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Epicrisi 149. Da Ponza in poi: il mondo visto da un oblò

di Luisa Guarino
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Stanno su una pagina i titoli dei pezzi pubblicati questa settimana, il che vuol dire che non sono molti: del resto non tutte le scadenze temporali sono uguali e quantità non fa certo rima con qualità.
Prima però di addentrarmi nei contenuti degli scritti degli ultimi giorni vorrei soffermarmi sul ruolo e l’importanza della Rassegna stampa [2], introdotta quasi da due anni esatti su suggerimento del capo redattore Sandro Russo, che la cura quotidianamente insieme a Enzo Di Fazio: onore al loro merito, perché assicurano ai nostri lettori un servizio prezioso. Grazie ad esso infatti si possono attingere da fonti diverse articoli che riguardano Ponza, il sud pontino e non solo, con la possibilità tra l’altro di poterli confrontare.
Il panorama diventa sempre più ampio: anche perché dallo scorso mese di settembre, a tale Rassegna si è aggiunto il Meteo (in calce alla Rassegna stessa) curato da un’altra valida colonna del nostro sito, Alessandro Romano, ponzese, funzionario della Protezione Civile presso la Prefettura di Latina.

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Nel corso della settimana Ponzaracconta ha raggiunto il traguardo degli ottomila articoli [4]: una tappa importante per una realtà che non ha avuto sempre, e tuttora non ha, vita facile. Traguarda quello che potrà essere un futuro possibile dopo questi ottomila [5] lo stesso Sandro Russo, che fa una disamina del contesto attuale e mette in guardia da certe pericolose premesse che rendono incerto il futuro del nostro Paese, di cui inevitabilmente Ponza è un esempio nonché un microcosmo molto rappresentativo.

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Nel suo appuntamento del venerdì, con Fratelli di Taglia [7] Sang’ ‘i Retunne racconta di una fantomatica riunione che si è tenuta chissà quando, in un luogo imprecisato di un’isola che non c’è. C’era tanta gente e serviva tanto spazio..! Ma i problemi logistici sono stati per fortuna risolti da un deus ex machina giunto con la nave, col vessillo del “Movimento Cinque Litri” che ha permesso la fusione alcolica di due fazioni apparentemente in contrasto… e le differenze si sono per miracolo appianate in una bevuta cosmica!
…Potenza della satira!

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Ecco, questi rigurgiti acetonici e nostalgici preoccupano, insieme alla consapevolezza che, dati i tempi, per acquisire uno straccio di visibilità qualcuno scelga la strada apparentemente più facile. Parliamoci chiaro: le sigle dei partiti sono sempre più fluttuanti e i cosiddetti “cambi da casacca” sono all’ordine del giorno. Difficile che qualcuno sia convinto delle scelte che fa. Però intanto cerca di farsi notare, salendo sul carro del vincitore di turno.

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L’attualità ci porta alla lettera inviata al sindaco dal Comitato Samip [10], che sollecita la risoluzione del problema dell’Ufficio Postale a Le Forna e critica l’assenza dell’Amministrazione.
Una interessante escursione alla necropoli del Bagno Vecchio [11] di Silverio Lamonica apre scenari futuri belli e perseguibili, grazie all’ipotesi di un Parco archeologico nella zona degli Scotti, nell’ottica di quella destagionalizzazione del turismo di cui da tanto tempo si parla.

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Tra il riflessivo e il poetico, con una bella sferzata finale, ecco Francesco De Luca con Il passo dell’autunno [13] e L’albero della libertà [14] di zi’ ‘Ntunino.

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Condividiamo l’amarezza di Silverio Guarino per la sua meritevole iniziativa che si è rivelata Un’occasione persa [16]. Siamo sicuri che nonostante la delusione continuerà ad amare il suo scoglio: magari certi suoi abitanti un po’ meno.

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E’ fra attualità e cronaca lo scritto dell’astronauta Paolo Nespoli [18] tratto dal quotidiano la Repubblica, con il suo messaggio e le foto dallo spazio che ci fanno sognare.

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Ma tornando “con i piedi per terra” è altrettanto bella la notizia che riguarda i comuni di Sermoneta e Bassiano, entrambi in provincia di Latina e sui Monti Lepini, inseriti tra le “100 mete d’Italia” [20]. Un riconoscimento che mi rende particolarmente felice per la “mia” Sermoneta (non me ne voglia il sindaco di Bassiano). Non ho mai nascosto il mio amore per questo delizioso borgo medioevale, dove ho vissuto tanti anni da bambina e che considero la mia seconda casa, a volte anche la prima.

Chiudiamo con una notizia triste e una lieta, proprio come accade nella vita di ogni giorno. Anche la maestra Angelina [21] ci ha lasciato, alla soglia dei cento anni, consegnando a noi che restiamo un bagaglio prezioso di ricordi, esperienze e affetti che non ci lasceranno mai.

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Ha invece tutta la vita davanti, non solo per la giovane età ma per il risultato conseguito di recente, la “sempre nostra” Martina [23], neo dottoressa. Un futuro professionale radioso l’attende: non ci stancheremo mai di augurarglielo, con tutto il cuore.

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