- Ponza Racconta - https://www.ponzaracconta.it -

Un nido in fondo al mare

di Luciano Bernardo

.

Quando si parla di nidi, il pensiero va subito agli uccelli che costruiscono queste strutture per deporvi le uova. Meno noto è che anche sott’acqua c’è qualcuno che li costruisce.
Ce ne parla Luciano Bernardo che con questo articolo comincia una collaborazione con
Ponzaracconta.

[1]

Nel mese di maggio quando il mare comincia a scaldarsi, un laborioso pesciolino inizia la preparazione del suo nido, fatto di sabbia, ciottoli e alghe. Si chiama tordo grigio (Symphodus cinereus) e frequenta i fondali poco profondi della zona costiera. Con un po’ di fortuna e spirito d’osservazione (e indossando una muta leggera) è possibile vederlo all’opera mentre, proprio come un uccello, con la bocca trasporta ciuffi di alghe verso il suo nido, un piccolo accumulo di sabbia e sassolini. Avvicinandosi, ma senza disturbare, si noterà un’apertura dove la femmina, che si riconosce perché più piccola e meno colorata, deporrà le uova, ma solo dopo che il maschio avrà terminato il suo lavoro (ogni tentativo anticipato provocherà la sua reazione). Una volta deposte le preziose uova, attraverso una papilla genitale (o ovopositore) nera e ben visibile vicino alla pinna caudale della femmina, il maschio prontamente le feconderà e proteggerà fino alla schiusa. Allontanerà ogni famelico intruso e provvederà, col movimento delle pinne, a ossigenarle e mantenerle pulite. Alla schiusa, dopo circa una settimana, i pesciolini dovranno però cavarsela da soli, perché non è più prevista alcun cura da parte del genitore. Quasi tutti i labridi del Mediterraneo, chiamati genericamente “tordi”, costruiscono un nido, a eccezione del tordo nero che depone le uova sulle foglie di Posidonia. Alcuni nidi sono semplici e spartani, mentre quelli del tordo grigio sono forse i più belli ed elaborati.

[2]

[3]

[4]

Le foto sono state fatte il 25 maggio a Ponza, su un fondale di appena 1,5 metri.