Attualità

L’apocalisse prossima ventura

di Emilio Iodice

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riceviamo in Redazione da Emilio Iodice, volenterosamente traduciamo e pubblichiamo.
In mancanza di più precise indicazioni, il titolo è stato scelto dal caporedattore (in realtà Emilio chiedeva che lo scritto si pubblicasse come commento al suo saggio).

Dear Silverio and Sandro:
Thank you very much. I would appreciate your adding this comment to the final chapter of my work in Ponza Racconta. 

Cari Silverio e Sandro
Grazie molte. Desidero che aggiungiate questo commento al capitolo finale del mio lavoro su Ponzaracconta.

At the end of Franco Zeffirelli’s  movie “Jesus of Nazareth,” Christ rises from the tomb. The moment a scribe discovers what has happened, he exclaims, “And now it begins.”
That last incident started the movement toward Christianity. It was the “spark” that ignited a new religion and new way of life. It also helped weaken the empire. 

Nel finale del film “Gesù di Nazareth” di Franco Zeffirelli, Cristo si alza dalla tomba. Nel momento in cui uno scriba scopre quel che è accaduto, esclama: “E ora può cominciare!”. Quell’ultimo evento diede inizio al movimento verso la cristianità. Fu la scintilla che “accese” una nuova religione e un nuovo modello di vita. E contribuì anche ad indebolire l’Impero.

Italians are still suffering from the scars of the imposition of the Euro which created an economic crisis nearly overnight. It also helped begin animosity of the people of Italy for the EU and, in particular, those who manage it, mainly France and Germany. 
Gli italiani stanno ancora soffrendo le ferite dell’imposizione dell’Euro che ha creato una crisi economica quasi da un giorno all’altro. Ha anche contribuito a creare animosità del popolo italiano nei confronti dell’Unione Europea e, in particolare, per i paesi che la controllano, principalmente Francia e Germania

This was predictable but the powers of the EU remained “deaf” to warnings that the new currency was premature and it was clear that the coefficients for the Lira/Euro were disastrous for Italy. Visions of “grandeur” and the desire to have a strong Euro to combat the dollar plus the plan to invest abroad overshadowed all logic and demonstrated to the people of Europe the flaws in the system and the indifference of its leaders. 

Questo era prevedibile, ma i poteri dell’UE sono rimasti sordi agli avvertimenti che una nuova moneta era prematura, ed era chiaro che i coefficienti tra Lira/Euro erano disastrosi per l’Italia. Sogni di “grandezza” e il desiderio di avere un forte Euro per contrastare il dollaro, associati ai progetti di investimento all’estero, hanno oscurato ogni logica e dimostrato ai popoli dell’Europa le debolezze del sistema e l’indifferenza dei suoi leaders.

Deafness” to the voice of the electorate is what brings down parties and governments. We should recall, Mussolini’s speech before Parliament: “in this grey and deaf chamber…”

“Sordità” alla voce dell’elettorato è quello che fa cadere partiti e governi. Dovremo ricordare il discorso di Mussolini davanti al Parlamento: “In quest’aula grigia e sorda…”

Who is listening to the voices of millions of Italian young people who must leave the land they love to find a job? It will be the tyrants dressed as democrats who will listen to them. The new dictators of either the extreme left or the extreme right will be wearing white collars. 

Chi ascolta le voci di milioni di giovani italiani che devono lasciare la terra che amano per andare a cercare un lavoro? Saranno i tiranni travestiti da democratici a dar loro ascolto. Nuovi dittatori di estrema destra o estrema sinistra indosseranno colletti bianchi.

As the seminal issue of migration grows more and more out of control; as the European Union demonstrates its inability to deal with the problem; and as the EU shows it cannot manage its finances and other urgent issues; there will be a “spark” that will politically ignite a movement toward tyranny.
It will happen within the next five years as one emergency after another occurs. The forces of autocracy are already prepared to seize power. Will we be able and willing to stop them? 

Mentre il problema fondamentale della migrazione cresce sempre più fuori controllo; mentre l’Unione Europea ha dimostrato la sua incapacità ad arginarlo; e dal momento che la UE mostra che non può controllare le sue finanze e altri problemi urgenti; ci sarà una scintilla che politicamente innescherà un movimento verso la tirannia.
Accadrà nei prossimi cinque anni, quando le emergenze si susseguiranno, una dopo un’altra. Le forze del dispotismo sono già pronte a sequestrare il potere. Saremo in grado di fermarle o vorremo farlo?

Best wishes.
I miei auguri.

Emilio

6 Comments

6 Comments

  1. Sandro Russo

    8 Settembre 2018 at 10:49

    Non mi ha fatto piacere leggere, a conclusione del bel saggio su Mussolini, quest’ultimo scritto di Emilio Iodice che entra a gamba tesa – da amerikano 100%; certo non da italo-ponzese-americano – nei fatti europei.
    Intanto, agli italiani nessuno ha “imposto” l’Euro! È stata una libera scelta di governi democraticamente eletti. La scelta dell’Euro – entrato in circolazione il 1° gennaio 2002, presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi; nello stesso governo c’era anche Umberto Bossi, ministro per le Riforme e la Devolution – fu propiziata, fin dal 1999, da Giuliano Amato, Romano Prodi e soprattutto Carlo Azeglio Ciampi. E se anche i rischi di attuare un’unione monetaria prima di quella politica erano ben presenti, furono consapevolmente accettati.
    Come ha sostenuto in modo convincente Scalfari, in due suoi recenti editoriali su la Repubblica (del 18 e del 25 agosto scorso), l’Italia, per la sua storia precipua, è sempre stata “un’entità geografica”, più che politica; l’ultima delle nazioni europee a consolidare una unità nazionale. Nel consesso europeo conta – scrive sempre Scalfari – quanto il Lussemburgo. La sua unica chance è partecipare ad una entità più ampia, come è appunto l’Unione Europea.
    Guarda caso, questo progetto è osteggiato, per motivi diversi ma coincidenti nei fini, dalla America (per ragioni economiche, di competitività dell’euro col dollaro) e dalla Russia, per motivi geopolitici (l’antico desiderio della Russia di mettere il suo “zampino”, o zampone da orso nel Mediterraneo).
    Il “progetto Europa” è avversato anche dai sovranisti e populisti nostrani, il che la dice lunga sul loro progetto di tenere l’Italia in una posizione di minorità.

    L’America di Iodice sta contribuendo del suo nell’obbiettivo di affossare l’Unione Europea, e non stupisce… Cambiate le persone al vertice e i metodi, è la stessa America che ha impedito lo sviluppo delle democrazie nei grandi paesi del continente sud americano, con un (mal)celato appoggio ai governi autoritari (l’appoggio alla Cuba di Batista, ma vogliamo ricordare anche il Brasile e l’Argentina?) quando non un’aperta ingerenza per affossare esperienze democratiche (…e come esempio basta il Cile, per tutti).

    Quanto alle paurose profezie sulle possibili tirannie e sui fascismi europei (“entro cinque anni!”), Emilio non può non conoscere un libro recentissimo di Madeleine Albright, Segretario di Stato degli Stati Uniti durante la seconda amministrazione Clinton (“immigrata” cecoslovacca; riuscì a sfuggire in tempo, con la sua famiglia, agli stermini del nazismo). Il libro è uscito nell’aprile 2018, due-tre mesi prima del suo saggio su Mussolini presentato su queste pagine; si intitola: “Fascism. A Warning” e procede ad una disamina dei sistemi dittatoriali del XX secolo (passati e presenti), fermandosi con molta enfasi e preoccupazione (!) sui fatti attuali di casa sua…

    Best wishes! Direi Auguri, buona fortuna Emilio, sia all’Italia che all’America!

  2. Rinaldo Fiore

    8 Settembre 2018 at 11:55

    In merito al saggio di Emilio Iodice, credo che gli studiosi anglosassoni, specie americani, abbiano una visione un pochino pessimistica; analogamente, in parte, alla sinistra italiana, in particolare quella di un certo livello culturale.
    Chi vive di fatti osserva ciò che accade nel mondo e fa le sue valutazioni e questo significa che
    solo la prevenzione può scongiurare eventi solo ipotizzati…

  3. Rinaldo Fiore II

    8 Settembre 2018 at 20:33

    In effetti l’intervento-commento di Emilio Iodice è a gamba tesa.
    Ormai, e lo dico con grande amarezza, l’America non è più quella della Statua della Libertà ma un paese come un altro che fa valere la sua forza ogni volta che ritenga opportuno. Purtroppo sono arrivato a questa conclusione!
    Unica ricchezza, non banale, è quella certa libertà di stampa che le consente di additarsi in parte come “America, America…”
    Emilio Iodice, benignamente, avrebbe dovuto restare in disparte…
    Questo nostro amato Paese è ancora allo stato larvale di un paese civile; certamente non siamo in Africa dove ti ammazzano come zanzare, ma la cultura della responsabilità della classe dirigente e della popolazione intera è ben lungi dal venire. Un vecchio detto dice “chi pecora si fa, lupo se la mangia”, ecco questo è capitato (e capita tutt’ora) all’Italia quando siamo passati all’Euro: vale quanto il Lussemburgo (non me ne voglia) e quello ha avuto, sintesi anche del complesso di inferiorità derivante dall’aver perso la guerra.
    Se ben ricordo quando eravamo nel Mercato Comune Europeo abbiamo abbandonato la nostra zootecnia in favore dell’Europa, diventando soggetti allo strapotere di Francia e Germania, e questo è accaduto non solo per la zootecnia.
    Con dolore dico che siamo un piccolo paese, tanto schiavizzato nei secoli da re e tiranni di turno che ancora non ci liberiamo da questo vassallaggio: chissà che questo Governo così istrionico non riesca nel miracolo di dirompere lo strapotere opportunistico dei grandi Paesi occidentali e iniziare un percorso di autonomia nella solidarietà. Certo il rischio di cadere in una dittatura esiste ma per questo, per ora, occorre solo vigilare, vigilare e vigilare…

  4. Danette Anderson

    9 Settembre 2018 at 17:50

    Ho letto il saggio di Emilio e anche i commenti.
    Concordo pienamente con il fatto che il fascismo sta arrivando in Europa come dice anche la Albright; un po’ meno con l’accanimento sull’euro e l’Europa.
    Appena mi sarà possibile scriverò una recensione sul libro di Madeleine Albright, ma non sul resto: ci sono troppi temi caldi sull’Europa in questo momento.
    Per non parlare del caos che c’e qui… non pensavo fosse possibile avere un pazzo tale alla guida di questo paese complesso, enorme e pieno di risorse… Il declino dell’Occidente è arrivato in modo veloce…

  5. Emilio Iodice

    10 Settembre 2018 at 12:45

    Nei miei trenta anni come diplomatico ed esecutivo americano, il governo degli Stati Uniti ha sostenuto che la nostra politica era quella di promuovere un’Europa forte, indipendente e unita. Questo è un dato di fatto e sono testimone dell’attuazione di politiche in tal senso e nulla del contrario.

    Coloro che rivendicano un complotto per sciogliere l’UE da parte degli Stati Uniti sono errati e disinformati. Questo potrebbe essere l’intento della Russia, la cui economia è inferiore a quella italiana, ma non è la politica degli Stati Uniti d’America.

    Ho lavorato come dirigente e esecutivo a Washington, al servizio di numerose Amministrazioni presidenziali ed sono stato ministro delle ambasciate degli Stati Uniti in Brasile, Messico, Italia, Spagna e Francia e, in ogni caso, posso assicurarvi che le nostre politiche e attività dovevano promuovere un’Europa unita che fosse pacifica e un partner economicamente forte degli Stati Uniti.

    Dall’avvio dell’euro, sostenuto dagli Stati Uniti, il commercio è cresciuto in modo geometrico tra l’UE e gli Stati Uniti, creando milioni di nuovi posti di lavoro in entrambi i continenti. I nostri legami militari e politici sono più forti che mai (nonostante l’attuale amministrazione). Il movimento di persone, idee e tecnologia tra l’UE e gli Stati Uniti è più alto che in qualsiasi momento della storia e costituisce un enorme vantaggio per i cittadini degli Stati Uniti e dell’UE. Oggi, decine di milioni di studenti di entrambi i continenti viaggiano per studiare nelle scuole e nelle università negli Stati Uniti e nell’UE. Il numero è ora più alto di quanto fosse nel 2000 e continua a crescere.

    Questa è la prova evidente che gli Stati Uniti vogliono un’Europa unita e combatteranno per proteggerlo se necessario. I cimiteri militari americani sono presenti in quasi tutti i paesi europei. Sono la prova del nostro impegno nel passato che è il fondamento del nostro impegno per il futuro dell’UE.

    Sono d’accordo con quelli come il Segretario Albright che rischiamo la perdita della libertà nelle nazioni che danno per scontata la democrazia. Ecco perché ho scritto il saggio su Mussolini. È una “WAKE UP CALL” (campanello d’allarme ) per tutti noi per fare tutto il possibile, a modo nostro, per salvaguardare la libertà.

    Sono un EUROPEISTA e credo nella visione di quei sognatori che hanno visto un’Europa forte, pacifica e prospera. Sono anche un OTTIMISTA. Credo che questo possa ancora accadere ma dobbiamo agire e agire ora.

    Sono convinto che coloro che ascoltano gli avvertimenti faranno di tutto per assicurarsi che i tirannici fantasmi del passato non tornino a perseguitarci. Emilio Iodice

  6. vincenzo

    11 Settembre 2018 at 10:36

    Nulla si crea nulla si distrugge ma tutto si trasforma.

    Come è possibile che un diplomatico americano possa pensare che i popoli possano avere, oggi, la capacità di autodeterminare il proprio futuro. E’ come dire a un bambino: ” non buttare la carta per terra, dobbiamo salvare il nostro pianeta!”.

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