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L’intervento di Ferraiuolo su Zannone al Consiglio Comunale di ieri

riceviamo in Redazione e pubblichiamo
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Intervento del sindaco Francesco Ferraiuolo nel corso della discussione del punto n. 2 “Questione Zannone – Adempimenti” che si è tenuta nella seduta del Consiglio Comunale del 16 ottobre 2017

 

In data 13 marzo 2017 il Consiglio Comunale assumeva la deliberazione n. 06 ad oggetto “Parco Nazionale del Circeo. Determinazione”; nel dispositivo della stessa si rinviene, tra l’altro, il punto 3 che recita “di dare incarico al Sindaco e alla Giunta di conferire i necessari mandati legali per adire innanzi le competenti magistrature il PNC, nonché ogni altro Ente o Organismo ritenuto responsabile, per chiedere ed ottenere il risarcimento di tutti i danni provocati al patrimonio immobiliare comunale, all’immagine ed all’erario dell’Amministrazione Civica di Ponza, dallo stato di incuria e degrado in cui vertono l’isola di Zannone ed i beni immobili sulla medesima insistenti”.

In data 26 settembre 2017, prot. n. 8418, i consiglieri di minoranza inoltravano istanza per portare in consiglio l’argomento oggetto della presente discussione allegando alla stessa una proposta di delibera nel cui dispositivo è prevista la seguente statuizione: “che il Sindaco e la Giunta, entro 15 giorni, diano mandato a legali di fiducia del Comune di Ponza per adire la Magistratura Civile di Cassino e la Corte dei Conti, rispettivamente per il danno al patrimonio immobiliare pubblico e all’immagine del Comune di Ponza, nonché per il danno erariale”.

Questa richiesta così formulata mi avrebbe indotto a non accettarla data la sua lampante inutilità poiché si chiama il Consiglio a ripetere una deliberazione in sostanza già adottata.

Tuttavia, ho voluto iscriverla lo stesso all’ordine del giorno di questa seduta, nei termini di cui all’art. 39, comma 2, del TUEL, ed in coincidenza con il successivo punto all’odg relativo all’approvazione delle osservazioni al piano del Parco, sicché si facesse una sessione complessiva sulla questione Zannone nonché chiarezza anche nel merito del punto richiesto di deliberare.

Preliminarmente, la pretesa di dare 15 giorni alla presente giunta per attuare il punto anzidetto mi appare alquanto singolare e, passatemi il termine, anche un po’ amena dal momento che arriva dall’ex sindaco e dall’ex giunta, oggi consiglieri di minoranza, che hanno avuto, prima della scadenza del loro mandato, ben tre mesi per intervenire e non sono intervenuti, dando così forza all’impressione che ieri si trattasse di un’operazione di sapore elettoralistico ed oggi di speculazione politica, legittima quanto si vuole ma certamente artefatta.

Desta quindi stupore la proposta di sollecito a questa giunta di compiere azioni che loro hanno omesso, perché è bene dire che l’omissione non riguarda solo il punto in discussione ma anche i punti 2 (proseguire nelle procedure volte all’esclusione di Zannone dai confini del Parco; qui risulterebbe solo e semplicemente il trasferimento della delibera al Parco) e 4 (presentare alla Regione le osservazioni al rapporto ambientale), dato che agli atti nulla è stato trovato in merito.

La delibera del Consiglio Comunale di Ponza n. 6 del 13 marzo 2017 relativa all’uscita dell’isola di Zannone dal perimetro del Parco Nazionale del Circeo, come sappiamo, dopo una lunga premessa ed una serie di prese d’atto, ha come oggetto 4 punti:
1) la revoca della delibera del Consiglio Comunale n. 8 del 29 marzo 1978;
2) il mandato alla giunta per il prosieguo delle procedure volte all’esclusione dell’isola di Zannone dai confini del Parco Nazionale del Circeo;
3) l’incarico al Sindaco ed alla Giunta per azioni legali di risarcimento contro il Parco Nazionale del Circeo nonché ogni altro Ente o Organismo ritenuti responsabili per i danni al patrimonio immobiliare comunale oltre che per i danni all’immagine e all’erario dell’Amministrazione Civica di Ponza;
4) il mandato alla Giunta Comunale di presentare alla Regione Lazio osservazioni critiche al Rapporto Ambientale per il Piano del Parco.

Rispetto a tale delibera l’attuale Giunta non è rimasta inerte.

Per comprendere i termini di applicazione della delibera, l’attuale Giunta ha svolto un’analisi approfondita, attraverso la quale sono stati vagliati anche una serie di atti pregressi relativi ai rapporti intercorsi con il Parco Nazionale del Circeo e con l’ex Corpo Forestale dello Stato; ha poi effettuato il 31 agosto scorso un sopralluogo congiunto con i rappresentanti del P.N.C. ed i Carabinieri Forestali sull’Isola di Zannone; ha interessato formalmente il Ministero dell’Ambiente per conoscere quali azioni tale Ente avrebbe intrapreso a seguito della delibera o quali atti sono necessari per dare attuazione alla delibera.

Relativamente al primo punto (revoca della delibera n.8 del 1978) dall’analisi è apparso evidente come nel marzo scorso il Consiglio Comunale abbia revocato un atto non più vigente (ciò che chi parla aveva sostenuto in quella seduta di consiglio).

La revoca deliberata, che, come dissi, aveva solo un significato politico senza alcuna efficacia pratica, posta in quel modo si presterebbe a lasciar intendere la vigenza di contratti o convenzioni (invece scaduti da molti anni) funzionali al nascondere eventuali responsabilità del Comune che sui beni di sua proprietà presenti sull’isola aveva da molto tempo ed ha tuttora pieno titolo; questo aspetto non è da sottovalutare al fine di una corretta valutazione dell’applicabilità del punto deliberato relativamente all’azione di responsabilità nei confronti del Parco Nazionale del Circeo o di altri Enti o Organismi; la domanda, non peregrina, è: c’è una responsabilità anche da parte comunale nella vicenda, atteso che gli interventi straordinari di manutenzione spettano per legge all’ente proprietario, nel caso di specie al Comune, tenuto conto anche che le convenzioni erano scadute?

Per quanto riguarda il proseguimento delle procedure volte all’esclusione dell’Isola di Zannone dal perimetro del Parco Nazionale del Circeo, due domande si sono subito poste: la sola delibera costituisce o meno un atto sufficiente all’avvio della procedura? Quale relazione tecnica occorre a supporto della procedura e chi la produce?

La lunga premessa descrittiva della delibera si sofferma infatti su molte problematiche gestionali oltre che su osservazioni alla Valutazione Ambientale Strategica del Piano del Parco, cioè argomenti che già in sede di discussione sono apparsi come non idonei alla richiesta di riperimetrazione del Parco Nazionale dei Circeo.

Ricordo a tale proposito che nella seduta del 13 marzo scorso, in sede di dichiarazione di voto, invitavo a fare “tutti gli accertamenti possibili come per legge, per arrivare ad una determinazione affinché l’isola esca da una sorta di limbo” e conseguentemente a stabilire una volta per tutte se l’isola avesse i presupposti per rimanere o meno nel Parco Nazionale del Circeo.

Dal mio intervento, allora svolto nella qualità di Consigliere di opposizione, appariva chiaro che serviva un approfondimento tecnico e che la delibera non lo forniva.

Come detto in premessa, il tema è stato da me responsabilmente posto al Ministero e sulla base della risposta che si riceverà si stabilirà come procedere.

La questione dell’azione legale per danni contro il Parco Nazionale del Circeo o altri Enti o Organismi rappresenta certamente l’aspetto più complesso da affrontare anche in riferimento all’eventuale esistenza di una responsabilità comunale.

La delibera è stata assunta senza alcun parere legale per i fatti descritti nelle premesse; una denuncia con richiesta di risarcimento danni nei confronti di un determinato soggetto comporta l’accusa documentata che questi con atti od omissioni sia il diretto responsabile del danno lamentato.

Per l’immobile comunale, i documenti visionati evidenziano come esso sia inagibile almeno dal 2006; come l’Ente Parco sin dalla sua istituzione non ha usufruito dell’immobile stante la sua inagibilità; come numerose effrazioni siano state verbalizzate dall’ex Corpo Forestale dello Stato; come l’Ente Parco abbia provveduto alla sua recinzione dopo la consegna, nel 2010, di una relazione da parte dell’Arch. Agnoni, incaricato per uno studio di fattibilità, rilievo ed analisi strutturale, dalla quale si evinceva il degrado dello stabile, l’impossibilità della sua utilizzazione nonché la necessità di copiosi interventi anche strutturali; come l’immobile dal luglio del 2012 non sia più oggetto di alcun contratto o convenzione né con il Parco Nazionale del Circeo né con altri e che, pertanto, ogni responsabilità è venuta a ricadere sul Comune di Ponza.

A tanto non va sottovalutata anche la considerazione che contro soggetti altri che non siano l’Ente Parco potrebbero essere scaduti i termini di prescrizione decennali previsti dal codice civile.

Per gli eventuali reati ambientali, per quanto è dato sapere la Magistratura penale non ha ad oggi dato seguito a provvedimenti nei confronti dell’Ente Parco o di altri Enti o organismi le cui presunte responsabilità per le varie fattispecie di danni sono state richiamate nelle denunce presentate dall’ex Sindaco; occorrerà, quindi, attendere la fine delle indagini e l’eventuale rinvio a giudizio dei responsabili accertati per potersi costituire parte civile per il ristoro dei danni subiti da parte del Comune.

Tuttavia, nel rifiutare ogni strumentalità di approccio, l’attuale Giunta si riserva, in ogni caso, un ulteriore approfondimento degli atti per verificare possibilità d’intervento che ad oggi non appaiono confortate dai necessari presupposti legali.

Ultimo punto della delibera è quello del mandato per la redazione di osservazioni critiche al rapporto ambientale per il Piano del Parco; al riguardo, questa Giunta ha operato avendo però ben presente che lo strumento importante su cui predisporre osservazioni non è la Valutazione Ambientale Strategica, che costituisce un atto di analisi, quanto il Piano del Parco poiché esso una volta approvato è sovraordinato a tutti gli strumenti di pianificazione comunali.

Il Comune di Ponza ha affrontato il tema delle osservazioni alla V.A.S ed al Piano del Parco anche all’interno della Comunità del Parco dove è stato condiviso un momento di confronto preventivo e di approfondimento con l’Ente Parco: passaggio questo necessario poiché le procedure per un’eventuale uscita dell’Isola di Zannone dal perimetro del Parco Nazionale del Circeo avranno certamente tempi più lunghi rispetto ai tempi previsti per la V.A.S. ed il Piano del Parco.

Nelle more delle procedure, questa Amministrazione sente pertanto la responsabilità di dare un segnale di presenza ed interesse sull’isola di Zannone che vada ben oltre la comunicazione stampa e la polemica istituzionale, invitando il Sig. Vigorelli/Balanzone ad evitare di affibbiare a me, sui social, epiteti come don Abbondio, che nulla hanno a che fare con la realtà dei fatti.

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