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Epicrisi 177. Le tre anime di Ponza Racconta

di Luisa Guarino
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A volte i lettori del nostro sito hanno un volto. Ne ho incontrato giorni fa uno, dotato di braccia gambe e tutto il resto, che mi ha detto: “Ho riaperto oggi Ponza Racconta, dopo un po’ di tempo: troppa politica. Mi ero stancato”.

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Certamente come lui la pensano in molti, soprattutto i più “nostalgici”, quelli che amano i racconti di un passato più o meno lontano, corredati magari da belle foto d’epoca. Del resto siamo nati proprio con quell’intento: “Prima che il tempo cancelli le tracce…”.

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Ma poi l’attualità ha cominciato a intrigare sia chi scrive che chi legge, e in modo particolare in queste ultime settimane, ampliando il quadro di riferimento all’ambito nazionale ed europeo (leggi qui [4]).
A questo punto mi chiedo: quante anime ha Ponza Racconta? Ne individuo fondamentalmente tre, come filoni conduttori.

La prima, come già detto, è Ponza, con l’amarcord legato alla sua popolazione e alla sua storia, in cui si inseriscono come linfa vitale nuovi progetti, nuove proposte: ad esempio la recente nascita della nuova associazione I Custodi della Terra di Ponza [5].
C’è poi l’attualità, come già detto, che oggi detiene il primato assoluto. Se valutiamo un po’ i numeri, questa settimana gli scritti toccano un “minimo storico” cui però fa da contraltare un florilegio di commenti. Temi come la faticosa realizzazione del Governo [6], l’Europa [7], e non ultimo quello che succede tra le mura” della nostra isola [8], tengono banco. Perfino Francesco De Luca, che spesso predilige temi più poetici e letterari, afferma molto realisticamente: Eurozona: si vive di paura e si muore di debiti [9].

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C’è infine l’anima letteraria/culturale, che pur se tocca argomenti di carattere generale, proprio per questo ci porta a guardare le cose da un punto di vista più alto e sotto un profilo più ampio: sono gli argomenti sottoposti all’attenzione dei lettori da Sandro Russo, che in particolare questa settimana si sofferma su alcuni scritti di Melania Mazzucco. Il nostro caporedattore spazia di solito tra cinema, letteratura, ambiente, natura, musica, e una cosa è certa: non scrive mai cose banali.

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Voltiamo totalmente pagina: grazie alla nomina del nuovo Presidente del Consiglio, Sang’ i Retunne può prodursi in uno dei suoi scritti più esilaranti, “Retunni famosi”.

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Con Giuseppe Conte infatti tutti noi di Ponza possiamo illuderci di avere “un santo in Paradiso”: nell’isola è uno dei cognomi più diffusi, magari qualche legame di parentela si troverà. Quindi “rischia” di piacere a tutti, a prescindere dal colore politico. Io per prima ho pensato subito al mio carissimo cugino Pinuccio Conte che non c’è più e che viveva a Padova, padre di Margherita e Ciro.

La settimana si chiude in bellezza… e freschezza con il report scritto dagli studenti del Liceo Scientifico “Vito Volterra” di Ciampino, tornati a Ponza in primavera per un’altra tappa del loro progetto APPonza: il loro resoconto s’intitola “Ponza a colori”, e non poteva essere altrimenti. Tra i prof che li hanno accompagnati, la nostra Rita Bosso.

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Nel frattempo il mese di maggio, che mercoledì 30 ha visto la celebrazione dell’annuale pellegrinaggio a Palmarola [14] in onore di San Silverio, ha ceduto il posto a giugno. Che banalità: penseranno i più. Non c’è alcun cenno in merito sul sito. Mi prendo la libertà di scriverlo io, poiché considero giugno il mese più bello dell’anno.
Amici miei, comincia una nuova estate a Ponza: mi auguro che sia splendida per ognuno di voi.

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