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Oggi, lunedì dell’Angelo

a cura della Redazione
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Il Vangelo racconta che Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Giuseppe, e Salomè andarono al sepolcro, dove Gesù era stato sepolto, con degli olii aromatici per imbalsamarne il corpo. Vi trovarono il grande masso che chiudeva l’accesso alla tomba spostato; le tre donne erano smarrite e preoccupate e cercavano di capire cosa fosse successo, quando apparve loro un angelo che disse: “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano deposto.” (Marco 16,1-7). E aggiunse: “Ora andate ad annunciare questa notizia agli Apostoli”, ed esse si precipitarono a raccontare l’accaduto agli altri.
La tradizione ha spostato questi fatti dalla mattina di Pasqua al giorno successivo (lunedì).

Il lunedì di Pasquetta, però, contiene al suo interno un altro errore: il nome “in albis”. Canonicamente esiste un solo giorno con tale titolo ed è la domenica successiva alla Pasqua, “domenica in albis”. Il nome deriva dall’antica tradizione di battezzare i neonati la notte di Pasqua: usanza ancora oggi molto diffusa. Come sanno tutti i cristiani durante la cerimonia i bambini indossano una veste bianca a simboleggiare la ritrovata purezza.

Fino a qualche decennio fa, i battezzati pasquali dovevano indossare tale indumento per sette giorni. Solo la domenica i bambini vestiti di bianco, in latino “in albis”, venivano condotti in Chiesa dove gli abiti erano deposti con cerimonia solenne. I testi religiosi parlano solo di settimana “in albis”, in vestitini bianchi, e di domenica “in albis”, per indicare la funzione, ma nulla viene detto riguardo al lunedì. Tale titolo è stato dato solo dalla tradizione popolare, probabilmente per indicare l’inizio della settimana “in albis” o il fatto che fosse il primo giorno in cui i piccoli indossassero le vesti bianche (notizie riprese da Wikipedia e dal web a cura della Redazione)

Immagine di copertina: Annibale Carracci. Le tre Marie al Santo Sepolcro (anni ’90 del XVI sec.). Museo dell’Hermitage, San Pietroburgo