Ci è giunta poco fa la notizia che il fenicottero, purtroppo, non ce l’ha fatta. Ce ne rende partecipe direttamente il presidente Mamone attraverso il comunicato, a tratti commovente, che di seguito riportiamo
la Redazione
Non c’era tanto da fare, le sue condizioni erano critiche.
Stamattina le amiche e attiviste volontarie Stefania Morandi e Gaia De Luca, in contatto con i cittadini che da molti giorni monitoravano l’uccello che svolazzava tra le spiagge ponzesi, mi hanno avvisato che l’animale in serata si era aggravato ed era stato riposto in una scatola. Si dice anche ferito, ma sicuramente molto indebolito, denutrito.
Un giro di telefonate con l’assessore Mimma Califano, il nostro Centro recupero fauna selvatica guidato dall’onnipresente Francesca Manzia e i suoi meravigliosi volontari, la veterinaria ponzese e diversi attivisti. Si presta il primo soccorso all’uccello con una flebo (su indicazioni del personale Lipu del Crfs di Roma) e si contatta il comandante della nave Siremar per un immediato imbarco.
Poco dopo le 11.15 salpa diretto a Formia.
Io mi metto in auto e parto da Roma per andare a riceverlo al porto. Recupero l’animale verso le 14. ma si vede che è stremato, non sta bene.
Corro verso l’autostrada in contatto con il nostro ospedale, ma l’animale dopo poco si spegne.
Niente si poteva fare, sono uccelli delicatissimi, anche difficili da seguire. In quelle condizioni il miracolo non era possibile. La speranza dei giorni scorsi era quella di immaginare un suo recupero e il prosieguo del suo viaggio migratorio. Ma è andata diversamente e quando un animale selvatico è libero nel suo habitat l’uomo non può intervenire.
Immaginatevi questi soccorsi fatti in tutta Italia da noi volontari, senza soldi, senza che lo Stato o le Regioni (tranne poche eccezioni di piccoli cofinanziamenti) si preoccupino di soccorrere gli animali selvatici feriti o di sostenere finanziariamente i nostri Centri (in Italia ci arrivano 20mila animali ogni anno e solo Roma ne assiste quasi 6mila!).
Dietro la tristezza però resta la comunità, quella di Ponza che ha dimostrato tutta la sua attenzione per cercare di fare il possibile nel soccorrere il fenicottero. Noi più di correre come i disperati, a destra e a manca, non possiamo fare.
Quindi, un grazie a tutti, veramente di cuore.
Lasciamo la rabbia alle nostre spalle e facciamo tesoro di questa giornata preziosa per comprendere fino in fondo l’importanza di essere tutti dalla stessa parte nella difesa della natura.