Ambiente e Natura

… E manco le luci della Madonna vanno bene

di Sandro Vitiello

 

L’ho scritto in prima persona ma in realtà queste considerazioni sono state dettate da amici ponzesi fortemente impegnati nell’organizzazione dei festeggiamenti dell’Assunta.

Uè, ci fosse una volta che avessimo fatto una cosa buona, che va bene a tutti quanti.
Non fai niente e vieni murmuliato: – ‘N’site capace ‘i fa’ niente, nun ve mettite scuorn’?
Fai qualcosa e ci sta sempre qualcuno che ti trova il difetto in quello che hai fatto.
O pigliamo come riferimento il verso dantesco “non ti curar di loro ma guarda e passa” oppure ci regoliamo con un “diplomatico” vaffan… e la chiudiamo qui.

Ma di cosa stiamo parlando?
Di tutto e di tutti.
Ma stasera parliamo delle luminarie a Cala Feola in particolare.

Secondo alcuni sono troppo luminose.
Roberto Coluzzi dalle pagine di Ponzaracconta – leggi qui – ci fa sapere che non abbiamo sensibilità ambientale, che siamo ignoranti e che non sappiamo dove sta di casa la bellezza.
Ci perdoni; siamo di Ponza, anzi di Le Forna.
Non abbiamo una facoltà di ingegneria sulla nostra isola dove avremmo potuto scoprire nei dettagli la differenza tra luci calde e luci fredde e sicuramente l’idea del trimm potenziometro non ci è passata per la testa.
E pensare che quest’anno siamo partiti con quasi un mese di anticipo a installare le luminarie dell’Assunta.
Pensavamo di mandare un messaggio di festa a quanti arrivano dalle nostre parti, a Le Forna.
Problemi insormontabili sono stati affrontati e risolti per mettere insieme un programma di iniziative ricco e partecipato.
Discussioni interminabili su dove mettere le luminarie, senza fare torto a nessuno. Credevamo di aver sistemato tutto e invece…
Invece non abbiamo considerato che le nostre luminarie avevano i difetti di cui si diceva.
Facciamo ammenda e ci impegniamo a risolvere la cosa.

C’è un solo piccolo problema. Ci siamo informati: cambiare le luci delle nostre luminarie ci costerà mille e seicento euro.
Siamo disponibili da subito a porre rimedio a questo problema se riusciamo a trovare qualche sponsor che ci aiuti a sostenere la spesa.
Perché se è vero che abbiamo i nostri difetti, noi comunque siamo capaci di metterci in discussione.

5 Comments

5 Comments

  1. Roberto Coluzzi

    25 Luglio 2018 at 00:14

    Sandro, l’iniziativa delle luminarie a Cala Feola si vede che viene dal cuore e per questo è certamente apprezzabile.
    Manca poco per fare pure una bella figura .. lampadine a luce di poco più tenue e un colore di luce che si avvicina di più alle lampadine a incandescenza di una volta.
    Capisco tutti i soldi spesi per comprare l’impianto e per montarlo. Magari il prossimo anno quando passa la raccolta offerte per la festa possiamo mettere qualcosa in più per cambiare le lampade. Quest’anno per me va bene pure così, per quanto cuore ed affetto ci avete messo per questa iniziativa.
    Ciao
    Roberto

  2. Luisa Guarino

    25 Luglio 2018 at 16:44

    Chiedo scusa a Sandro e a tutti i componenti del Comitato festeggiamenti. Quella fascia compatta di neon mi ha subito fatto uscire dai gangheri. Non ne capisco nulla di luminosità, led, luci fredde e luci calde, ma le considerazioni di Domenico dovevano farmi capire che il fenomeno sarebbe stato limitato nel tempo. Non ho infatti realizzato che esso potesse essere legato ai prossimi festeggiamenti in onore della Madonna Assunta, patrona di Le Forna. Perciò buon lavoro, e bravi per l’impegno e la passione che ci mettete.

  3. mirell

    27 Luglio 2018 at 02:15

    Buongiorno, sono un turista e scrivo a nome di un numeroso gruppo di turisti che hanno preso in affitto le case a Le Forna.
    Siamo veramente furiosi! Non ci aspettavamo una tale mancanza di tatto, di gusto e inospitalità. L’egoismo di certi ponzesi si evince da come abbiano completamente ignorato le esigenze di noi turisti. I turisti spendono una barca di soldi per affittare case che poi non possono vivere esternamente in modo completamente libero, in privacy, a causa di queste luminarie orribili e assurde la cui luciaccia entra nei cortili, nei giardini, nei terrazzi, dentro le case, invadendole. Non possiamo mangiare in giardino al lume di candela, addormentarci sulle sdraio chiacchierando dopo cena, rilassarci e peggio che mai, dormire con le finestre aperte! Ma siete completamente impazziti? Ma come ragionate? Questa mancanza di gusto e di ospitalità non solo ci colpisce e ci dispiace, ma ci invita a riflettere sull’opportunità di non tornare più in questa zona il prossimo anno.
    Le luci dovrebbero essere accese SOLAMENTE in prossimità della vostra tanto sospirata ricorrenza religiosa e comunque, anche in quel caso, spente entro le 23:00!
    Abbiate pietà, da domani risparmiateci questo ORRORE!
    Ringraziando,
    I turisti

  4. Martina Carannante

    27 Luglio 2018 at 10:46

    Ho seguito il dibattito da dietro le quinte e devo dire che se all’inizio poteva svilupparsi in maniera interessante, arrivati a questo punto credo che si stia sfociando nella sterile critica. Ecco, è proprio questo che mi dà più fastidio: il criticare perché la critica fa “fichi” e “chic”, senza pensare al lavoro ed i sacrifici altrui.

    Mancavo dalla zona di Le Forna da un po’ e devo dire che ieri sera sono stata piacevolmente sorpresa. Le luci fanno festa e già il colpo d’occhio da sopra Scarfisso era fantastico. Forna Grande e Cala Caparra, credo, che in tre secoli di storia, circa, non abbiano mai visto tutta ‘sta luce!

    Poteva essere luce calda e qualcuno avrebbe lamentato perché non andava bene; potevano essere quattro luci fuori la chiesa e ci saremmo lamentati perché le altre zone erano al buio; é stata illuminata una frazione di Ponza (almeno 5 km di strada) e ci si lamenta perché c’è troppa luce ed addirittura inquina! Questo mi pare troppo! Ma siamo sicuri che noi siamo isolani e voi turisti?
    Siamo sicuri che voi vivete in città e sapete che vuol dire l’inquinamento luminoso??

    State soggiornando in uno dei luoghi più belli e suggestivi dell’isola e vi lamentate perché con delle luci accese non potete chiacchierare dopo cena?! Rimango basita.

    In ogni caso vi regalo un consiglio da isolana: “C’è un’eternità per stare nelle tenebre, adesso, permettetemi, ma io voglio godere della luce!”

  5. Biagio Vitiello

    27 Luglio 2018 at 11:29

    Questa diatriba sulle luci ci sta un po’ rompendo, a noi “boveri indiggeni ponzesi”.
    Se le luminarie fanno parte della nostra tradizione (…e le tradizioni vanno salvaguardate, incrementate e rispettate) poco importa che a qualcuno possano dare fastidio, vuol dire che andranno a Palmarola, dove non vi è la rete elettrica! Ma forse nemmeno lì andrebbe bene perché darebbe fastidio il rumore di qualche gruppo elettrogeno.
    Detto questo, sarebbe una buona cosa spegnere le luci per le poche ore dell’eclissi di luna!

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