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Latina inaugura il monumento al fair play voluto dal Panathlon Club

riceviamo da Paolo Iannuccelli e pubblichiamo

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Comunicato Stampa

Pieno successo delle iniziative del Panathlon Club International in occasione dei 60 anni di vita, una vera e propria istituzione per il capoluogo pontino.
Il bellissimo e significativo monumento al Fair Play – unico in Europa – è stato posizionato al centro della rotonda nei pressi dello stadio Comunale Domenico Francioni, tra via dei Mille e viale Vittorio Veneto. Un’opera di valore, realizzata dall’architetto pontino Massimo Marini.

Il Panathlon Club International, presieduto da Umberto Martone, con governatore del Lazio Massimo Zichi, ha fatto centro.

All’inaugurazione erano presenti autorità civili e militari, un grande numero di atleti e studenti. La prima giornata di eventi è iniziata con la consegna delle targhe etiche a scuole, personaggi sportivi all’interno del PalaBianchini, poi il passaggio alla scopertura del monumento nella zona sportiva della città capoluogo. L’inno di Mameli è stato interpretato dal soprano MinJi King accompagnata  dal fisarmonicista Marco Lo Russo e dal violinista Francesco Ciccone.

Fair play significa rispettare le regole e l’avversario, accettare e riconoscere i propri limiti, sapere che i risultati sportivi ottenuti sono correlati all’impegno. Tuttavia il concetto di fair play non si esaurisce nel semplice rispetto delle regole. Esso, infatti, promuove valori, tanto importanti nella vita quanto nello sport, come l’amicizia, il rispetto del prossimo e lo spirito di gruppo. Ancor prima di un modo di comportarsi, il fair play è un modo di pensare allo sport come un’occasione di partecipazione e di assunzione di responsabilità.

Nel corso dei festeggiamenti per il sessantesimo anniversario della fondazione del Panathlon club International Sezione di Latina, presso il foyer del teatro D’Annunzio, si è tenuta l’assegnazione dei premi del Concorso Grafico Internazionale istituito dalla Fondazione Domenico Chiesa al fine di far riflettere i giovani, attraverso il linguaggio dell’arte, sui valori dello sport.
La giovane pontina Martina Mirabello – liceo artistico – è arrivata al terzo posto tra 332 opere partecipanti da quattro paesi di provenienza: Austria, Perù, Svizzera e Italia.

Marina Chiesa, la presidente, ha dichiarato: “Anche quest’anno ho avuto l’onore di presiedere alla nomina dei vincitori e proprio in quanto Presidente della giuria e Vice Presidente della Fondazione Domenico Chiesa, voglio esprimere il mio personale ringraziamento a tutti i ragazzi che, numerosi, hanno partecipato a questa competizione. La 16° edizione è stata, tra tutte, la terza più “ricca” di partecipanti sia in termini di numero di studenti che di scuole e anche di Paesi partecipanti.
Questo successo è sicuramente dovuto all’intenso lavoro da parte del nostro Presidente Dott. Pierre Zappelli, dell’Ing. Maurizio Monego e del Dott. Stefano Giulieri nel portare avanti e far conoscere all’interno e fuori dal Panathlon i fini e gli scopi della Fondazione Domenico Chiesa. Ma un grazie speciale va agli insegnanti che, capendo lo spirito e il valore del nostro Concorso, sono riusciti a portare il livello tecnico e manuale dei ragazzi a valori davvero considerevoli”.
Al primo posto Andrea Centono di Valdagno, al secondo Elena Cramarosa di Bari, terzo premio a Martina Mirabello del liceo artistico statale di Latina con un olio su tela che riporta il messaggio “Non infrangere le regole, non infrangere la vita, non infrangere i sogni. Gioca corretto”. Premio speciale al giovane svizzero Ruben Campoy Bahler per l’opera War Zone e al peruviano Walter Edgardo Pena Meza di Chycayo che ha ricevuto il premio indossando la bandiera del suo paese, tra l’emozione dei presenti.

A Gianni Di Pietro, presidente della Fondazione Varaldo Di Pietro, è stato consegnato il Domenico Chiesa Award, per essersi impegnato nell’affermazione nel mondo dell’ideale sportivo.

Valerio Catoia è stato premiato al ristorante Corte Rossa per ritirare il prestigioso premio attribuitogli dal Comitato internazionale per il fair play: Jacques Rogge World Fair Play Trophy, categoria giovani. Valerio nella sua città ha ricevuto l’ennesimo importante riconoscimento. Una storia che arriva direttamente dal bagnasciuga di Sabaudia ed ha come protagonista un giovane atleta pontino di 17 anni affetto dalla sindrome di Down.

Mentre il ragazzo, la scorsa estate, si trovava in una spiaggia libera intento a giocare con il papà e la sorella più piccola, delle urla hanno attirato la loro attenzione: due bambine, una di 10 e una di 14 anni, erano in grossa difficoltà in acqua e rischiavano di annegare. La più piccola ha iniziato ad andare sott’acqua e a riemergere e a quel punto la famiglia Catoia si è subito precipitata a salvare le due ragazzine. Valerio ha raggiunto subito, grazie alle sue doti, la più piccola salvandole la vita, per poi trasportarla a riva.

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