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Lezioni dalla Storia: l’ascesa al potere di Benito Mussolini (6)di Emilio Iodice (traduzione dall’inglese di Silverio Lamonica) . La sesta puntata (tradotta dall’inglese) dell’ottimo saggio di Emilio Iodice su Mussolini, pubblicato sulla rivista americana The Journal of Values Based Leadership (Il giornale della Leadership basata sui valori), attualissimo (luglio 2018).
“In primo luogo, andò oltre la vaga promessa di un futuro rinnovo nazionale e dimostrò che il movimento avrebbe potuto davvero prendere il potere e gestire un governo nel suo complesso, in un grande paese, lungo le linee guida del fascismo. Egli eliminò le elezioni locali ed abolì il diritto di sciopero. Permise accordi collettivi di contrattazione solo se sanciti dallo Stato. Mussolini creò il Ministero delle Corporazioni per sorvegliare l’attività economica e industriale e nominò se stesso come ministro. Fu durante questo periodo che la lira italiana venne pesantemente svalutata, la qual cosa contrastava con la politica di Mussolini. Voleva una lira forte, quale segno di prestigio, malgrado le condizioni di austerità imposte dal suo regime. ( Denis Mack Smith, Mussolini, Rizzoli, ISBN 978-88-17-11537-7, p 281) [Per dare l’esempio, Mussolini non prese mai un salario, la qual cosa – più tardi – colpì i mezzi di sussistenza della sua vedova, cui fu negata la pensione perché (il marito) non aveva mai ricevuto uno stipendio dal Governo].
Nel 1926 Mussolini iniziò i negoziati per un accordo che considerava un risultato importante a suo favore. Tre anni dopo furono firmati i Patti Lateranensi che formalizzarono le relazioni tra la Santa Sede e il Regno d’Italia. Fu riconosciuto il nuovo Stato della Città del Vaticano e si provvide a definire i termini finanziari a favore della Chiesa Cattolica, quali risarcimento dei territori perduti nel corso dell’unificazione d’Italia. La Chiesa fu esentata dal pagamento delle tasse. L’Attacco alla mafia
Mussolini fu determinato a sradicare la mafia dalla Sicilia per avere il completo controllo politico e sociale sull’isola. Nell’ottobre del 1925 conferì a Cesare Mori, prefetto di Palermo, poteri speciali per eliminare il crimine organizzato. Scrisse a Cesare Mori: “ Vostra Eccellenza ha carta bianca, l’autorità dello Stato dev’essere assolutamente, ripeto assolutamente, ristabilita in Sicilia. Se le leggi attualmente in vigore vi ostacolano, non c’è problema, faremo nuove leggi” (Arrigo Petacco – L’uomo della Provvidenza: Mussolini, ascesa e caduta di un mito – Milano, Mondadori 2004 ). Mori gestì 11.000 arresti con migliaia di condanne, compresi alcuni ergastoli. In percentuale gli omicidi calarono drasticamente in Sicilia e i capi-mafia furono messi in carcere oppure fuggirono all’estero. La mafia riemerse dopo la seconda guerra mondiale con la caduta del fascismo. Una delle ragioni del suo ritorno furono le condizioni economiche, politiche e sociali che condussero alla crescita del crimine organizzato, in primo luogo perché non furono mai completamente affrontati dal regime di Mussolini. (Mafia e Politica – Archiviato 01.04.2009 al Wayback Machine, by Judith Chubb, Cornell Studies in International Affairs, Occasional Papers No. 23, 1989).
L’ incantatore Mussolini fu anche un esperto oratore. Usò la sua abilità per dominare le masse, esemplificare il suo potere e per mantenere nei suoi sostenitori l’entusiasmo e l‘unità.
Due esempi del suo stile si possono trovare in questi video di YouTube: Lo storico discorso del Duce Benito Mussolini contro la Germania nazista, Bari, 6 settembre 1934 . Benito Mussolini – Speech (26.03.1939 Rome) (English subtitle) . Iodice. Lezioni dalla Storia (6) – Continua Qui la prima puntata Qui la presentazione generale con il file .pdf nell’originale inglese 1 commento per Lezioni dalla Storia: l’ascesa al potere di Benito Mussolini (6)Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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Illuminante il passaggio “L’attacco alla mafia”. Il Prefetto Mori, dopo aver debellato i capi mafia, fu rimosso dall’incarico perché scoprì che i politici siciliani erano protetti dai mafiosi.
Non risulta, fino a prova contraria, che uno di quei politici sia mai finito al confino. A Mussolini bastava che ubbidissero a lui e a lui soltanto.