- Ponza Racconta - https://www.ponzaracconta.it -

Epicrisi 200. Il peso di quelle parole non scritte

di Luisa Guarino
[1]

.

Questa dovrebbe essere un’epicrisi perfetta: porta il numero 200 e a me le cifre tonde piacciono troppo. Ringrazio perciò prima di tutto gli amici-colleghi che si sono resi disponibili a lasciarmi questa data. Inoltre oggi è l’11/11, e anche questo numero lo trovo ineccepibile. Peccato che siamo a novembre, mese autunnale, di una stagione che non mi piace: ma non si può avere tutto dalla vita.

Evidentemente l’autunno condiziona in qualche modo non solo i ritmi della natura ma anche quelli della scrittura: lo conferma lo scarno numero di pubblicazioni nella settimana che si è appena conclusa. Questa considerazione mi ha dato un’idea: prima di fare il report di quanto è stato scritto, voglio parlare di quello che non è stato scritto, e che invece sulle pagine del sito avrei voluto trovare.

[2]

A cominciare da una reazione da parte dell’Amministrazione, chiamata in causa ripetutamente nel corso dell’incontro dell’associazione politica Punto di Svolta [3] che si è tenuto a Le Forna. E sì che le questioni sul tappeto non erano di poco conto. O forse una qualche reazione c’è stata, ma non le è stata data visibilità su questo sito?

Ancora… Solo grazie a una ricerca (e un commento) di Vincenzo Ambrosino siamo poi venuti a sapere come potrebbe articolarsi la gestione di quello che vogliamo continuare a chiamare “il museo che verrà“. Sarebbe stato bello invece che il più diretto interessato, tramite queste pagine, avesse messo a parte i lettori e i ponzesi di quanto si sta facendo o si farà per una struttura tanto attesa. Il convegno nell’ambito dello Scic, Sistema di cultura integrata contemporanea, si è svolto un mese fa: se non ci fosse stato il commento citato e pubblicato qualche giorno fa, tutto sarebbe rimasto lettera morta.

Tra le notizie che avrei voluto trovare mi sarebbe piaciuta qualche nuova nascita, come è capitato qualche volta in passato, e di cui ci metteva al corrente (per caso o per vocazione?) la nostra Rita Bosso.
Invece, laddove Sandro Vitiello concludeva l’ultima epicrisi tirando un sospiro di sollievo per non aver dovuto ancora una volta registrare la scomparsa di compaesani, proprio domenica scorsa abbiamo riportato la triste notizia della scomparsa di Antonio Feola [4], marito di Ersilia Coppa, padre di Antonello e Aldo, nonché fratello di Candida, che la gran parte di noi ricorda con simpatia e affetto per aver condiviso con lui tanti momenti in allegria.

[5]

Non vorrei apparire pignola, ma in questi giorni ho notato un’altra assenza, mi auguro del tutto temporanea e dovuta magari a “precedenti e più pressanti impegni”: quella di Franco De Luca. E no, caro Franco, così non si fa! Non ci puoi lasciare sette giorni senza scrivere una riga. Ormai ci hai abituato male, e su te vogliamo contarci sempre.

[6]

Detto tutto ciò, veniamo a noi, come si suol dire, e diamo uno sguardo ai pezzi pubblicati in questi giorni. Ci affascinano e ci riportano all’estate l’appendice a Il film del faro [7] del lontano 2013 con il video del faro sardo di Capo San Marco, inserito nei commenti; così come il Ritorno in Corsica [8]di Isola Mondo, Club del Mare di Marina di Campo, che si conclude proprio oggi.
Il nostro orgoglio di ponzesi rinvigorisce grazie a figure come quella del giovane manager Filippo Grasso [9], figlio di Rosalia Vitiello, e che porta il nome di nonno Filippo: lo comunica lo zio Biagio, medico.

[10]
I danni causati dal forte maltempo [11] sulla nostra isola, soprattutto nella zona del Fieno [12] e in località La Torretta a Le Forna trovano eco, con ragguagli precisi, nello scritto di Sandro Vitiello e in quello a cura della redazione.

[13]

[14]

Sul fronte dell’economia, Enzo Di Fazio affronta la spinosa e insidiosa questione del debito pubblico con due interessanti e circostanziati interventi che rispettivamente lo definiscono questo sconosciuto [15], per poi passare a intravederne i correttivi possibili [16]. Il tema è complesso, e viene affrontato con serietà a competenza da una persona che non solo conosciamo, ma stimiamo, ed è ponzese come noi.
Naturalmente, seppure sollecitato in merito, non può né vuole convincere nessuno. Temo, non solo per lui, che la diatriba non finisca qui.

Finisce qui invece questa epicrisi… non perfetta. Grazie a chi ha avuto la voglia e la pazienza di arrivare qui.

[17]