Ambiente e Natura

Ponza, insieme a San Felice Circeo e a Ventotene, candidata a Città della Cultura del Lazio 2019

segnalato dalla Redazione – tratto dal sito ufficiale della Regione Lazio – http://www.regione.lazio.it

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I comuni del Lazio, in forma singola o associata, possono inviare la propria candidatura entro il 1° ottobre 2018 per aggiudicarsi un contributo di 100.000 euro

23/07/2018 – Stimolare i piccoli comuni a considerare la cultura come fattore fondamentale per la promozione del territorio, per la crescita economica, per lo sviluppo dell’imprenditoria locale e della coesione sociale.
Con questi obiettivi dallo scorso anno la Regione Lazio ha indetto un Avviso Pubblico per la selezione della “Città della cultura del Lazio”.

“Il Lazio è terra di cultura e la cultura è alla base dello sviluppo, anche economico, del territorio – commenta il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
Il progetto “Città della cultura del Lazio”, con un contributo di 100.000 euro da assegnare al migliore progetto, parte da questa convinzione e dall’idea che anche le piccole realtà possano trovare un proprio posto sul mercato culturale. È importante che le azioni culturali da intraprendere coinvolgano il numero più alto possibile di persone sul territorio ed essere, così, strumento concreto di relazione e di cittadinanza”.

Bene questa seconda edizione di ‘Città della Cultura del Lazio’ – dichiara l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Gian Paolo Manzellaun’iniziativa che abbiamo preso dal modello della ‘Capitale Europea della Cultura’ e da quello italiano. E i risultati del primo anno confermano che è la strada giusta: 29 candidature, che hanno visto coinvolti 150 comuni. Numeri che ci fanno capire quanta qualità ci sia in questa regione e quanta voglia di lavorare sulla cultura e sui territori. Mai come oggi cultura è sviluppo, confronto, integrazione. E mai come oggi, in Italia, in Europa e nel mondo c’è bisogno di questo. ‘Città della Cultura del Lazio’ significa lavorare a questi valori. E farlo dal livello più vicino ai cittadini: la città, appunto.”

Le candidature per l’edizione 2019 potranno essere presentate via PEC entro il 1° ottobre 2018 all’indirizzo [email protected]. Possono partecipare tutti i comuni, in forma singola o associata purché contigui territorialmente, e le unioni di comuni. Sono ammessi alla selezione anche i soggetti che hanno concorso al titolo 2018, ad eccezione di quelli risultati vincitori. Al conferimento del titolo sarà concesso un contributo regionale dell’importo massimo di 100.000 euro, che non potrà superare il 90% del costo complessivo previsto per il programma proposto. Una quota, almeno pari al 10%, sarà quindi a carico dell’ente beneficiario.

La “Città della cultura del Lazio” è un progetto ideato nel 2016 (con la L.R. n. 17/2016, commi 46-52). Ispirandosi alle esperienze europea ed italiana, prima ricordate, l’Avviso pubblico del 2018, come il precedente del 2017, si rivolge anche ai piccoli centri non immediatamente identificabili con patrimoni culturali d’eccellenza, ma caratterizzati da una forte esigenza di ricercare, ripensare e rifondare la propria identità nella contemporaneità.

Il progetto vincitore per il 2018, selezionato tra 29 candidature che hanno coinvolto 150 comuni aggregati, è stato Novecento, presentato dal Comune di Colleferro in collaborazione con Artena, Labico, Paliano e Valmontone.

 

Da altre fonti ci giunge notizia che Ponza, insieme a San Felice Circeo e a Ventotene, sarà candidata al titolo “Città della Cultura della Regione Lazio 2019”, con un progetto dal titolo: “Il Mare di Circe / Narrazioni e Mito” (leggi qui).

“E’ una candidatura che si costruirà intorno a un progetto ambizioso, affidato all’architetto Luca Calselli, già vincitore del Titolo del 2018, per la Città di Colleferro.

L’Omphalos, intorno al quale ruoterà l’intero progetto, sarà il Mito di Circe, su cui si sta lavorando, anche con altri progetti, al fine di comunicare ed esaltare i luoghi e la loro bellezza, comunicandoli all’esterno con nuovi e più efficaci strumenti.
Intorno al Mito di Circe, si sta definendo un programma di iniziative per il 2019 e in grado di superare anche il 2019, strutturato e complesso, che coinvolgerà l’intero comprensorio come, forse, non si è mai fatto.

Il gemellaggio che San Felice Circeo ha già avviato, con Itaca, e l’approccio umanistico e letterario, nonché, l’esaltazione delle narrazioni, nella diversità dei linguaggi, tra cui il Cinema e la Letteratura, il cibo e i prodotti delle terre emerse, saranno le linee guida del progetto.
Esse saranno sviluppate e amplificate, oltreché dal progettista, dalle personalità più autorevoli e qualificate, che faranno parte del Comitato Tecnico Scientifico, in via di costituzione”.

2 Comments

2 Comments

  1. Sandro Russo

    25 Settembre 2018 at 23:36

    Immagino che un’idea che leghi Ponza, Ventotene e il Circeo nel nome di Circe, non possa prescindere dalla narrazione omerica, alla straordinaria e attualissima opera del poeta greco, la cui esistenza è tra la storia e il mito.
    Comunque, quale che ne sia l’origine, l’Iliade e l’Odissea vennero fissate per iscritto nella Ionia di Asia, intorno all’VIII secolo a.C.: la scrittura venne introdotta nel 750 a.C. circa; si è supposto che trent’anni dopo, nel 720 a.C., gli aedi (cantori professionisti) potessero già utilizzarla (da Wikipedia).
    L’Odissea è divisa in 24 capitoli (o Libri).
    – Precisamente dal Libro I al Libro IV si descrive la situazione determinatasi ad Itaca in assenza di Odisseo e dei viaggi di Telemaco per raccogliere notizie del padre (la cosiddetta Telemachìa); Ulisse non compare come personaggio.
    – Dal Libro V – Libro VII (Feacide) si narra del naufragio di Odisseo nell’isola di Scheria, abitata appunto dai Feaci; e anche la sua permanenza presso i Feaci e il loro re, Alcinoo
    – Dal Libro VIII al Libro XII, nei cosiddetti “Apologhi presso Alcinoo”, Odisseo narra ad Alcinoo e alla sua corte tutte le sue peripezie allo scopo di giungere in patria. Questa cospicua parte della narrazione costituisce quindi una “analessi”, un salto indietro nel tempo in cui vengono narrati i fatti precedentemente accaduti. Ed è qui, – esattamente nel libro X – che trova posto la vicenda di Circe.

    Senza proseguire nella sintesi dei capitoli e per tornare all’originalità dell’opera, ricordo che all’opera omerica si devono invenzioni fondamentali nel campo della scrittura, che informeranno i secoli successivi.
    Una di queste è quel particolare tipo di digressione detta appunto “analessi” [análēpsis, ‘ripresa’] – ma vi sarà più familiare la denominazione inglese flashback -, che indica il racconto di un fatto accaduto in precedenza. All’opposto, la “prolessi”, [dal greco pròlēpsis; in inglese flashforward] rivela gli eventi che accadranno in futuro].

    Questo duemilacinquecento anni fa..! E sembra oggi!

  2. Sandro Russo

    1 Ottobre 2018 at 11:49

    Come prosegue la storia di Ulisse con Circe
    Avvertito da Euriloco che aveva visto cosa Circe aveva fatto dei suoi compagni e con la complicità di Hermes (Mercurio) che gli suggerisce un antidoto efficace contro l’incantesimo della maga, Ulisse si reca al suo palazzo e accetta l’invito a libare con lei; ma quando Circe lo tocca con la verga (come aveva fatto per trasformare i suoi compagni in maiali), all’eroe non succede niente, anzi, sguainata la spada, minaccia di trafiggerla.
    Qui, un nuovo colpo di scena: Circe gli chiede di risparmiarla in cambio del suo regno e del suo letto. Ulisse accetta, chiedendo l’immediata liberazione dei suoi compagni dal sortilegio; dopodiché si abbandona alle sue effusioni amorose.

    Qui i racconti del mito si dividono: c’è chi dice che si fermò nell’isola per un mese di “luna di miele”, chi sostiene che vi restò un anno intero, chi addirittura narra che vi rimase il tempo necessario per avere da Circe tre figli: Agrio, Latino e Telegono.
    E qui volevo arrivare, perché un altro rivolo del mito indica Telegono come il progenitore della stirpe italica.
    Sul sito leggi qui, qui e qui.

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