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C’è qualcuno?

di Vincenzo Ambrosino
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Caro Franco Ferraiuolo, caro Gennaro Di Fazio, cara Mimma Califano, caro Piero Vigorelli,

Domenica 18 novembre il piccolo catamarano è partito dal porto diretto a Formia, è stato in balìa delle onde per un certo tempo, non ha superato la punta di Gavi e poi è tornato indietro.
C’erano pochi passeggeri a bordo. Un ponzese ha girato anche un video: una scena surreale, quasi incredibile. C’era un signore che chiamava la capitaneria perché “non sapeva a che santo rivolgersi”.
Poi dopo un tempo infinito, qualcuno che doveva essere nella sala comando ha deciso di tornare indietro.
Questa scena è la sintesi della vita del residente invernale a Ponza: in preda al fato.
Ti può andare bene ma spesso va male e torni al punto di partenza. Sembra di essere tornati ai tempi di Ulisse, ma lui era un eroe, noi non lo siamo.

I cittadini di Ponza sono come quel signore sul catamarano, che camminava barcollando, sbattuto dalle onde, si reggeva alle poltrone, con i piedi bagnati, con la nausea in cerca di qualcuno.
– C’è qualcuno? Qualcuno risponda, io voglio tornare indietro! Qui tutti vogliamo tornare indietro! C’è un comandante a bordo, ci sono dei marinai a bordo? Non andiamo né avanti né  indietro: se con un colpo di mare si crea una falla andiamo a fondo. Cinque minuti in acqua e siamo morti… C’è qualcuno che può rispondermi?.

Per andare a Formia oggi rischiamo di morire?
Ma anche l’isolano ha imparato che c’è comunque un mondo globalizzato, interconnesso, dove il rischio di morire non solo è all’ordine del giorno ma “diventa virale”.
Infatti questa scena era filmata con fredda ironia da un altro ponzese, che seguiva il Signore alla ricerca di un comandante. Il ponzese nell’inquadrare l’uomo in cerca di “qualcuno che lo aiutasse” faceva parlare le immagini: – Che brutta fine che abbiamo fatto, da un’ora in balìa delle onde, senza nessuno che ci aiuti: questa cosa la dovete sapere tutti!

Il ponzese residente vive di queste storie, questa l’abbiamo conosciuta tutti, ma ce ne sono tante altre della stessa gravità che non vengono filmate ma che di volta in volta i ponzesi residenti invernali subiscono.
Sono queste esperienze assurde, personali, che stanno facendo partire ogni anno sempre di più i ponzesi da Ponza. Questo inverno è peggiore dell’altro inverno che era stato peggiore di quello precedente.
Di sabato, per dirne una, non ritornano neanche più gli studenti a Ponza. Dopo le 22 c’è il coprifuoco, tutto chiuso, solo a Le Forna c’è un bar aperto.

– C’è qualcuno che comanda a Ponza? C’è qualcuno che ci possa far capire cosa sta succedendo? C’è qualcuno che ci può dire che cosa si sta progettando? C’è qualcuno che ci può raccontare qualcosa per farci addormentare senza avere paura?

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Nota della Redazione
Dei vari video ricevuti, sulla vicenda descritta da Vincenzo, di vario peso e lunghezza, ne pubblichiamo solo uno: