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Tutto il mondo è paese

di Vincenzo Ambrosino
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I cittadini Europei, appartengono a nazioni diverse e vivono nelle mille città e nelle decina di migliaia di paesi.
Ogni paese ha una amministrazione comunale che governa il territorio.
Quindi il primo punto di riferimento dei cittadini sono i sindaci con le loro amministrazioni.

Come si forma una opinione politica che porta il cittadino – in tanti e per diversi anni – a disertare le urne oppure  all’improvviso a interessarsi di politica e andare di nuovo a votare?

Quando si crede nel progetto politico si vota, quando non si ha speranza in nessuno ci si abbandona all’indifferenza prima e poi alla disperazione.

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Se andate a vedere nel corso degli anni, dal dopoguerra la partecipazione degli italiani al voto è andata sempre calando.

E’ chiaro: all’inizio i cittadini credevano di partecipare a qualcosa di importante per la loro esistenza: bisognava dividersi, litigare, scontrarsi per cui mobilitarsi ma ben sapendo che lo si faceva per edificare una Repubblica che doveva garantire: Giustizia e Libertà. Questa giustizia e libertà se la contendevano i comunisti, i socialisti, i liberali oppure i democristiani, ma tutti rimanevano servitori della Costituzione che loro stessi avevano contribuito a elaborare portando all’interno le loro sensibilità ideali.

Dicevo che i Sindaci hanno una importanza fondamentale nel costituire la comunità Europea. Loro al di là, che siano i Sindaci di una piccola comunità o di una grande metropoli, rimangono per i cittadini i rappresentanti delle istituzioni che si vogliono italiane ed europee.

La politica dei mercati, ricade sulla politica degli Stati che si ripercuote sulla politica dei Comuni e quindi sulla qualità della vita dei cittadini.

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C’è qualcuno in Italia che ha detto “prima gli Italiani”.
E’ un motto, chiaro e semplice per diventare punto di riferimento per tutti quelli che:

“Prima gli italiani” significa per i romani “prima i romani”, per i napoletani “prima i napoletani”, per i milanesi “prima i milanesi”.

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Ponza è un comune e appartiene all’Italia inserita in questa Europa.
C’è qualcuno che a Ponza ha detto “prima i ponzesi e ha aggiunto “prima i ponzesi che vivono l’isola tutto l’anno”.
E’ un motto che ha fatto vincere le elezioni a Ferraiuolo perché è diventato punto di riferimento per tutti quelli che:

Come si arriva a dire “Prima me e poi gli altri?”
Ci si arriva quando si perdono le speranze, quando chi doveva difendere gli interessi dei lavoratori, delle classi medie, il bene comune si è praticamente venduto al nemico.

Chi si è venduto al nemico? Chi ha governato fino ad ieri che sia un Sindaco, un Presidente di Regione, un Primo Ministro.

Privatizzare è bello ci hanno fatto capire: come ruspe l’hanno detto e realizzato Bersani e company, esecutori materiali di un progetto della ristrutturazione economico-sociale neo-liberista.

E così anche nella nostra isola ci siamo trovati a fare i conti con la privatizzazione della Laziomar. Questi signori prendono ancora i soldi pubblici ma fanno praticamente quello che ritengono giusto fare dal loro punto di vista imprenditoriale cioè al primo posto c’è il profitto poi il servizio pubblico.

Ci siamo ritrovati, dopo un referendum contrario ad avere l’acqua gestita dal privato. E anche a Ponza è arrivata Acqualatina che da anni deve costruire i dissalatori e non trova il modo di farlo ma intanto continua a fare profitti presentando un’infinità di progettazioni mentre continua a incassare i proventi delle bollette.

Leggi incomprensibili hanno ridotto i nostri pescatori a diventare ragionieri distruggendo questa economia che rendeva ricca una parte della nostra popolazione.

Ci siamo ritrovati in una gabbia, il Pai, che non protegge né la vita umana né permette uno sviluppo turistico e commerciale per i residenti.

L’affare sicurezza ci ha fatto spendere soldi pubblici per opere inutili, come la messa in sicurezza di Chiaia di Luna che resta chiusa. Ma poi la stessa azione di messa in sicurezza come quella di Chiaia di Luna, l’abbiamo vista riproposta a Frontone, dove non se ne sentiva il motivo, producendo disorientamento e ulteriore sfiducia negli isolani

Ci siamo ritrovati in un mare di burocrazia che ha impedito ogni sviluppo edilizio, quindi ha prodotto abusi per cui le implacabili istanze di abbattimento di case dei ponzesi e dall’altra per logiche elettorali abbiamo assistito a condoni edili e all’applicazione – anche sulla nostra isola di “piani casa” che immoralmente sfondano i tetti imposti dal piano regolatore generale producendo assoluta ingiustizia.

Non riusciamo a produrre un progetto di sviluppo economico, non si può fare più un piano commerciale perché ci sono le leggi liberiste che danno la possibilità di distruggere i centri storici delle piccole comunità.

Come si fa a garantire il lavoro ai propri cittadini con queste leggi che proteggono i capitali e non le realtà economiche bisognose di aiuto?

In questa situazione di assoluta mancanza di garanzie democratiche, dove si assiste all’impossibilità di governare i territori, risanare l’ambiente naturale, dare lavoro ai giovani, creare offerta turistica che veda garantiti i diritti all’occupazione prima ai residenti: in questa mancanza di speranza ecco che nasce la reazione: Prima i ponzesi come Prima gli italiani!

A questi slogan probabilmente non umanisti, si arriva quando si capisce che ha distruggere l’umanesimo sono proprio le istituzioni, sono proprio quei partiti nati per difendere il bene comune e i diritti acquisiti dei cittadini.

Quei partiti socialisti che hanno ammainato le loro bandiere e si sono affidati a leader che hanno distrutto, per un piatto di lenticchie, anni e anni di lotte eroiche di proletari e lavoratori di tutto il mondo.