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Collegamenti marittimi, un fronte sempre aperto

di Franco Schiano

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Scopro l’acqua calda se dico che per Ponza, come per tutte le isole, i collegamenti marittimi sono sempre all’ordine del giorno, al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica e anche di chi, localmente, ha responsabilità politiche.

I nostri collegamenti con la terraferma hanno tante criticità, che vanno dalla gestione generale della Laziomar – affidata dalla Regione a un gruppo privato napoletano – alla qualità dei mezzi, alla frequenza delle corse, al costo dei biglietti, residenti, nativi, tassa di sbarco, ecc.

Sull’ultimo punto qualche mese fa, l’amministrazione comunale di Ponza, ha deliberato l’abolizione della tassa di sbarco per nativi. L’iniziativa seppur di modesto impatto economico, è comunque lodevole perché quantomeno dimostra attenzione al problema e la volontà di dare un segnale affettivo a chi ha dovuto lasciare il proprio paese. Un piccolo contributo a mantenere i legami con l’isola. Pur comprendendo le esigenze di bilancio, penso che un ulteriore sforzo di possa fare per allargare anche ad altre categorie, considerando che i nati a Ponza sono ormai una razza in via di estinzione.
Per esempio si potrebbe fare un ulteriore passo in avanti e attivarsi affinché la tariffa residenti sia applicata – come avviene in Toscana e Sicilia – anche ai nativi.
Inoltre si potrebbe chiedere che la Regione estenda la gratuità prevista agli ultra 70enni per tutti i trasporti pubblici regionali (treni e bus) anche ai collegamenti marittimi con le isole. Sarebbe una cosa buona per il turismo della terza età e per gli stessi residenti anziani. Sembra che nel prossimo assestamento di bilancio della Regione un emendamento in tal senso sia stato presentato da un gruppo di opposizione. Speriamo che la maggioranza abbia la sensibilità di approvarlo.

Ci sono poi – come abbiamo accennato all’inizio – i problemi di gestione generale. Come ad esempio quelli relativi ai mezzi che si fermano per problemi di manutenzione, mettendo in seria discussione il diritto alla mobilità e continuità territoriale degli isolani.
Problema del quale la Comunità d’Arcipelago ha recentemente investito la Regione Lazio, chiedendo una verifica approfondita della qualità del servizio di trasporto erogato dai privati e arrivando a mettere in discussione la privatizzazione stessa del servizio.
Non possiamo che sperare nel successo di questa buona iniziativa, che se non altro serve a tenere accesi i riflettori sulla questione – per noi vitale – dei collegamenti marittimi.

Resta infine un’ultima – ma importantissima – questione: la vetustà del naviglio, che i privati difficilmente vorranno e potranno mai rinnovare con nuove costruzioni, le quali richiedono investimenti molto consistenti.

Quest’ultima questione però merita una trattazione a parte che cercheremo di approfondire prossimamente.