Attualità

Epicrisi 192. Il passato va studiato, il futuro va sognato

di Sandro Vitiello

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Quella passata per Ponza racconta è stata una settimana ricca.
Ripassando tutti gli scritti pubblicati troviamo tutte le ragioni del nostro progetto.
Custodi della memoria e studiosi del passato.
Il Centro Studi e Documentazione Isole Ponziane si rivela sempre più uno strumento fondamentale per la nostra comunità.
Tutti sappiamo o immaginiamo che la nostra isola sia un luogo ricco di storia; spesso però facciamo confusione o non riconosciamo il giusto merito a quanti hanno veramente cambiato il corso degli eventi a Ponza.

Prendiamo ad esempio la figura dell’ingegnere del Genio Antonio Winspeare.
Si pensava fosse solo un tecnico molto bravo che ci ha lasciato in dote il preziosissimo porto.
In realtà quest’uomo, oltre al porto, ha dato l’impulso necessario alla colonizzazione dell’isola.
Solo dopo la sua azione a Ponza è cresciuta la popolazione, il benessere e la possibilità di viverci stabilmente.
Noi che credevamo di sapere quasi tutto dopo aver letto la Monografia delle isole ponziane del Tricoli scopriamo, grazie al Centro Studi e documentazione Isole Ponziane che la storia era un po’ diversa.
Il merito è tutto di quel gruppo di studiosi locali capaci di passare giorni e settimane negli archivi per trovare i documenti giusti e poi metterli insieme, in fila.
Ponza ha anche queste figure eccellenti.
Appartiene alla rievocazione storica anche il lavoro dell’Associazione Cala Felci che ha pubblicato un importante testo di racconti dedicati alla storia del porto e culminati ieri in una serie di eventi come riportati da alcuni scritti.
E’ storia sicuramente, anche se più recente, quella delle elezioni di una cinquantina di anni fa quando si poteva far politica usando anche azioni folkloristiche come ricoprire la facciata dell’abitazione di un avversario politico con i manifesti del partito avversario.

E’ storia anche – perché no? – quella a puntate raccontata da Silverio Guarino sugli approcci adolescenziali dei giovani ponzesi.
Se la storia la fanno gli uomini, la storia finisce se gli uomini non si sposano e fanno figli.
Chi ha qualche anno come me sa bene di cosa scrive Silverio. Ci fa scappare un sorriso ma ci racconta grandi verità.
Mi viene in mente la storia di quella mia cugina alla quale il fidanzato ebbe l’ardire di strusciare il piede contro il suo. Ne venne fuori un casino di quelli che il matrimonio in via di definizione rischiò di saltare.
Per fortuna tutto si risolse e Ponza ha guadagnato un ottimo ristorante e una stirpe di professionisti.

Abbiamo pubblicato tanto altro in questa settimana e sicuramente mancheremo di rispetto a quanti non dedichiamo il giusto spazio per sottolineare i contributi importanti che abbiamo ricevuto.
Bene ha fatto Enzo di Fazio a scrivere delle ragioni fondamentali che ci legano all’Europa.
Noi non capiamo quanto sia importante vivere in un continente in pace.
L’Europa è stata uno dei più grandi mattatoi dell’umanità. Altro che culla di civiltà!
E’ dalla fine della seconda guerra mondiale che non assistiamo alle carneficine narrate sui libri.
Certo i paesi eredi della vecchia Jugoslavia hanno visto morte e devastazioni, l’Ucraina e la Russia se le danno nel silenzio del mondo ma nulla è paragonabile ai secoli passati.

Dobbiamo coltivare il futuro.
Ne abbiamo parlato Enzo Di Fazio ed io in una trasmissione radiofonica andata in onda ieri (sabato) mattina, partendo dal ricordo dei nostri genitori.

Si parla di un nuovo modo di vivere le isole. Tentiamo un confronto e una sintesi tra le “nostre” isole sulla scorta di un’intervista a Baricco.
Il tema sarà anche oggetto di una serie di incontri organizzati dal 5 al 7 ottobre.

Nel nostro futuro non ci dovrà essere più la plastica.
Dobbiamo farcene una ragione; dobbiamo dare l’esempio.
Chiediamo al sindaco di Ponza e alla sua amministrazione di costruire un percorso che porti entro la primavera 2019 ad eliminare dalla nostra terra piatti, posate, shoppers e tanto altro.
Dobbiamo darci l’obiettivo a più lunga scadenza di far scomparire l’acqua in bottiglia.
Acqualatina sarà in grado di farci bere l’acqua che esce dai rubinetti?
Insomma il nostro futuro potrà essere molto migliore del nostro presente solo se ognuno di noi farà la sua parte.
…Sperando che chi si sceta prima la mattina non faccia le leggi a favore suo.
Sang’ ‘i Retunne dixit.

Buona domenica a tutti e… ricordiamoci che ai primi di ottobre arrivano i nostri amici di Santa Teresa di Gallura.

 

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