Ambiente e Natura

Lettera aperta a Francesco Ferraiuolo e a Gennaro Di Fazio

di Vincenzo Ambrosino

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A Francesco Ferraiuolo e a Gennaro Di Fazio

scrivo a voi, Sindaco e Presidente, perché secondo me dal punto di vista politico, per cui progettuale, siete voi che avete la responsabilità di guidare questa amministrazione.

Piero Vigorelli e Danilo D’Amico un giorno sì e l’altro pure vi attaccano su tutto.

Vigorelli in particolare dice che lui aveva lasciato l’isola:
a)      Con una macchina amministrativa funzionante;
b)      un bilancio comunale perfetto;
c)      un’isola più pulita e ordinata;
d)      con un incremento enorme delle presenze turistiche;
e)    aveva messo in piedi politiche sociali con l’apertura del Centro Diurno e con il progetto delle “Baracchette” e le giostrine per i bambini;
f)       politiche strutturali per la crescita economica avviate: porto turistico a Cala Dell’ Acqua e messa in dirittura di arrivo l’iter delle scogliere a protezione dei venti di levante Ponza Centro; poi il Pua con i suoi campi boa dovevano essere il tocco finale per un vero sviluppo delle attività nautiche;
g)       Politiche di recupero delle evidenze archeologiche con l’apertura delle Cisterne Romane (quella del Dragonara e quelle del Comandante) e altre già monitorate per un prossimo recupero (quella di corso Umberto e la Grotta del Serpente); ma soprattutto la lotta contro l’Ente Parco del Circeo per liberare Zannone e ridare questa grande risorsa ambientale ed economica ai ponzesi.
h)      Politiche dello sport con la ricostruzione del campo di calcio a cinque e del campo da tennis e una organizzazione razionale e trasparente della polisportiva per gestire tutti gli impianti.

Per l’opposizione, Francesco e Gennaro, voi non siete in grado di governare!

Cari Francesco e Gennaro,
io scrivo a voi due non perché rispondiate a Vigorelli o difendiate la vostra azione politica dall’attacco dell’opposizione, ma perché noto che la vostra azione non manifesta un vero progetto politico alternativo.
Quindi sono io a chiedervi: ma cosa state facendo?
Faccio solo due esempi:

Franco, ti si accusa di aver votato a favore del progetto di porto a Cala dell’Acqua ma dopo l’ultima conferenza dei servizi – lasciatavi in eredità da Vigorelli – non avete fatto più niente. I fornesi sono sempre gli stessi e stanno aspettando una soluzione progettuale per Cala Dell’Acqua e la zona ex Samip: è a questi cittadini e non a Vigorelli che bisogna dare una risposta!

Franco ti si accusa, di avere “prima votato per l’uscita dal Parco del Circeo per l’isola di Zannone” e adesso continui a dialogare con quelli dell’Ente Parco che sono stati riconosciuti responsabili di aver danneggiato quell’isola e tutto il suo patrimonio”.

D’accordo prima stavi all’opposizione da solo, oggi sei capo di una coalizione che ha a cuore la protezione ambientale, ma a te e a Gennaro io chiedo “onestà intellettuale” che significa “saper spiegare con coerenza politica qualsiasi scelta che si porta avanti”.

Questo non lo vedo, vedo azioni e parole “in libera uscita” da parte di consiglieri che esprimono  opinioni, non certo una azione politica coordinata per cui lungimirante.

I fornesi vogliono un porto a Cala dell’Acqua e voi dovete trovare una soluzione percorribile partendo dal progetto che c’è per cui discuterlo magari per superarlo, inserendolo veramente in quella zona ex- Samip che rimane uno scempio.

Una commissione consiliare aperta ad una rappresentanza fornese e anche all’opposizione potrebbe essere una soluzione.
Dopotutto si accusava Vigorelli di non far partecipare la gente alle decisioni; voi potreste decidere invece di aprire ai cittadini per coinvolgerli in una scelta che rimane dipendente da troppi “nodi da dipanare”.
Creare una consapevolezza nei cittadini della difficoltà dell’amministrare problematiche complesse, potrebbe essere uno degli obiettivi da perseguire.

Così per Zannone, si può rimanere coerentemente fedeli alla opzione votata – di uscita dal Parco del Circeo – ma lavorando su una nuova soluzione che mantenga da una parte integri gli obiettivi di protezione del patrimonio ambientale e del territorio e dall’altro prevedere una gestione diretta dei comuni isolani.

Zannone potrebbe uscire dal Ente Parco del Circeo per entrare nell’Ente Parco dell’Arcipelago Ponziano.
Lavorare per il Parco dell’Arcipelago Ponziano è sicuramente un progetto lungimirante e intorno a questo modulare tutta la politica strutturale e organizzativa.

La politica è fatta di idee e di ideali, non solo di opportunità economiche da gestire per altri.

5 Comments

5 Comments

  1. vincenzo

    16 Novembre 2018 at 11:01

    Piero Vigorelli ha pubblicato questa lettera sulla pagina facebook della minoranza consiliare presentandola in questo modo:
    “Lettera molto stimolante del prof. Non ne condivido il finale sul Parco. Sono curioso di leggere le risposte”.

    Alcuni commenti:

    Antonella Romano: “Siamo sicuri che ci saranno risposte? … Questa non è la politica del fare e di discuterne non se ne parla proprio …
    Questa è la politica del silenzio con tanto di tacito consenso da parte di coloro che hanno votato questo inammissibile modo di fare.”

    Gianfranco Pizzillo: “Sintesi puntuale è chiarissima, uno spunto costruttivo con focalizzazione su questioni improrogabili che qualsiasi giunta onestamente impegnata purché scevra da inutili e defatiganti baruffe paesane potrebbe far sue dando una spinta risolutiva nell’interesse dell’intera comunità isolana.
    Nulla di diverso da quanto fatto ormai da tutte le perle del Nediterraneo, dal Portogallo alla Spagna e finanche all’estenuata Grecia.
    Con un’accorta gestione sotto il profilo finanziario tramite project financing, un’oculata gestione dei fondi europei e sponsorship di livello anche ad esempio sotto il profilo cantieristico, qualsiasi giunta potrebbe compiere questo auspicato miracolo!
    Ad majora e che San Silverio vi illumini!”

    Mazzella Gaetano: “Ma quale Parco dell’arcipelago ponziano, non esiste nemmeno sulla carta: conosco bene il Parco nazionale del Vesuvio, la Forestale e il personale del Parco sono assenti, per cui vi sono rifiuti da tutte le parti come nel Parco del Circeo e nessun controllo del territorio. Rompono i maroni solo se a casa tua devi tagliare una pianta che rischia di cadere”

    Marcella Silvestri: “Caro Nino l’arcipelago Ponziano è già protetto per il 70%. Zannone fa parte del Parco del Circeo, Palmarola è oasi di riproduzione, Ventotene e S.Stefano sono parco marino. Poi ci sono tutte le ZPS a terra, i SIC a mare. Quindi gran parte del territorio isolano e marino è protetto: l’intelligenza sta nella gestione diretta di tutto questo territorio con una politica coerente.”

    Mazzella Gaetano: “Cara Marcella, è vero che Ponza e Palmarola hanno protezioni ambientali, ma il Parco è un’altra cosa, infatti molti parchi sono creati solo per dare compensi agli amministratori, in genere di nomina politica.”

    Mazzella Gaetano: “Anche le autorità comunali potrebbero curare il territorio e l’ambiente, ma come vedi non lo fanno.”

    Maria Francesca Ormanni: “Da quello che ho riscontrato in Comune da 1 anno, e cioè il nulla nel senso più stretto del termine mancando fisicamente le persone responsabili dei vari mandati, credo che sia come scrivere una lettera a se stessi: non ci sono interlocutori.”

    Vincenzo Ambrosino. “Io ho fatto solo due esempi e ho dato due vie d’uscita agli amici Franco Ferraiuolo e Gennaro Di Fazio. Per il porto di Cala Dell’Acqua ho proposto una commissione aperta all’opposizione e ad una rappresentanza dei cittadini di Le Forna. Che dovrebbe fare questa commissione? Studiare le carte, leggere il verbale dell’ultima Conferenza dei servizi, sentire i responsabili regionali coinvolti nella conferenza, ricontattare il presidente della società privata, discutere sulle varie posizioni, e alla fine proporre il da farsi al Consiglio comunale. Per Zannone io vedo di buon occhio il referendum perché l’uscita dal Parco va decisa dai cittadini, ma suggerisco a Gennaro Di Fazio come presidente dell’Arcipelago ponziano di riempire di contenuti progettuali l’eventuale uscita di Zannone dal Parco del Circeo. La signora Maria Francesca Ormanni dice che in Comune non c’è nessuno. Io dico che almeno tre persone ci sono: uno è il sindaco Ferraiuolo, l’altra è il presidente dell’ Arcipelago Di Fazio e l’altro è il capo dell’opposizione Vigorelli; per me questi non sono nessuno, questi hanno responsabilità nei confronti dei cittadini di Ponza di oggi e di domani.”

    Mazzella Gaetano: “Vincenzo, le tue sono ottime intenzioni,e le sollecitazioni sono giuste: adesso vedremo se hanno mosso qualcosa.”

    Mazzella Gaetano: “Franco è sempre presente, non si può dire lo stesso per gli altri, ed un uomo solo non può fare miracoli, comunque vedremo: il tempo passa e alcune cose si possono fare durante la stagione invernale. Inoltre è necessario che la macchina amministrativa sia efficiente, dal segretario insieme agli altri funzionari, un abbraccio.”

    Antonella Romano: “Hai detto bene… Franco è solo, chissà se si è reso conto di ciò!!!
    Il porto??? Avete visto l’intervento alla conferenza “Mare Vivo” dell’assessore Califano?
    Beh… guardatelo e traete le vostre conclusioni!!!”

    Ecco, il mio articolo un minimo di dibattito l’ha mosso, molti aspettano le risposte del sindaco e di Gennaro Di Fazio, ma nel frattempo chiedo alla Redazione: “Conoscete l’intervento che ha fatto l’assessore Mimma Califano alla conferenza di “Mare Vivo”? Mi piacerebbe leggerlo! Grazie.

  2. Biagio Vitiello

    17 Novembre 2018 at 18:06

    Caro Vincenzo,
    rispondo sulla questione Zannone, che mi sta molto a cuore e che (per me) potrebbe risolversi in poche settimane.
    Fare un referendum sull’uscita dal Parco è solo una grossa e ulteriore perdita di tempo, perché il referendum è solo consultivo e poi questa amministrazione ha le “sue ragioni” per rimanere nello “status quo”.
    Mi sembra che recentemente il Parco ha finanziato i ‘Punti di Approdo’ (con quattro lire), come se l’accesso a Zannone fosse stato interdetto fino ad ora!
    Ma perché non si spendono i soldi per ripristinare una piccola porzione del fabbricato “casa del guardiano” nei pressi del ruderi del Monastero?
    La Forestale e il Parco non hanno alcun interesse a ristrutturare quell’immobile in quanto, se vogliono stabilirsi sull’isola hanno i 3/4 del Faro “Capo Negro”, ristrutturato e messo a nuovo da poco (ma con quali soldi non mi è dato di sapere, né capisco perché, a differenza di tanti altri, anche di maggiore importanza, questo faro non è stato dismesso).
    Il Comune potrebbe invece finanziare con “la tassa di sbarco” la ristrutturazione di una parte di quell’immobile, e prenderne possesso coadiuvato da un gruppo di “Volontari per Zannone”, che dovrebbero stare sull’isola a turno per accogliere i turisti (che pagherebbero un biglietto per accedervi).
    Questa mia idea è fattibile nel giro di poche settimane; le altre sono una ulteriore, inutile perdita di tempo!
    Alla minoranza, che su questo argomento ha battuto molto, darò credito solo se contribuirà a identificare un colpevole del degrado di Zannone e lo costringerà a pagare il danno prodotto (…e un colpevole ci deve essere!).

  3. vincenzo

    19 Novembre 2018 at 10:10

    Ringrazio Biagio di avere espresso la sua idea su Zannone. Biagio dice a Ferraiuolo: “Hai i soldi della tassa di sbarco: spendili per ripristinare una parte della “Casa dei ponzesi di Zannone”.

    Ringrazio anche Franco Schiano che ha trattato i due problemi, quello relativo a Zannone e quello del porto a Cala Dell’Acqua.

    Per Zannone ha detto: “In conclusione lavoriamo all’idea Parco dell’Arcipelago, ma nel frattempo stimoliamo una collaborazione costruttiva col Parco, evitando inutili e strumentali polemiche, che non portano nulla di buono.
    Il mancato accordo col Parco ha fatto saltare anche un giusto adeguamento del canone di affitto.

    Per il porto a Cala Dell’Acqua, ha ribadito un’idea che era condivisa da una parte della Giunta Porzio: “Il porto deve e può essere pubblico”…Si dovrà sviluppare, lasciando spazio alla piccola iniziativa nautica locale, all’interno di una scogliera a ridosso di Cala Acqua. La scogliera, dai costi contenuti, sarebbe comunque finanziabile con i fondi PAI (circa 5,6 milioni di euro): essa servirebbe anche per proteggere dall’erosione del mare le case della Cavatella a pochi metri dallo strapiombo”.

    I due interventi fatti da Biagio e Franco sono molto concreti e se vogliamo possono essere addirittura messi insieme perché non sono contrastanti.

    Mi auguro che ci siano anche altri interventi e soprattutto aspetto con fiducia quello di Franco Ferraiuolo e di Gennaro Di Fazio.

    Su queste tematiche noto comunque che c’è ancora troppo timore a parlare. Ho invitato a parlare anche una giovane ambientalista come Gaia De Luca, e di giovani ambientalisti di Ponza ce ne sono tanti: eppure proprio i giovani che comprendono l’importanza della protezione ambientale, sulla loro terra e per la loro terra non sprecano una sola parola.

    Ho conosciuto in passato altri giovani che non si facevano invitare quando erano in ballo ideali da difendere.

    Per questo e non solo per questo, invito Vigorelli a raccogliere le firme per fare il Referendum per l’uscita o no di Zannone dal Parco, perché voglio vedere la gente schierarsi.

  4. vincenzo

    20 Novembre 2018 at 00:01

    Vigorelli mi ha scritto una lunga e-mail che porto a conoscenza dei lettori di Ponzaracconta e degli amministratori comunali nell’intento di continuare il dibattito.

    Compagno!

    passano i giorni, ma Ferraiuolo e Di Fazio non rinnovano favella e continuano a scansare i “sassi sul viottolo”.
    In compenso, hai i pareri del Dott. Biagio Vitiello e dell’ex assessore Franco Schiano.

    Il primo, per Zannone che gli sta molto a cuore, propone di usare i soldi della “tassa di sbarco” per ristrutturare la Villa Comunale e dice che darà credito alla minoranza “solo se contribuirà a identificare un colpevole del degrado di Zannone e lo costringerà a pagare il danno prodotto”.
    Che il colpevole sia il Parco, non ci piove. Che l’ex maggioranza e l’attuale minoranza lo abbiano detto, scritto e denunciato anche alla Procura, non ci piove.
    Ricordo che il Dott. Vitiello ha sempre auspicato un’azione per danno erariale per la distruzione della Villa Comunale. E gli ricordo che la delibera unanime del Consiglio Comunale del 13 marzo 2017, quella per l’uscita di Zannone dal Parco, afferma che la Giunta deve adire la Corte dei Conti per il danno erariale.
    Noi l’avremmo fatto, se riconfermati. Ferraiuolo non vuol farlo e non lo farà.

    Franco Schiano, invece, sposa la tua tesi del Parco dell’Arcipelago che io non condivido, perché sarebbe come porre le tre isole di Ponza-Palmarola-Zannone sotto una campana di vetro e di vincoli assurdi, che favorirebbe quella che i grillini chiamano la “decrescita felice”, – cioè il ritorno a una passato bucolico.

    Ponza deve crescere, produrre ricchezza, e lo sviluppo del turismo nelle tre isole è ormai la sola leva per farlo. Altrimenti ci sarà la fame e quello spopolamento che tu continui (giustamente) a ricordare a quelli del “malloppo estivo”.

    Schiano invoca un “rapporto costruttivo” con il Parco del Circeo. Ma sono 39 anni che il Comune lo ha inseguito invano. Non c’è mai stato, per volontà del Parco. E Ferraiuolo continua a inseguirlo, immemore che anche l’ex Sindaco Antonio Balzano aveva pestato i pugni sul tavolo e che lo stesso Ferraiuolo, l’anno scorso, aveva votato a favore dell’uscita di Zannone dal Parco.

    Quanto al Protocollo del 2011, era e resta una buffonata. Così come il Piano del Parco e la relativa Valutazione Strategica del Parco sono – per quanto riguarda Zannone e anche tutto il Parco – un corposo libro dei sogni da realizzare con i fichi secchi di quattrini che non ci sono e che non ci saranno mai.

    Ma Franco Schiano allunga lo sguardo anche al Porto Turistico di Cala dell’Acqua.
    Dice che deve essere “pubblico” e non “privato”. Ricordo male o anche Schiano era assessore (o almeno un supporter) dell’amministrazione Porzio, che aveva dato il via all’applicazione della “legge Burlando” per realizzare un porto turistico a Cala dell’Acqua ad opera di privati?

    Ricordo invece bene che il progetto del Porto Turistico che Ferraiuolo sta mandando in malora, prevedeva n. 85 posti barca da assegnare al Comune, che a sua volta la nostra Amministrazione avrebbe dato alle barche della piccola pesca ponzese oggi ormeggiate a Cala Feola. Garantendo loro sicurezza e facile accesso, e liberando Cala Feola da tante ancore e natanti, per restituire quella magnifica spiaggia a una completa balneazione.

    Franco Schiano, poi, emula il Mago Casanova di “Striscia la notizia” e fa uscire dal cappello la “colomba” dei soldi del PAI (5,6 milioni) per finanziare una scogliera a Cala dell’Acqua, che sarebbe l’alternativa “ponzese” al Porto Turistico.

    Dimentica che quei soldi sono destinati (e in parte anche spesi) per mettere in sicurezza la spiaggia del Frontone, gli accessi a Cala Feola e alle piscine Naturali, per la sistemazione del Cimitero e, solo in parte, per la messa in sicurezza del tunnel romano di Chiaia di Luna (in vista di una riapertura della spiaggia più bella di Ponza).

    L’ex assessore fa finta di ignorar che quei soldi sono per quelle opere, che vanno nell’interesse di Ponza e del turismo, e che non possono essere dirottati su altre azioni.

    Ma vedo anche che c’è chi si ostina a ritenere che “la legge di Ponza” consenta il gioco delle tre carte.

  5. vincenzo

    20 Novembre 2018 at 17:38

    Vi porto a conoscenza di una mail che mi ha inviato il giovane coordinatore di “Punto di Svolta” Danilo D’Amico.

    Professore carissimo,
    come ho già detto ripubblicandola, la tua lettera è stata interessantissima. Ho letto, in seguito, tutte le varie risposte/opinioni sulla faccenda di Zannone.
    Non avendo mai amministrato la nostra Isola, e avendo sicuramente meno esperienza riguardo agli eventi passati, non posso certo dare un contributo “tecnico”, se mi si permette la semplificazione, al dibattito costruttivo che si è creato, quanto più di visione di insieme che ho per la nostra Isola, e Zannone ne è parte fondamentale.
    Ho letto di varie forme per la gestione di Zannone, tutte non comprendono la “gestione diretta” dell’Isola. Lo stesso Cons. Vigorelli, che ha una visione molto simile alla mia, non è completo nel dirci perché Zannone deve tornare ai ponzesi. Si, il Parco ci paga poco e a singhiozzo; ok, i danni alla villa; l’incuria che provoca danni a flora e fauna, e così via. Ma perché dobbiamo fermarci a dire “riprendiamo Zannone”? Sarebbe una goccia nel mare in assenza di un progetto più grande, di una visione futura di Ponza.
    Questo progetto/visione non ce l’ha nessuno. Solo tante idee alla rinfusa, buone per carità, ma inutili se attuate singolarmente. Vedo nella situazione politica isolana che solo “Punto di Svolta” sta provando a comporlo.
    Inutile continuare a sottolineare che stiamo morendo in una lenta agonia, e ad arrivare al “cardiogramma piatto” io non ci sto. Ponza deve ripartire de tre punti: Ambiente, Territorio e Programmazione Turistica. Tre punti finalizzati al raggiungimento di un obiettivo: un bilancio virtuoso. Un obiettivo che porterà le risorse per raggiungere l’unico risultato che tutti noi veri ponzesi auspichiamo: bloccare lo spopolamento invernale facendo rinascere l’Isola e così, di fatto, migliorando le nostre condizioni di vita.
    Questo cammino della mia visione d’insieme parte da Zannone.
    Ricordi, professore, quando in più di un’occasione mi hai punzecchiato chiedendomi quale fosse il mio progetto autonomo per Ponza? Dovendolo riassumere in poche righe, è questo. Grazie per aver stimolato questo dibattito. Spero in futuro di poter parlare più approfonditamente del mio progetto per Ponza. Un caro saluto.

    Vi ho portato a conoscenza del messaggio di Danilo perché è il messaggio di un giovane. Io spesso mi rivolgo agli uomini di potere ma la necessità di cambiamento che io auspico spero che venga interpretata da giovani. Non mi interessano quei giovani che s’improvvisano all’ultimo momento amministratori: mi interessano quelli che credono nella forza delle loro idee e nell’arte della politica per realizzarle.

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