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Epicrisi 154. Nonostante tutto… “mo’ vène Natale”

di Luisa Guarino
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Non so perché ho voluto fare l’Epicrisi della Vigilia di Natale, io che il Natale non lo amo per niente. Hai voglia a dire che in questo periodo tutti sono più buoni! Gli imbecilli e i mascalzoni non cambiano certo condotta per la circostanza, diventata solo una gran corsa verso il nulla e all’insegna del consumismo più bieco.

Babbo Natale dove sta più? Anche il bambino della pubblicità prova a chiamarlo, ma visto che non risponde si rivolge alla grande distribuzione. E Gesù Bambino? Noi continuiamo a metterlo tra Maria e Giuseppe, con il riscaldamento assicurato dall’asino e dal bue: ma appare sempre più smarrito. Ciononostante mi sembra inutile rimpiangere i tempi passati, lontani ormai decenni: per fortuna ci sono stati, li abbiamo vissuti, e va bene così.

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Date queste premesse, è inevitabile registrare nella settimana prenatalizia echi dei tempi andati: ce li ricorda soprattutto Francesco De Luca in Dormiveglia [3], mentre tutto il profumo caldo del pane e dei dolci tipici della tradizione si sprigiona dalle parole di Pasquale Scarpati che racconta le sue esperienze al Vapoforno.1 [4] e 2 [5].

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La sorpresa più grande arriva la mattina di lunedì con la nevicata a Le Forna: ce la mostrano puntuali in anteprima le immagini scattate da Biagio Vitiello [8], mentre in Signale [9], sempre il nostro scrittore, poeta, osservatore Franco De Luca legge in questa bianca spolverata un segno quasi di benedizione, e quindi di abbondanza, proprio per la frazione più settentrionale dell’isola. Del resto l’antico proverbio diceva “Sotto la neve, pane”: e il pane non è segno di abbondanza?

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A proposito di questa inusuale “White Ponza” [11] confermo che la neve non mi piace in assoluto e ancora di meno nell’isola, dove mi sembra che la “bianca coltre”, lungi dall’esaltare qualcosa, nasconda e copra soltanto. In compenso la stampa locale e regionale [12] si è potuta sbizzarrire al riguardo, facendo una sorta di ‘totoneve’ per ricordare gli episodi analoghi più vicini. Tempo fa ho sottolineato come da un paio di anni la nostra isola non trovi più spazio nel programma “Linea Blu” di Rai Uno; sto pensando allora che se va avanti così potremmo essere ospitati su “Linea Bianca” che va in onda nei mesi invernali.

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Sotto il profilo politico la settimana è stata particolarmente movimentata. A distanza di sei mesi e sette giorni dall’insediamento della nuova Amministrazione, la Casa dei Ponzesi [14]traccia un bilancio della propria attività, ed evidenzia tra i diversi temi cruciali quelli se possibile che lo sono ancora di più: trasporti, ambiente, azione collettiva contro Acqualatina.

Poco dopo il sito registra la Lettera aperta del Comitato Samip 2012, [15] che in un incontro molto partecipato evidenzia altre criticità, ponendo in particolare l’accento su residenza e qualità della vita: un tema particolarmente sentito, su cui non hanno mancato di porre l’accento, in diverse occasioni, soprattutto Vincenzo Ambrosino e Biagio Vitiello.

Qualche giorno dopo prende la parola il Comitato Rinascita per Ponza [16], che cerca di valutare con obiettività l’operato della nuova Giunta, ridimensionando allo stesso tempo certi troppo facili trionfalismi di quella che l’ha preceduta.

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Coglie la palla al balzo Sang’ ‘i Retunne [18], che vuole a tutti i costi vincere la tombola da lui stesso organizzata, e ribaltando il principio di Pierre de Coubertin sentenzia: “L’importante è vincere… non partecipare”.

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Sul “versante giovani” il nostro caporedattore, riportando due scritti molto interessanti, segnala che secondo l’accreditato e famoso Oxford Dictionary la parola dell’anno è Youthquake [20], terremoto giovanile: quel cambiamento nato per l’azione e l’influenza dei giovani sulla società, che ora scuote le coscienze. Obiettivamente è un concetto affascinante, che non credo però trovi grande seguito nel nostro Paese: tant’è vero che dagli scritti riportati si evince che i giovani di cui si parla sono soprattutto inglesi e neozelandesi. Vogliamo comunque considerare questa disamina un buon auspicio. Del resto “in casa nostra” proprio in questi giorni il regista Gabriele Salvatores, parlando del suo nuovo film “Il ragazzo invisibile. Seconda generazione” invita a non generalizzare e sottolinea la sua fiducia nelle giovani generazioni.

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E proprio per i più giovani, ma non solo, che trascorreranno le feste di fine anno [22] a Ponza, è pensato il programma che il Comune ha allestito per dicembre e gennaio, che spazia dal teatro alla musica, dall’arrivo della Befana alla presenza di un piccolo circo, dalla proiezione di corti a concerti di pianoforte, dal Presepe Vivente ai mercatini, dall’arrivo di Babbo Natale per via mare al concerto della banda, fino alla serata di Capodanno.

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Inoltre la settimana scorsa gli studenti di Ponza hanno potuto approfondire qualche aspetto meno conosciuto della storia locale grazie alla presentazione da parte di Paolo Iannuccelli [24] del suo libro più recente, “Il mistero di Ponza”.

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Le imminenti festività, con tutte le belle iniziative ad esse legate, mi riportano all’evidenza: oggi è la Vigilia e domani sarà Natale. Quindi non ci si può sottrarre agli auguri “del caso”, che su Ponzaracconta vengono deliziosamente incastonati, giorno dopo giorno, nella “Danza degli auguri di Natale” [26], ideata e curata dal nostro caporedattore preferito.

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Ci rattrista molto invece dover registrare proprio nella giornata di ieri un intervento della Casa dei Ponzesi, che prende atto dello “sgomento e amarezza” [29] provato dai componenti delle due compagnie teatrali dell’isola, Nuovo Teatro Ponzese e ‘A Priezza, che hanno trovato lo spazio in cui si riuniscono e con tanta fatica e passione preparano i loro lavori, imbrattato da disegni e scritte.

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L’ho detto in apertura: imbecilli e mascalzoni non cambiano neanche in occasione di quella che molti considerano la festa più importante dell’anno. Nonostante ciò, anche se è difficile, cerchiamo di guardare al futuro con fiducia.

Perché nonostante tutto… “mo vène Natale”. Con tutto il cuore, auguri di pace e serenità a noi e al mondo.

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