Ambiente e Natura

La cattiva pesca

a cura della Redazione

 

A integrazione della Rassegna Stampa, riportiamo delle notizie desunte dalla stampa internazionale, che si occupa con maggiore attenzione di pesca e notizie correlate, rispetto alla nostra stampa locale.

Un argomento importante, di cui raramente si sente parlare da noi, è la pesca per mezzo della corrente elettrica. Le informazioni di base le abbiamo riprese da Wikipedia, nell’edizione francese. 

L’ultima aberrazione. La pesca elettrica

La pesca elettrica (electrofishing per gli anglofoni) designa tutti i mezzi per pescare gli organismi acquatici, di solito i pesci, per mezzo della corrente elettrica. I pesci sono attirati e poi paralizzati dalla corrente elettrica e così risalgono in superficie.

La pesca elettrica viene praticata sia in acque dolci che in mare.

I progetti di utilizzazione della corrente elettrica per la pesca industriale in mare hanno comunque sollevato delle obiezioni in ambito comunitario. L’Europa l’ha prima vietata e successivamente ha concesso qualche deroga per pratiche sperimentali, su domanda dei rappresentanti della filiera della pesca olandesi.

L’interdizione europea ha interessato la pesca elettrica, considerata altrettanto pericolosa e destruente della “pesca con la dinamite” in termini di sterminio delle risorse ittiche.

Delle deroghe sono state accordate per certe reti da traino sperimentali. D’altronde la pesca elettrica è notoriamente praticata da alcune nazioni, come i “Paesi Bassi”.

Due articoli dalla stampa francese
Da: www.lemonde.fr de 22.11.2017, par Pierre Le Hir: L’Europe ouvre la voie à la très décriée pêche électrique
Les ONG estiment que cette méthode de capture utilisée par les Pays-Bas «transforme l’océan en désert».

L’Europa apre la strada alla tanto denigrata pesca elettrica
Le Organizzazioni Non Governative (ONG) stimano che questo metodo di pesca utilizzato da parte dei Paesi bassi trasformerà l’oceano in un deserto.


Da: www.lemonde.fr de 17.01.2018, par  Stéphane Foucart: Le Parlement européen demande l’interdiction de la pêche électrique
402 députés européens se sont prononcés pour, 232 ont voté contre. Ce choix tranché doit beaucoup à la mobilisation-éclair d’une coalition d’ONG et de pêcheurs-artisans.

Il Parlamento Europea chiede l’interdizione della pesca elettrica
402 deputati europei si sono pronunciati a favore (dell’interdizione – NdT), 232 hanno votato contro. Questa scelta drastica deve molto alla rapida mobilitazione dei piccoli pescatori.

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Un altro argomento, del tutto sconosciuto in Mediterraneo, ma che dimostra la particolare attenzione all’ecologia marina nel mondo, si ritrova nell’articolo seguente:

Da: www.theguardian.com of 17 jan. 2018: New Zealand fisheries want grisly images of dead penguins caught in nets censored
Industry leaders say plan to install cameras on commercial fishing vessels is a risk to ‘NZ Inc’

I pescatori neozelandesi chiedono di censurare le macabre immagini dei pinguini morti intrappolati nelle reti.
I manager delle industrie della pesca sostengono che il programma di istallare le telecamere sulle imbarcazioni di pesca commerciale è un rischio per il paese

“Il pinguino nelle reti va censurato”
I rappresentanti di cinque aziende del settore ittico neo-zelandese hanno scritto al governo chiedendo di censurare le immagini di pinguini rimasti uccisi nelle reti dei pescatori perché danneggerebbero l’immagine del paese e chiedono di non imporre la presenza di telecamere a bordo dei pescherecci. Le organizzazioni per la protezione animale ritengono che la pesca con metodi illegali sia tra le maggiori cause del declino delle colonie di leoni marini e pinguini dall’occhio giallo.

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