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Venerdì 21 Nanni Moretti a Latina con “Santiago, Italia”

segnalato da Sandro Russo

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Questa segnalazione-articolo nasce dalla notizia su Latina Oggi, in Rassegna Stampa [1] di ieri (cfr. anche relativo allegato in file .pdf, a fondo pagina):
“L’evento – Il regista sarà al Multisala Oxer venerdì sera per la proiezione del documentario “Santiago, Italia”

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Nello spagnolo musicale dei sudamericani, tanto simile alla nostra lingua (leggendo i sottotitoli in italiano) o qualche volta in un ottimo italiano dei cileni trapiantati in Italia che nel nostro paese hanno trovato accoglienza, lavoro e rispetto… si snodano le testimonianze di quanti la rivoluzione proletaria di Salvador Allende l’hanno vissuta e entusiasticamente abbracciata (1970 -’73). E successivamente hanno patito le persecuzioni e le vendette della controrivoluzione dei militari sostenuta dagli USA (il golpe avvenne l’11 settembre 1973).

Tre anni dopo il suo ultimo film Mia madre, Nanni Moretti gira un documentario sul ruolo che ha giocato l’Italia nel colpo di Stato di Pinochet in Cile.
Già il titolo adombra più di un significato. Fa il verso a una vecchia trasmissione televisiva che andava in onda su Raitre nel pieno di Tangentopoli, “Milano, Italia”, primo conduttore Gad Lerner.
Santiago, Italia è il viaggio aereo che molti degli esuli cileni affrontarono alla ricerca di un rifugio sicuro, ma può suggerire anche per l’Italia di oggi la possibilità di una svolta autoritaria che a qualcuno già appare dietro l’angolo.

Qui di seguito alcuni spunti critici sul film, estratti da un articolo di Marzia Gandolfi, in: www.mymovies.it [3]

“Realizzato a partire da immagini d’archivio e da testimonianze, Santiago, Italia racconta i mesi che seguirono il golpe del dittatore che mise fine al sogno democratico di Salvador Allende. Il film mette l’accento sul ruolo encomiabile dell’ambasciata italiana basata a Santiago, che diede rifugio a centinaia di oppositori del regime, permettendogli di raggiungere l’Italia (…).

Nessun passaggio oltraggiosamente retorico, nessun effetto d’atmosfera. In Santiago, Italia respiriamo un’aria secca (nel senso di asciutta, sobria, essenziale) che coniuga con un gesto netto la durezza dell’atrocità subita con la dolcezza di un’emozione rievocata, che traccia una linea ben definita tra i militanti e gli assassini, che non si costituiscono come persone nella misura in cui rifiutano di riconoscere che non sono vittime ma responsabili delle circostanze in cui si sono trovati (…).

Moretti rintraccia e incontra rifugiati politici cileni e li accompagna risalendo il tempo oltre i muri dell’ambasciata italiana in Cile, dove cominciava un’Italia solidale e partecipe, pronta ad accoglierli, desiderosa di accogliere. Un Paese davvero senza limiti, i limiti del diritto d’asilo, dove l’evento dell’altro, sempre inatteso, introduceva possibilità inaspettate (…)”.

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Visto ieri in sala.
Impossibile non partecipare alle testimonianze e alle immagini che scorrono sullo schermo, quando sono quelle dei nostri anni migliori, come un concerto degli Inti-Illimani al Palasport e l’amica che mi è seduta a fianco dice che c’era anche lei; o la manifestazione di piazza con un intervento di Gian Maria Volonté, bello e vibrante.
E le parole di Patrizia all’uscita dal cinema: “Ma come abbiamo fatto a diventare quelli che siamo? L’Italia era un paese con una Sinistra forte e coesa, un paese accogliente, che si indignava per le ingiustizie, che manifestava, che si commuoveva. Come abbiamo fatto!”.

***

Quindici lunghi anni durò la notte cilena.
Nel 1988 Augusto Pinochet (mai nominato nel docu-film), da quindici anni dittatore del Cile, di fronte alle pressioni internazionali fu costretto a chiedere un referendum sulla sua presidenza.

La storia di quella campagna pubblicitaria è stata raccontata in un film culto: No – I giorni dell’arcobaleno (titolo originale: No)  del 2012, diretto da Pablo Larraín con Gael Garcìa Bernal, tratto dall’opera teatrale El Plebiscito di Antonio Skármeta.

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I leader dell’opposizione convinsero un giovane e sfacciato pubblicitario, René Saavedra (personaggio ispirato ad Eugenio García), a guidare la loro campagna.
Inizialmente René dovette fronteggiare i contrasti interni presenti nella stessa opposizione: per molti di loro il referendum poteva essere solo un’occasione per mostrare gli orrori commessi dal regime e non c’era fiducia nella vittoria. Con poche risorse e un controllo costante da parte del Ministero, Saavedra e il suo team elaborarono un piano audace con lo spot Chile, la alegría ya viene allo scopo di ottenere consensi attraverso un messaggio di speranza, in totale contrasto rispetto alle modalità con cui la campagna del NO stava per essere gestita.
Inaspettatamente il “NO” vinse.
Questo portò al rifiuto a Pinochet e alla indizione delle prime elezioni democratiche del 1989; democrazia nella quale però l’ex dittatore mantenne la carica di comandante supremo delle forze armate.

Altre informazioni – per chi è interessato e vuole approfondire – possono essere reperite su Wikipedia , nella sezione Storia del Cile. La strada verso la democrazia [6].

Buon incontro con Nanni Moretti e buona visione.
Ecco il trailer ufficiale del film da YouTube:

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YouTube player

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File .pdf dell’articolo di Latina OggiMoretti torna a Latina e racconta il golpe. LT Oggi 17.12.2018 pag. 48 [7]