verranno i popoli ti serviranno.
Caro Gesù, ma pria sarà
che il Sangue tuo si verserà.

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