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La festa di San Silverio? Io l’ho vista così

di Luisa Guarino
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Le celebrazioni in onore di San Silverio sono ancora abbastanza recenti perché se ne possa parlare, prima di metterle in archivio e cominciare a pensare all’edizione 2019.
Non voglio prendere la matita per segnare con il rosso e il blu, ma un bilancio dal mio personalissimo punto di vista mi piace farlo.

SI’

Un grazie speciale a tutti i volontari del Comitato, che si sono dati da fare in ogni modo, sempre efficienti e sorridenti nonostante abbiano consumato le vie dell’isola, in particolare per la questua e la vendita dei biglietti della Lotteria.

Bravi gli organizzatori di Attivamente Ponza, che hanno rispolverato, riveduti e corretti, i tradizionali giochi popolari per il pomeriggio del 18 giugno con i bambini, e per il 19 giugno con gli adulti, in località Sant’Antonio.

Esemplari e compatti  i rappresentanti di tutti gli esercizi commerciali, che hanno indossato la T-shirt di San Silverio in versione bianca, o hanno scelto il modello “total red”.

Resistentissimi i musicisti di ogni età della Banda Isola di Ponza diretta dal Maestro Antonio Cafolla.

Ammirevoli le maestre che anche in quest’occasione hanno organizzato con i loro alunni il concorso di disegno. Tra di esse conosco solo Polina Ambrosino: mi scuseranno le sue colleghe. Anche in chiesa è stata allestita una piccola mostra di disegni intitolata “San Silverio come lo vedo io”.

Impeccabile, nel solco di una tradizione instaurata di recente, la festa del 13 giugno in onore di Sant’Antonio, voluta e interamente supportata da Antonio Coppa del ristorante Il Rifugio dei Naviganti, con un bel momento religioso in mattinata, e il pomeriggio interamente dedicato ai più piccoli.

Azzeccata l’idea della foto di gruppo sul sagrato della chiesa per quanti si chiamano Silveria o Silverio: peccato che non ci sia stata l’affluenza attesa perché molti erano impegnati al lavoro.

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NO

Da diversi anni il “leggendario” spettacolo pirotecnico che la notte del 20 giugno sigla la conclusione dei festeggiamenti coniuga suoni e luci. Ma quest’anno non mi è piaciuto per niente l’abbinamento realizzato, con brani musicali un po’ troppo pop e non di ampio respiro, peraltro troppo frammentati, tra Loredana Bertè, Gianna Nannini, Stato Sociale e altri. Preciso: sono pezzi belli e gradevoli, ma non in questo contesto. Non sono adatti alla strepitosa parata di fuochi artificiali. Certo, non si possono proporre ogni anno le stesse musiche: Morricone, Queen, Abba. Ma magari non tutti ricordano l’edizione precedente. E poi perché non presentare una bella selezione di musica classica e/o operistica? Penso a Wagner, Mozart, Verdi, certe arie del Settecento. Anche in questo settore il livello culturale dovrebbe alzarsi, non scendere sempre più in basso. Per dovere di cronaca aggiungiamo inoltre che i fuochi sono iniziati con circa mezzora di ritardo, ma non è stata colpa dei fuochisti.

Restiamo in tema di “botti” e diciamo “no no no” alla Diana delle 6 del mattino del 20 giugno: troppo lunga! Manteniamo sì la tradizione, ma rispettiamo ospiti e residenti.

Fino allo scorso anno l’opuscolo che illustra il programma dei festeggiamenti in onore di San Silverio era di una quarantina di pagine: l’edizione 2018 è un “tomo” di settanta pagine. Personalmente, oltre che tenerlo per ricordo, ho l’abitudine di conservarlo da un anno all’altro e portarlo sempre con me quando viaggio, perché è pieno di informazioni preziose. Ma ora non potrò più farlo: troppo ingombrante. Inoltre, non me ne vogliano l’arcivescovo Vari e don Ramòn, che hanno e debbono avere una visione ecumenica delle cose, ma questo non è più “il libretto di San Silverio” ma una sorta di piccolo volume che raccoglie tutte le altre ricorrenze, nonché le attività passate e future dell’isola nell’arco dell’anno.

Magari non c’entra troppo con San Silverio, ma con la presenza dei turisti sull’isola sì: le cisterne della Dragonara e del Comandante sono ancora chiuse. Sappiamo che c’è un problema burocratico da risolvere. Ci auguriamo che la soluzione giunga al più presto.

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