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T’arricuorde… Anie’? Sì… m’arricorde (3)

di Aniello De Luca

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per la seconda parte, leggi qui

Proseguo col racconto…

Con Dies era un’altra cosa. Nei Cameroni, dove fino a poco tempo fa c’era la Scuola Elementare, il parroco montò un palco. Le porte delle celle, in legno massiccio, furono smontate dai fratelli Tricoli, falegnami, e con quelle assi si costruirono anche i banchetti. Non solo, in una stanzetta a fianco si mise su una saletta-giochi. La gestivano i fratelli Spignesi (Sebastiano e Silverio). Con caramelle e gassose, la dama, il domino, il gioco dell’Oca, e per i grandi le carte.

Il teatro vedeva attori quali Gennaro ‘a posta (Gennaro Mazzella), Giuseppe De Luca, Guido ‘u pannazzaro, Maria Conte, Grazia De Luca. Le scene erano dipinte dal maestro Valiante.

Nel giorno dell’Immacolata, dopo la processione, nei Cameroni si estraeva la Lotteria. Col ricavato si faceva il corredo o il vestito da sposa ad una ragazza bisognosa.
Anche io un anno vinsi una piccola statua della madonna. Dopo tanti anni l’amico Luigi la inserì in una nicchia di legno. Dovrebbe ancora essere a casa di mia madre.

Quando ti fai male, la prima parola che ti viene è: mamma mia, madonna mia, aiutami tu! Perché? Perché in Lei troviamo ristoro. Così ci hanno insegnato i genitori e noi così facendo ci sentiamo sollevati .

Il parroco aveva formato un coro di voci promiscue. Mimma Martinelli, Giulia D’Atri, Sisina, la sorella, erano le soprano. Mimì Iacono, Peppino Di Monaco, Cesarino (mio fratello), Aniello Bosso e mio cugino Aniello erano i tenori. Giuseppe De Luca, Spignesi Sebastiano e Silverio erano i bassi. Faccio notare che questo è stato il nucleo fondante del coro. Il primo. Io appartengo alla generazione successiva. Ne sono seguite altre e Vittorio Spignesi, per esempio, ancora ad una generazione successiva.

L’otto mattina si cominciava alle cinque per le strade così tutta Ponza si svegliava. Se qualcuno di noi era assente ci si fermava sotto le finestre finché non vedevamo una luce accendersi. In quel caso non si cantava: arricuordete oi Punzese bensì … arricuordete oi Cicci’ (era il nome dell’assente). Poi si proseguiva.

Dopo l’anno Santo del 1950 la Madonna fece il giro di tutte le case. Al termine Giovannina Albano, zia di Ernesto, mise a disposizione una finestra. Lì fu ubicata la statuina della Madonna. Ma stiamo parlando di sopra la Dragonara (un po’ sotto l’acquedotto ) Da lì vegliava su tutta la parrocchia. E’ possibile individuarla dalla strada nelle adiacenze del negozio di Tatonno ‘i Mastuppaulo. Allora ci fermiamo, alziamo lo sguardo e continuiamo il cammino”.

 

T’arricuorde… (3)  – continua

 

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