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“Che scherzo!”, di Dino Buzzati. L’augurio in voce di Gabriella Nardacci

riceviamo in Redazione da Gabriella Nardacci e volentieri pubblichiamo

.

Gabriella ha inviato tre file audio via whatsapp registrati con la sua voce, insieme con gli Auguri di un sereno Natale e di un frizzante Anno Nuovo.
E’ stato un po’ complicato trasferirli sul sito; nel primo c’è solo il titolo: Che scherzo!, di  Dino Buzzati. Nel secondo e nel terzo file il resto del testo.

Proponiamo il tutto ai nostri lettori (per una volta anche ascoltatori) e ringraziamo Gabriella per la sensibilità e per l’originalità del contributo.

 

Qui il testo della composizione:

Che scherzo! Di Dino Buzzati

E se poi venisse davvero?
Se a quell’ora precisa
mentre la nebbia oppure la pioggia nera
oppure comunque le caligini il fetido l’incubo nero
della notte sopra la pianura dell’umidità e dell’espansione economica
l’arcipelago delle luminarie
sempre più denso verso il centro
specialmente i cinema i bar le stazioni di servizio
e poi nel cuore della città
la massima concentrazione di luci
di lusso di soldi di gioia di vizio
se nei palazzi cascine falansteri
attraverso le illusioni e i misteri,
lui davvero venisse?
Che scherzo pericoloso, eh?

Perché dicono dicono ma
non ci crede più nessuno.
Il proprietario del magazzino famoso
di articoli da regalo
non ci crede, e ne ride bonario
con le clienti in visone
anche il negoziante di giocattoli
sollevato dall’andamento straordinario
degli affari nonostante la recessione.

Non ci crede il capofamiglia
né lo scapolo né il coniugato
né il vecchio zio né la figlia,
neppure la mamma sebbene
tenendoli sulle ginocchia
abbia dettato ai bambini le lettere
col presepio e il bordo dorato
destinazione Paradiso
in franchigia, senza riflettere
al rischio della mistificazione.

Non ci crede neanche don Saverio
il buon prevosto della parrocchia
non basta infatti la fede
per prendere veramente sul serio
questa antica superstizione.

E neppure ci credono i bambini
che avrebbero sufficiente ingenuità
voglia di miracoli, di fantasia
di mostri, di favole, ma
ci fu quel sorriso speciale
della mamma così ambiguo e allora
nacque in loro l’ipocrisia
per la prima volta, con la paura
tipicamente italiana
di passare per cretini.

Neanche loro dunque ci credono più
che alla mezzanotte del venti-
quattro, carico di regali
in carte d’oro e d’argento
fra un grande sbattere d’ali
(ci saranno anche gli angeli, no?)
arriva il Bambino Gesù.

E se invece venisse per davvero?
Se la preghiera, la letterina, il desiderio
espresso così, più che altro per gioco
venisse preso sul serio?
Se il regno della fiaba e del mistero
si avverasse? Se accanto al fuoco
al mattino si trovassero i doni
la bambola il revolver il treno
il micio l’orsacchiotto il leone
che nessuno di voi ha comperati?
Se la vostra bella sicurezza
nella scienza e nella dea ragione
andasse a carte quarantotto?
Con imperdonabile leggerezza
forse troppo ci siamo fidati.

E se sul serio venisse?
Silenzio! O Gesù Bambino
per favore cammina piano
nell’attraversare il salotto
Guai se tu svegli i ragazzi,
che disastro sarebbe per noi
così colti così intelligenti
brevettati miscredenti
noi che ci crediamo chissà cosa
coi nostri atomi coi nostri razzi.
Fa piano, Bambino, se puoi.

Da: “Novità”, n. 165, dicembre 1964-gennaio 1965, poi in Lo strano Natale di Mr. Scrooge e altre storie, Mondadori, Milano 1990

Note (a cura della Redazione)

Dino Buzzati non amava il Natale né i festeggiamenti di rito e tantomeno lo scambio dei regali. Così immagina cosa succederebbe se il Bambino Gesù venisse davvero a portare i doni la notte di Natale. Metterebbe allo scoperto l’ipocrisia di tutti, riguardo ad un evento così importante… dai commercianti, che sperano in un miglioramento degli affari, e di personaggio in personaggio, fino al prevosto, figura che più di ogni altra dovrebbe rappresentare la santità della festa. Che bello scherzo farebbe a tutti quanti..!

Immagine di copertina: Gesù Bambino delle Mani, di Bernardino di Betto Betti, detto il Pinturicchio (1492, circa, frammento). L’opera è parte di un più grande affresco murario andato perduto (v. sotto).
Informazioni sulla singolare vicenda del dipinto, in Wikipedia

1 Comment

1 Comment

  1. Luisa Guarino

    26 Dicembre 2018 at 15:49

    Ringrazio anche a titolo personale la cara e brava amica Gabriella, che questa volta più che mai si è fatta “voce” per il nostro sito, con un contributo davvero singolare e quanto mai azzeccato. Soprattutto per me, che mi ritrovo interamente nel pensiero e nelle parole di Buzzati. Per fortuna… il Natale fa già parte del passato.

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