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La chiesa della S.S. Trinità… perde i pezzi

di Luisa Guarino

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Nella lunga, calda e movimentata estate ponzese credo che non saranno sfuggite ai più le condizioni in cui versa la nostra chiesa più importante, quella del Porto intitolata alla S.S. Trinità, come recita l’iscrizione interna, posta sull’altare principale, anche se in tempi più recenti essa viene definita “San Silverio e Santa Domitilla”. Naturalmente dissento da questa seconda versione, con tutto il rispetto per i nostri due Santi: ma non è di questo che intendo parlare.

Le due foto allegate, scattate a giugno, e che raffigurano la fiancata esterna che dà sulla strada, descrivono lo ‘stato dei fatti’ meglio di ogni parola.

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Nel mese di agosto mi è capitato di vedere pezzi di intonaco caduti sulla base dell’altare di San Silverio. Inoltre una decina di giorni fa ho notato che uno dei piccoli tondi alla base della cupola raffiguranti una serie di papi si è quasi del tutto staccato dalla parete, rimanendo attaccato solo per un lembo. Si tratta in particolare del ritratto di papa Innocenzo III, che si trova in alto sulla destra, dando le spalle all’altare principale; per fortuna il suo omologo sul lato sinistro, di cui non ricordo il nome, sembra al momento godere di ottima salute. Bisognerà quanto meno fare attenzione quando quel pezzo cadrà per terra, in modo da recuperarlo per intero; anzi l’ideale sarebbe rimuoverlo con delicatezza, conservandolo con cura in vista di un suo restauro. Forse in questi giorni è stato già fatto.

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Del resto anche le condizioni degli altri affreschi che si trovano sulla parte sottostante la cupola sono in condizioni pietose. Ma torniamo all’esterno. Molti, e io con loro, ricorderanno che diversi anni fa erano stati montati dei ponteggi, che sembravano preludere all’inizio di lavori più o meno immediati. D’altronde, se si era arrivati a quel punto, abbiamo pensato all’epoca, degli interventi sono stati previsti e una cifra per essi sarà stata stanziata… Macché! Le impalcature sono tate rimosse e tutto è tornato come prima. Cosa significa questo? Che ‘l’ottimismo’ era stato immotivato, o i soldi previsti per quell’intervento sono stati spesi altrove?

Non abbiamo notizie al riguardo, e ci piacerebbe molto che qualcuno addentro alle cose ci informasse. In compenso, grazie a una donazione privata, un paio di anni fa è stato sostituito il vecchio altare con uno nuovo, più brutto e meno funzionale dell’altro: un intervento del tutto inutile, la cui spesa magari poteva essere convogliata altrove.

Residenti e turisti inoltre quest’estate avranno avuto modo di notare che sull’ingresso dei “Cameroni dei confinati” di Via Roma è stata aggiunta la scritta “Chiesa Cristiana Evangelica”, che ormai sovrasta e ‘oscura’ quella storica, posta più in basso a sinistra.

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Con tutto il rispetto per chi professa quella fede, forse si poteva trovare un luogo più idoneo al culto, distante sia dalla chiesa della S.S. Trinità che dai Cameroni dei confinati, dove tra l’altro presto dovrebbe nascere il Museo civico dell’isola. Pare che si tratti di uno degli ultimi regali pre-elettorali dell’ex sindaco: speriamo almeno che i voti degli evangelici ponzesi non gli siano venuti a mancare.