Ambiente e Natura

Non possiamo far finta di non vedere, di non sentire…

segnalato da Sandro Russo

 

Non è vero che non ci interessa quello che succede nel mondo, quel che compare sui giornali.

Da www.repubblica.it di oggi, domenica 3 giugno, segnalo un video con un appello di Roberto Saviano:

https://video.repubblica.it/politica/ong-saviano-disgustose-le-parole-di-salvini/306661?video&ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S1.8-T2

E in prima pagina questo titolo che anticipa un’intervista a Steve Bannon nelle pagine interne:


Steve Bannon, a lungo consigliere di Trump durante la campagna presidenziale e quindi alla Casa Bianca, poi “dismesso” perché troppo nero e impresentabile perfino per l’attuale presidente degli Stati Uniti.

Se Bannon dà consigli alla Lega e al M5S non è certo per fare un piacere a loro, o all’Italia, ma per riaffermare la supremazia dell’America first. Quando mai è stato amico di un’Italia libera dalla tutela americana?
Possibile che i nostri politici attuali accettino più volentieri i consigli del ‘padrino’ americano, piuttosto che lavorare per il loro paese?

 

Appendice del 6/6/2018 (Cfr. Commento)

Saviano L’Espresso 3 giugno

Qui di seguito, da YouTube, il replay dell’intera puntata:

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6 Comments

6 Comments

  1. Sandro Russo

    6 Giugno 2018 at 07:56

    Da più parti mi viene segnalata la partecipazione di Roberto Saviano alla trasmissione “Che tempo che fa” di Fabio Fazio di domenica 3 giugno su Rai1, dove lo scrittore ha letto uno stralcio dal “Manifesto di Ventotene” di Spinelli, Rossi e Colorni (parole scritte nel 1941):
    «Le forze reazionarie nel grave momento sapranno presentarsi ben camuffate, si proclameranno amanti della libertà, della pace, del benessere generale, delle classi più povere. In passato abbiamo visto come si siano insinuate dietro i movimenti popolari, e li abbiano paralizzati, deviati, convertiti nel preciso contrario. Senza dubbio saranno la forza più pericolosa con cui si dovranno fare conti».

    Il testo completo di Saviano (in file .pdf) dalla sua rubrica settimanale su L’Espresso (del 3/6/2018) è stato aggiunto all’articolo di base.
    E’ stato inoltre recuperato (da YouTube) il replay dell’intero intervento di Saviano a “Che tempo che fa”

  2. vincenzo

    6 Giugno 2018 at 09:49

    Questo è un pensiero di un Profeta degli anni 80 morto in esilio che ha lucidamente previsto il futuro.

    “…Su di un altro piano stanno i declamatori retorici dell’Europa, il delirio europeistico che non tiene contro della realtà, la scelta della crisi, della stagnazione e della conseguente disoccupazione. Affidare effetti taumaturgici e miracolose resurrezioni alla moneta unica europea, dopo aver provveduto a isterilire, rinunciare, accrescere i conflitti sociali, è una fantastica illusione che i fatti e le realtà economiche e finanziarie del mondo non tarderanno a mettere in chiaro.
    La pace si organizza con la cooperazione, la collaborazione il negoziato e non con la spericolata globalizzazione forzata. Ogni nazione ha una sua identità, una sua storia, un ruolo geopolitico a cui non puo’ rinunciare. Più nazioni possono associarsi mediante trattati per perseguire fini comuni, economici, sociali, culturali, politici, ambientali. Cancellare il ruolo delle nazioni significa offendere un diritto dei popoli e creare le basi per lo svuotamento, la disintegrazione secondo processi imprevedibili delle più ampie unità che si vogliono costruire. Dietro la cosiddetta longa manus della globalizzazione si avverte il respiro di nuovi imperialismi sofisticati e violenti di natura essenzialmente finanziaria e militare…”

    Spinelli l’ho ripreso anche io per parlare di idealità: lui voleva un Europa proletaria e socialista. Bisogna ricominciare a leggere la storia dopo la caduta del muro di Berlino per capire cosa è successo nel mondo: il crollo comunista, il crollo del socialismo democratico, lo strapotere del liberismo che ha riplasmato il mondo svuotando tutte le istituzioni democratiche venute fuori dalle lotte dei popoli e riducendo gli uomini in schiavi e consumatori.

    Spero che Saviano avrà tempo e voglia di parlarci dei tanti colpi di stato che sono avvenuti in Italia dopo gli anni 90 per farci capire – da grande intellettuale che è – come si è arrivati ad avere un governo Cinque Stelle-Lega che non nasce dal nulla come ogni cosa nella realtà.

  3. Sandro Russo

    6 Giugno 2018 at 11:39

    Vincenzo per decenza non dice il nome del “Profeta degli anni ’80 morto in esilio che ha lucidamente previsto il futuro”.
    Quel nome è Bettino Craxi. A come lo introduce sembra che fosse ingiustamente in esilio e vittima di chissà quali soprusi, ma non è così. E’ stato anche il politico che ha sdoganato la corruzione della “Milano da bere” ed il “padrino” di Berlusconi. Ci siamo scordati delle monetine che gli tirarono addosso davanti all’Hotel Raphael?

    Sono fresco di queste storie, caro Vincenzo… Proprio in questi giorni con il mio gruppo di cinema stiamo approfondendo le tematiche dell’omicidio Moro… [Moro fu rapito il 16 marzo 1978 e ucciso il 9 maggio successivo dalle Brigate Rosse; lo scrivo per gli smemorati e per le nuove generazioni che forse non ne hanno neanche sentito parlare].
    Abbiamo visto “Buongiorno, notte” (2003) di Bellocchio, psicologico e poetico, con Roberto Herlitzka e una bravissima Maya Sansa e “Il caso Moro” (1986) di Ferrara, con l’immenso Volonté, con un occhio alla cospicua bibliografia inerente. Tanto per cominciare.
    Commentavamo con gli amici che in nessun paese al mondo sarebbe accaduto che la stessa classe politica che così disastrosamente aveva gestito il caso, rimanesse indisturbata al potere, anzi fosse promossa a posizioni di ancor maggior prestigio.
    Molte delle zone oscure di quell’evento, emerse da subito e approfondite negli anni successivi – e ben messe in evidenza dai film – non sono mai state chiarite (il ruolo dei cosiddetti “servizi deviati dello Stato”, per esempio); anche se è finita la Democrazia Cristiana, morti Andreotti, Cossiga, Craxi, Berlinguer e lo stesso papa Paolo VI.
    Le radici intricate di quei giorni bui sono alla base di fatti successivi e della stessa attuale deriva populista… ma poiché abbiamo scelto di rimanere ciechi, facciamo festa, cantiamo e danziamo, e celebriamo il nuovo… Hey Atlantis

    …And as the elders of our time choose to remain blind
    Let us rejoice and let us sing and dance and ring in the new
    Hail Atlantis!
    (Donovan, 1968)

  4. vincenzo

    6 Giugno 2018 at 15:06

    Sandro scusami, hai parlato di Moro ed io l’ho nominato qualche articolo fa dicendo che quell’omicidio ha avuto un carattere internazionale. Vedi ho detto che è successo qualcosa di epocale dopo la caduta del muro di Berlino che ci hanno portato a vedere questo film oggi. Sono passati 30 anni e ci sono stati diversi colpi di stato.

    Ma non voglio fare arrabbiare Luisa per cui mi astengo – fin che posso – dal tediare i nostalgici dell’isola paradiso.

  5. Silverio Tomeo

    7 Giugno 2018 at 08:38

    Non c’è stato alcun colpo di stato dopo la caduta del muro di Berlino. Ci sono state forzature sulla Costituzione materiale rispetto a quella formale e due tentativi di modifica della seconda parte della Costituzione respinti democraticamente con i referendum. Ora abbiamo il neo-populismo che cerca di “farsi Stato”. Quando si usano termini come seconda o terza Repubblica, lo si fa in maniera immaginifica, forse sarebbe meglio parlare di crisi della Repubblica. La democrazia non è dittatura della maggioranza. L’Europa voleva essere una democrazia sovranazionale, post-nazionale, ora è in crisi, certo. Ma i populismi reattivi possono solo aggravare questa crisi, non sono la soluzione, vanno anzi nel novero dei problemi. Il sovranismo nazionalitario fa solo pena nel mondo globalizzato.

  6. Rinaldo Fiore

    8 Giugno 2018 at 08:06

    È difficile entrare nella discussione politica “Non possiamo far finta…”, ma partendo da considerazioni diverse posso raggiungere il principio, scavallando argomenti complessi e di memoria annacquata dal tempo.
    Pochi giorni fa ho chiamato al telefono un giovane artista per invitarlo ad esporre in una mostra e lui mi ha inviato i suoi lavori: quadri abbastanza tenebrosi che, personalmente, non mi piacciono ed ho fatto un commento: “Hai dipinto i muri che hai dentro di te e quelli che hai costruito fuori di te”. Il giovane si è come minimo incuriosito e quindi inizieremo una conoscenza artistica.
    Ma che c’entra questo con i commenti su Ponzaracconta, Sandro, Vincenzo, ecc..? Abbiamo la testimonianza di altri muri: il muro di Berlino, quello israeliano, l’ungherese, l’americano-messicano. Vedete quanti muri ci sono?
    “Le parole sono finestre o muri”; le nostre paure hanno costruito i muri invece che tavole da pranzo ove cercare la pace, nel desinare si trova la conoscenza e la pace.

    Spinelli. Devo dire che avendo letto l’articolo su Spinelli devo confermare con forza che il suo pensiero è stato tradito, tradito dallo strapotere di pochi, dalle burocrazie economiche-finanziare dell’Europa che si è annichilita su regole e leggi che avrebbero dovuto essere flessibili dall’inizio: l’unione delle regole e leggi è stata fatta, quasi, ma quella dei popoli no!
    Se aggiungiamo la globalizzazione economica finanziaria e tecnologica, nel momento in cui nasce la globalizzazione dell’immigrazione da fame, guerre e ingiustizie, ci rendiamo conto del perché siamo in mano a Salvini-Di Maio.
    Certo che lo spirito d Spinelli è stato tradito: la sua era la visione di una Europa di persone che, fianco a fianco, ognuno con le proprie caratteristiche, vive la vita nel migliore dei modi.

    Craxi. È stato arrogante, dispotico ma non mi pare che politicamente sia stato un personaggio negativo (ero anticraxiano, al tempo!), forse l’unico vero politico degli ultimi quarant’anni. Gli aspetti negativi di Craxi sono stati posti a sentenza ma, a mio parere, non doveva essere la magistratura ad occuparsi di Craxi ma la classe politica del tempo: i nostri politici fecero orecchie da mercante alle dichiarazioni in parlamento di Craxi per cui il PCI fu salvato da una legge e i socialisti e democristiani affondarono.
    Dire questo non giustifica in nessun modo gli errori fatti da Craxi & company, gli errori fatti da tutta la classe politica italiana nella gestione della vita del Paese: praticamente la dirigenza politica Italiana ci ha ridotto in schiavitù: siamo diventati cittadini delle varie cooperative (che campioni!) a sette euro l’ora; ci hanno ridotto in mutande e ci sentiamo liberi quando scriviamo qui a Ponzaracconta o facciamo cose fuori schema. Ma siamo stati depredati di tutto e venirne fuori è veramente difficile e parecchi mal di testa avranno Salvini e Di Maio perché le chiacchiere stanno a zero, anche per loro….

    Suggerimento: perché non allargate questa finestra di dialogo che restringe anche le mie attività di pensiero in questo buco nero?
    Saluti

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