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Lettera aperta alla Delegata ai rapporti con l’Ente Parco del Circeo per Zannone

di Vincenzo Ambrosino
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Cara Mimma,
ti coinvolgo direttamente nel dibattito perché è giunto il momento di comprendere che cosa sta facendo l’amministrazione Ferraiuolo su Zannone.

E’ assurdo “tenersi” gli appellativi di “talebani ambientalisti”, per poi vedere quell’isola assolutamente non curata, non fruita dal punto di vista turistico, in cui il patrimonio botanico e storico archeologico è abbandonato e/o in via di degradazione..
Io non sono un “talebano” ma sono un “ambientalista” per cui ritengo doveroso sapere il destino di Zannone che rimane un’isola dalle grandi prospettive turistico-ambientali.

Quindi è fondamentale far capire ai cittadini di Ponza, soprattutto ai giovani di Ponza – che chiedono una prospettiva per il loro futuro e nuove opportunità di lavoro – come possiamo far diventare quell’isola (Zannone) il locomotore che traini tutta la politica ambientalista del Comune di Ponza.

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Sappiamo che il Comune di Ponza si è impegnato a rispettare la delibera n. 6 del 13 marzo 2017 relativa all’uscita dell’isola di Zannone dal perimetro del Parco Nazionale del Circeo, che ha come oggetto 4 punti:
1) la revoca della delibera del Consiglio Comunale n. 8 del 29 marzo 1978;
2) il mandato alla giunta per il prosieguo delle procedure volte all’esclusione dell’isola di Zannone dai confini del Parco Nazionale del Circeo;
3) l’incarico al Sindaco ed alla Giunta per azioni legali di risarcimento contro il Parco Nazionale del Circeo nonché ogni altro Ente o Organismo ritenuti responsabili per i danni al patrimonio immobiliare comunale oltre che per i danni all’immagine e all’erario dell’Amministrazione Civica di Ponza;
4) il mandato alla Giunta Comunale di presentare alla Regione Lazio osservazioni critiche al Rapporto Ambientale per il Piano del Parco.

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Ferraiuolo nel Consiglio Comunale del 16 ottobre 2017 – leggi qui [4] – ha risposto ai 4 punti con altre domande, infatti:

1)    “La revoca deliberata, che, come dissi, aveva solo un significato politico senza alcuna efficacia pratica, posta in quel modo si presterebbe a lasciar intendere la vigenza di contratti o convenzioni (invece scaduti da molti anni) funzionali al nascondere eventuali responsabilità del Comune che sui beni di sua proprietà presenti sull’isola aveva da molto tempo ed ha tuttora pieno titolo; questo aspetto non è da sottovalutare al fine di una corretta valutazione dell’applicabilità del punto deliberato relativamente all’azione di responsabilità nei confronti del Parco Nazionale del Circeo o di altri Enti o Organismi; la domanda, non peregrina, è: c’è una responsabilità anche da parte comunale nella vicenda, atteso che gli interventi straordinari di manutenzione spettano per legge all’ente proprietario, nel caso di specie al Comune, tenuto conto anche che le convenzioni erano scadute?”

2)    “la sola delibera costituisce o meno un atto sufficiente all’avvio della procedura? Quale relazione tecnica occorre a supporto della procedura e chi la produce? Il tema è stato da me responsabilmente posto al Ministero e sulla base della risposta che si riceverà si stabilirà come procedere”.

3)     “una denuncia con richiesta di risarcimento danni nei confronti di un determinato soggetto comporta l’accusa documentata che questi con atti od omissioni sia il diretto responsabile del danno lamentato…” Per l’immobile comunale, i documenti visionati evidenziano come esso sia inagibile almeno dal 2006; come l’Ente Parco sin dalla sua istituzione non ha usufruito dell’immobile stante la sua inagibilità; come numerose effrazioni siano state verbalizzate dall’ex Corpo Forestale dello Stato; come l’Ente Parco abbia provveduto alla sua recinzione dopo la consegna, nel 2010, di una relazione da parte dell’arch. Agnoni, incaricato per uno studio di fattibilità, rilievo ed analisi strutturale, dalla quale si evinceva il degrado dello stabile, l’impossibilità della sua utilizzazione nonché la necessità di copiosi interventi anche strutturali; come l’immobile dal luglio del 2012 non sia più oggetto di alcun contratto o convenzione né con il Parco Nazionale del Circeo né con altri e che, pertanto, ogni responsabilità è venuta a ricadere sul Comune di Ponza…
Per gli eventuali reati ambientali, per quanto è dato sapere, la Magistratura penale non ha ad oggi dato seguito a provvedimenti nei confronti dell’Ente Parco o di altri Enti o organismi le cui presunte responsabilità per le varie fattispecie di danni sono state richiamate nelle denunce presentate dall’ex Sindaco; occorrerà, quindi, attendere la fine delle indagini e l’eventuale rinvio a giudizio dei responsabili accertati per potersi costituire parte civile per il ristoro dei danni subiti da parte del Comune”.

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Nei primi tre punti esaminati sembra che ci siano dei seri dubbi per procedere contro l’Ente Parco per cui, l’amministrazione Ferraiuolo: ” decide di “approfondire l’esame”, “aspettare i tempi delle risposte da parte del Ministero dell’Ambiente e delle indagini della magistratura”.

Per quanto riguarda il quarto punto “mandato alla Giunta Comunale di presentare alla Regione Lazio osservazioni critiche al Rapporto Ambientale per il Piano del Parco”, le osservazioni sono state fatte e inviate:  [file:///C:/Users/Massimo/Desktop/osservazioni%20Zannone.pdf]

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Le osservazioni del Comune evidenziano in modo chiaro che il piano del Parco “in relazione alle previsioni è estremamente carente sotto l’aspetto archeologico /storico per quanto riguarda l’isola di Zannone”. Per cui l’Amministrazione sente il dovere di descrivere le evidenze archeologiche presenti su Zannone nell’ottica di metterle in sicurezza, valorizzarle e  tutelarle.
Ma anche per la casa di caccia l’Amministrazione dissente dal piano del Parco e scrive che ha: “già dei progetti per la gestione del suddetto complesso edilizio”. 

Qui è utile chiarire che la gestione si fa solo dopo la seria ricostruzione di quell’immobile che è in stato avanzato di decomposizione.

Nelle osservazioni dell’Amministrazione si parla anche di messa in sicurezza del costone del Varo, di un pontile di attracco per migliorare l’accoglienza delle gite organizzate ecc.

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Conclusioni
Cara Mimma,
queste sono le premesse e le azioni (che io conosco) concretamente messe in atto dall’amministrazione Ferraiuolo, ma è chiaro che Zannone ha bisogno di un progetto che non vedo e al contrario vorrei vederlo soprattutto nell’interesse dei giovani isolani residenti. L’ambiente naturale, come tu sai, è una risorsa che può essere sfruttata dall’uomo per suoi interessi personali, oppure può essere protetta, ingabbiata ma assolutamente non valorizzata per cui in via di degradazione come sta avvenendo oggi, oppure può essere reinterpretata con intelligenza per vedere come questa risorsa ambientale storico/archeologica può diventare viva e partecipe per la crescita culturale, sociale ed economica di una comunità di uomini.
Certo devo ringraziare Vigorelli, che con il suo decisionismo ha messo in moto il processo al Parco e a questa burocrazia parolaia, senza soldi, che non garantisce né protezione né cultura della economia sostenibile.

Ma questa è la sfida che gli ambientalisti seri devono accettare per Zannone: far diventare, quel patrimonio naturale, una risorsa economico ambientale per i residenti di Ponza e per la crescente massa di turisti che chiedono storia, cultura, ambiente naturale, bellezza.

Se l’accordo di programma con l’Ente Parco è la via che oggi è più agevole seguire, io credo che comunque il Comune di Ponza si debba dotare di un Progetto di gestione economico ambientale dei territori isolani. 


Questo è compito dei veri ambientalisti: dotarsi di un progetto di sviluppo socio-economico compatibile con le risorse ambientali,  in cui Zannone diventi  il “locomotore” che traini lo sviluppo di un turismo sostenibile addirittura per tutte le isole Ponziane.