Ambiente e Natura

La parola a Rinascita per Ponza

Riceviamo dal Comitato Rinascita per Ponza e pubblichiamo

 

Interveniamo su alcuni temi che sono oggetto di discussione nel paese.
La nostra posizione è nota: riteniamo che l’amministrazione Vigorelli sia stata una sciagura per l’isola, sia stata marcatamente anti-ponzese. Pieno rispetto per chi la pensa diversamente ma, per amor di verità, sentiamo il dovere di fare alcune precisazioni.

E’ stato detto e scritto, negli ultimi giorni, che Le Forna stia per essere trasformata in una discarica. La gestione dei rifiuti è complessa ovunque, richiede di essere trattata con serietà  e competenza. I titoli sensazionalistici, i tentativi patetici di ironizzare non apportano alcun contributo. La comunità  fornese si vede penalizzata in alcune scelte, ma non certo dall’operato di chi è chiamato a rimediare dall’oggi al domani allo sciacallaggio perpetrato per anni da chi, con mezzi e procedure avviate, ha lasciato decantare il tutto con la speranza che, con la forza ammaliatrice della stampa, sarebbe riuscito ad incantare i ponzesi e curare indisturbato il proprio orticello.

Esponiamo fatti pubblici, quindi documentati sui quali si può pensarla come si vuole, ma non si possono stravolgere.

E’ dimostrabile che il dissequestro dell’area del Monte Pagliaro, dove da anni si stava cercando di realizzare la discarica o meglio il “centro di trasferenza”, si sarebbe potuto ottenere negli anni precedenti, tant’è che già  l’amministrazione Porzio aveva iniziato l’iter poi proseguito dall’amministrazione commissariale. Entrambi avevano stanziato i fondi, devolvendovi anche parte di somme di mutui non utilizzati (se ne fa cenno a pag. 6 della relazione di fine mandato della Commissaria registrata al n. di prot. 4359 del 22 maggio 2012) [all. 1].  Ma delle azioni intraprese dai predecessori, l’amministrazione Vigorelli non ha voluto sapere mai nulla, salvo invocare, all’atto della sua decadenza, il principio che la nuova amministrazione avrebbe dovuto proseguire la sua azione perchè non esiste soluzione di continuità. L’amministrazione Vigorelli ha effettivamente rispettato questo principio quando si è trattato di utilizzare i finanziamenti già  in corso e terminare opere pubbliche già in itinere, delle quali si è attribuito il merito; ha trascurato completamente il principio allorquando si è trattato di mettere in cantiere nuove opere e/o soluzioni idonee a salvaguardare il progresso e la vivibilità  del cittadino isolano.

La discarica a Cala dell’Acqua – zona ex SAMIP – non l’ha creata l’Amministrazione in corso. La deliberazione di G.M. n. 171/2017 prevede solo il parcheggio, ovvero la sosta di alcuni scarrabili in attesa di imbarco e contenenti ingombranti e non altri tipi di rifiuti: men che meno rifiuti urbani o pericolosi. Tali scarrabili fino a pochi giorni prima, grazie ad un accordo fra un privato e la ditta appaltatrice del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani, erano tenuti in località Monte Pagliaro. Solo dopo che il privato si è detto non  più disponibile a tenere il proprio terreno a disposizione della ditta, l’Amministrazione, come da capitolato d’appalto (non da lei predisposto) e, come da contratto sottoscritto solo due settimane fa, ha dovuto mettere a disposizione un’altra area. Il Comune sceglieva un’area di proprietà  comunale, lontana dal centro abitato, adottando un sistema di video sorveglianza per evitare abusi e/o usi inappropriati di tale sito e in via provvisoria, in quanto ci si sta attivando (questa volta veramente) per realizzare l’isola ecologica su Monte Pagliaro.

Come da contratto sottoscritto  due settimane fa”, abbiamo scritto nel precedente capoverso. La gara di affidamento del servizio è stata effettuata da due anni; l’appalto è stato assegnato prima ad una ditta poi, a seguito di annullamento della graduatoria da parte della magistratura, alla attuale ditta operatrice. In due anni, non si era trovato il tempo per sottoscrivere il contratto, consentendo in tal modo alla ditta di operare senza che il Comune potesse legalmente contestarle disservizi. Nonostante la sbandierata legalità  nelle procedure adottate e l’esaltazione quasi mistica di onniscienti funzionari.

La vera discarica a Cala dell’Acqua, nei pressi della Centrale elettrica, invece, si è realizzata durante la passata amministrazione, nel luglio 2016: senza criteri, senza regolamentazione e nel più assoluto silenzio! Contro tale scempio questo comitato ha sporto i più vibrati esposti verbali a chi di competenza e messo in evidenzia con fotografie datate, dateci sia da turisti, che da cittadini ponzesi.

E’  stata imbastita una campagna elettorale sulla fattibilità  e realizzabilità  imminente, quasi istantanea del porto in località  Cala dell’Acqua. Senza pudore sono stati sbandierati pareri favorevoli espressi da tutti gli organi partecipanti alla Conferenza dei servizi; ma non è stato detto che i pareri propedeutici e più importanti erano negativi: il parere dell’Autorità  dei bacini regionali del Lazio del 13.5.2016, n. 160513/G.Q./O.I., rep. 818; il parere del Ministero dei Trasporti e Provveditorato interregionale delle OO.PP. per il Lazio, Abruzzo e Sardegna del 13.06.2016, n. 15754 ; il parere del Comune di Ponza dell’11.6.2016 registrato il 12.06.2016 al n. 5812 di protocollo (vedi all. 2). Quest’ultimo parere, in considerazione del fatto che è espresso dall’Ente promotore della conferenza dei servizi, è il più negativo di tutti; se letto ed interpretato correttamente esclude ogni forma di intervento in quella zona. Su questa faccenda ci è stata ricamata sopra un fantasiosa campagna elettorale che poi è finita come è finita.

Lo stesso dicasi per le poste e per la farmacia: problemi esistenti da anni e affrontati da molte amministrazioni. Al netto dei proclami e delle foto celebrative, non risulta che la passata amministrazione abbia risolto granchè, tant’è che l’amministrazione in carica ha dovuto rimettervi mano; una soluzione provvisoria al problema delle poste è stata trovata, al secondo problema si sta lavorando, nell’ottica di preservare il servizio e di correggere, in maniera amministrativamente corretta, un errore inconcepibile per una amministrazione che, a parole, sosteneva la tutela dei cittadini.

all. 1  relazione del Commissario Prefettizio
all.2  documenti vari

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